Il sito della Fai mette “in primo piano” che nelle elezioni per il rinnovo delle Rsu al consorzio Casalasco del pomodoro di Fontanellato, in provincia di Parma, “la Fai Cisl ha vinto con 82 voti rispetto ai 64 della Flai Cgil ed ai 38 della Uila Uil aggiudicandosi 3 delegati sui 6 complessivi”.
Ottimo risultato, e complimenti agli amici di Parma.
Naturalmente non manca mai il commento del commissario. Che si congratula innanzitutto con sé stesso.
Afferma infatti il nostro che “questo importante risultato … si aggiunge a quelli che la Federazione ha messo a segno in questi ultimi mesi”. Cioè da quando c’è lui. Prima, evidentemente, le elezioni andavano sempre malissimo per la Fai.
Per curiosità, abbiamo fatto clic nella stessa pagina, un po’ più in basso, dove c’è scritto “Tag: Elezioni Rsu“. Sono così apparse un po’ di notizie (esattamente 36 dal maggio 2013 ad oggi, di cui 21 prima del commissariamento e 15 dopo) che parlano di votazioni in questa o quell’azienda di questo o quel territorio, pubblicate quando questo o quel dirigente locale voleva far sapere in giro che qualche elezione era andata bene (quelle andate male, ovviamente, non si raccontano).
Queste notizie, soprattutto a leggerle di seguito, sono un po’ tutte uguali. E “in questi ultImi mesi”, a dirla tutta, non si nota un’improvvisa, clamorosa, accelerazione delle vittorie della Fai. Le cose, almeno in periferia, vanno avanti più o meno come prima del commissariamento.
Ed è logico che sia così. Non è che i lavoratori votano o non votano la lista della Fai a seconda di chi mette le firme sotto i documenti che partono da via Tevere 20; è più probabile che sia il lavoro sul posto di delegati e dirigenti che permette di trovare consensi (e, meglio ancora, nuovi iscritti). Chi trottava prima dell’arrivo da VIa Po 21 del commissario, ha continuato a trottare allo stesso ritmo anche “in questi ultimi mesi”, così come certamente farà nei prossimi (certo, magari una volta si facevano più corsi di formazione anche a livello nazionale dedicati a questo tema…).
Del resto, quando un commissario ha problemi di legittimazione sia formale (perché la decisione di commissariare è stata un abuso, ed i motivi del ricorso del signor Giovanni Graziani ai probiviri rimangono non smentiti), sia sostanziale (perché un uomo solo non può reggere, con eguale competenza, tutti gli incarichi che si tiene il nostro), può capitare che faccia un po’ il furbino, che cerchi di vendere come merito del suo lavoro il frutto del lavoro degli altri, di marcare il territorio con le sue dichiarazioni, di mettere il cappello su tutto. Anche su 82 voti su 184 ottenuti al consorzio Calasasco del pomodoro di Fontanellato.
Un ottimo risultato, per il quale ci complimentiamo con gli amici di Parma. E solo con loro.