La vicenda di Francesco Lauria è uno dei molti casi in cui Via Po 21 ha pensato di poter risolvere un problema interno con la forza ma senza la saggezza, dal commissariamento della Fai il 31 ottobre 2014 in poi.
Solo che quel caso politico clamoroso fu fatto passare per un caso personale di pochi riottosi ostili alla grande scelta degli accorpamenti delle categorie che erano il futuro del sindacato, e quindi il commissariamento era necessario a fare a tutti i costi la fusione con la Filca (e infatti…); mentre questa volta il risultato è stato quello di trasformare un procedimento disciplinare interno in un caso sia politico che giuridico, e quindi in uno scandalo pubblico.
Che il caso sia politico lo conferma anche la ritrattazione di Giuliano Cazzola; che, essendo di destra (socialista, ma molto di destra) ha dovuto chiarire che la sua dichiarazione di solidarietà firmata con Pezzotta e Benvenuto verso Lauria era un attestato di stima alla persona ma non voleva essere una critica alla linea della Cisl. Cioè, la traduciamo così, alla svolta a destra che lui, personalmente, ha fatto un po’ di tempo fa e quindi condivide per definizione. Caso politico chiama giudizio politico.
C’è poi la questione giuridica: siccome è stato avviato un procedimento disciplinare regolato dalla legge, con una contestazione lunga come un romanzo (il che dimostra l’imperizia di chi l’ha preparata) l’accusato ha acquisito il diritto di replicare e contrattaccare. E presentare memorie e documenti. Ad esempio, sono partiti i ricorsi di Lauria ai probiviri contro diversi membri della segreteria confederale ed altre persone che lavorano per la Cisl ad alto livello, con argomenti che dovrebbero essere proposti anche in sede civile e penale oltre che nella prevedibile impugnazione del probabile licenziamento.
E fra gli argomenti proposti ce ne sono alcuni certamente rilevanti nel dare un’immagine (ulteriormente) negativa della Cisl. Ad esempio l’intromissione nella vita privata con registrazioni di colloqui telefonici amicali o professionali (nei quali certi giudizi possono essere stati sollecitati) per farne uso nella contestazione disciplinare. Il che non sarebbe ancora la Ddr di quel film che si intitolava Le vite degli altri, ma sarebbe un buon pezzo di strada già percorsa in quella direzione. Con la differenza che quella era una situazione tragica, questa è grottesca più che farsesca.
Ma è possibile che Daniela Fumarola, di cui abiamo conosciuto la scaltrezza, si sia fatta trascinare in una storia che, nel migliore dei casi, non gli porterà alcun vantaggio? Un caso in cui l’immagine di chi è alla testa della Cisl che ne verrà fuori sarà quella di chi non sarà riuscita nemmeno a gestire un banale procedimento disciplinare oppure l’uscita o meno di un libro di Guido Baglioni in tempo per il congresso? Ve l’immaginate voi non diciamo un Giulio Pastore né un Carniti o un Marini, ma un semplice Carlo Biffi che non disinnesca tutto, al limite con l’arte della gestione e, se serve, del prendere tempo? O che non evita il problema a monte inventandosi per tempo qualche riorganizzazione che faccia tutti contenti (anche chi non si fosse accorto di essere stato fregato)?
Se queste domande sono legittime, e per noi lo sono, le spiegazioni possibili sono tre.
La prima è che Daniela, a furia di frequentare troppo le burocrazie confederali, potrebbe aver perso la scaltrezza che gli conoscevamo. Cosa che potrebbe essere capitata ma della quale, per la verità, non abbiamo altri indizi.
L’altra spiegazione è che lei è scaltra, ma chi ha intorno lo è meno di lei. E quindi lei si trova fra le mani un casino creato da altri. Se così fosse, saggezza vorrebbe che lei prendesse in mano la situazione e la risolvesse riportandola a quello che è, senza troppi spargimenti di sangue e senza perdite (ulteriori) di immagine per la Cisl.
La terza ipotesi è invece che lei, proprio perché è scaltra, ha lasciato che qualcuno si mettesse nei casini dimostrandosi incapace di gestire situazioni neanche troppo difficili. Qualcuno che magari ha ereditato dalla precedente gestione e di cui potrebbe volersi liberarsi senza licenziamento, eventualmente inventandosi qualche riorganizzazione.
E forse facendo perfino contento chi, meno scaltro di lei, non si dovesse accorgere di essere stato buggerato.
il9marzo.it
Come sempre dimostrate di conoscere o quantomeno di intuire bene le faccende interne della cisl,per restare in tema e senza avere certezze ma solo dei sentito dire,sembra che l’ipotesi più genuina sia la terza…..qualcuno che va avanti non molto scaltro ovvero pieno di sè e poi si vedra come và a finire e chi paga il conto…..girano nomi ma vedremo….
Bravi, siete sempre un po’ troppo generosi verso chi sappiamo (si vede che vi manca un po’), ma la sintesi è mirabile.
A me pare poco scaltra in tutte e tre le ipotesi perché essendo lei la generale le responsabilità sono tutte sue. Invece potrebbe aver ubbidito per qualche ragione che la vincola a qualcuno ex Cisl
Voglio capire: Lauria è oramai il dominus del sito?
Il sito non ha domini, ma solo il dominio il9marzo.it; e lo usa per parlare di quel che ritiene.
Su questo sito si parla della Cisl da undici anni. Se il caso Lauria conferma i giudizi del sito sulla Cisl, perché non parlarne?
Caro admin,
ho riflettuto a lungo sul tuo articolo e direi di propendere, certamente, per la prima ipotesi.
Fumarola poteva benissimo come ha sempre fatto in passato lasciar fare ad Alessandro Spaggiari (responsabile del personale) e Danilo Battista (direttore di sede).
Ha, invece, voluto mettere il suo timbro personale sul mio procedimento disciplinare.
La stranezza, sinceramente, è la mancata firma di Battista (forse un tardivo ripensamento, uno sprazzo di consapevolezza?).
I firmatari sono quindi Spaggiari (autore, in passato, di pregevoli pubblicazioni sui salmoni)
e Fumarola, rispetto alla quale, invece, non voglio fare accostamenti ittici
perchè non ho voglia di altre querele/diffide.
Fumarola quindi ha tutta la responsabilità civile, penale, risarcitoria, associativa e politica di quanto ha firmato.
E che, credo, non necessiti di ulteriori commenti.
I grandi statisti hanno saputo valorizzare anche i loro avversari,
i grandi e piccoli dittatori della madre terra e il cretinismo dilagante solo capaci di eliminarli.
Ragazzi, a me pare che il compagno Lauria (sarai prima o poi vendicato!) è lasciato libero di sproloquio in questo nostro sito … ma avete letto i suoi ultimi post sui social?? Non aggiungo altro
I social li seguiamo poco, e la nostra capacità di analisi ne ha tutto da guadagnare. Quanto alla “libertà di sproloquiare”, cioè di prendere parola, che questo blog garantisce anche a te come a lui, perché ne fai uso e poi te ne lamenti se la usa qualcun altro?
Perché non li riprendi tu caro trombato fai? In ogni caso ogni post social è depositato su http://www.fiesolebarbiana.blogspot.com buona lettura!
Stellantis ha tutti gli stabilimenti in cassa integrazione. Nessun tavolo aperto per un piano industriale e i meccanici fanno un convegno per spiegare che è un “modello di partecipazione”.