Tre ore e tredici minuti di diritti

Come ci ha informato lo stesso interessato inviandoci un commento, l’audizione davanti ai probiviri di Francesco Lauria è durata più di tre ore (dalle 10.30 alle 13.43). Quella di Daniela Fumarola niente, perché anche questa volta lei era la donna che non c’era, pur essendo oggetto del ricorso contro di lei e due importanti dirigenti dell’azienda di Via Po 21.

Quel che è stato detto non è difficile da immaginare, visto che la polemica ha da tempo superato i confini degli affari interni alla Cisl ed è diventato un caso politico, soprattutto per la condotta di chi nega qualsiasi significato politico a quel che è successo, e anche un caso mediatico, visto che continuano ad occuparsene i mezzi di informazione, da quelli locali a quelli nazionali, da quelli seri a quelli di gossip.

Immaginiamo, ad esempio, che si sia parlato della registrazione del colloquio sul tentativo di trovare un accordo sulle dimissioni volontarie e del fatto che l’azienda lo ha usato, invece, in maniera strumentale alla volontà di arrivare al licenziamento.

Per fortuna il dipendente aveva registrato anche lui, e così si sarà potuto difendere. O meglio, avrà potuto attaccare meglio perché questa volta lui era nella parte del socio che ha preso l’iniziativa chiedendo di sanzionare la segretaria generale dell’azienda Cisl e altri. E avrà ribadito quel che viene dicendo pubblicamente da tempo, trovando solidarietà soprattutto da chi ha una fonte di reddito che non dipende da Via Po 21: ossia che i procedimenti disciplinari dell’azienda Cisl contro di lui, oltre ad essere impugnabili per le ragioni che espliciteranno i suoi avvocati, hanno visto comportamenti gravi anche dal punto di vista della responsabilità interna alla Cisl come sindacato.

Intanto Francesco Lauria un risultato l’ha ottenuto: ieri ha avuto accesso ai diritti che spettano per statuto a chi presenta un ricorso, a cominciare dall’accesso alla sede sindacale dove i probiviri si riuniscono (sembra una banalità, ma come tutte le aziende anche quella di Via Po 21 non lascia accedere i dipendenti licenziati ai locali aziendali) e, in questo modo, la Cisl è tornata ad essere almeno per tre ore e tredici minuti un sindacato e non un’azienda.

In questo senso, Lauria dovrebbe essere ringraziato per questa sua iniziativa proprio dalla Cisl, che era presente non solo come azienda (presente per modo di dire, visto che nessuno si è presentato, con scarso rispetto per il collegio) ma anche come organizzazione sindacale dotata di organi di garanzia formalmente autonomi e di regole a garanzia formale di uguali diritti di tutti.

Siccome dubitiamo che Via Po 21 lo faccia, allora Francesco lo ringraziamo noi, per quello che vale.

Ora la palla è ai probiviri. Per ora hanno mostrato la faccia buona di chi ha riconosciuto al dipendente licenziato Lauria i diritti che gli spettano come socio ricorrente, a cominciare da quello di essere ascoltato in presenza; e non lo sottovalutiamo. Ad esempio dieci anni fa, in altra composizione, il collegio fu così screanzato da non ascoltare, come era stato chiesto, il ricorrente contro il commissariamento della Fai e da non rispondere neppure alla richiesta di accedere a tutti gli atti relativi al procedimento.

Di solito, però, dopo la faccia buona compare quella cattiva di chi non dà ascolto se non alle ragioni di chi li ha messi lì e garantisce loro quel posto (e a volte anche qualcun altro oltre a quello; ad esempio al signore che non era lui il giorno che Report cercò di intervistarlo).

Se faranno così, avrà vinto l’azienda sul sindacato. Ma ad ogni modo quel che scriveranno difficilmente rimarrà nascosto, vista la strategia comunicativa di Lauria e l’attenzione che i media gli prestano.

Perché anche quello è un diritto di cui farsi forti; un po’ dentro alla Cisl come sindacato, ad esempio andando dai probiviri ed ottenere almeno la facoltà di parola, e un po’ fuori esercitando la libertà di parola garantita a tutti in misura eguale dalla Costituzione. Un altro motivo per ringraziare Francesco.

Perché la trasparenza è amica della democrazia.

il9marzo.it

TRASPARENZA – Questo blog è stato finanziato con eur. 32.700 dalla Cisl che ha perso la causa per diffamazione intentata contro di noi ed ha dovuto pagare le spese.

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