Dieci anni dopo, l’amicizia vive (e mangia il pesce)

Il 9 marzo 2021, seso compleanno di questo blog, venne notificato l’atto di citazione che ci chiedeva (almeno) eur. 300 mila per presunti danni da diffamazione. Con le firme della nonna Anna Maria Furlan (fu il suo ultimo atto prima di uscire), del dottor Sbarra (all’epoca ancora dell’Anas, oggi non è chiaro) e del vigile Ragazzini.

Domani, decimo compleanno, festeggeremo la grande vittoria in quella causa con un pranzo a base di pesce. E il conto lo pagheranno gli arroganti che sono stati condannati al pagamento di spese processuali calcolate sulla base del valore della causa da essi stessi dichiarato. Cioè un sacco di soldi.

Il menù sarà a base di pesce, lo consumeremo accompagnato da vini adeguati e con vista sul mare, mentre il conto lo pagheremo con i soldi scuciti, per ordine del Tribunale, alle e agli arroganti (oltre ai tre sopra indicati, va ricordato che alcuni atti processuali per mandare avanti la causa sono stati firmati dall’attuale segretaria generale della Cisl, in veste di reggente della Fnp. E lo ricordiamo a sua vergogna perché lei sapeva più di altri quel che faceva).

Domenica 9 marzo 2025 sarà quindi il momento culminante del lungo ciclo di festeggiamenti, cominciato a ottobre quando abbiamo celebrato il decimo anniversario del congresso dell’Ergife (dove fu respinto lo scioglimento della Fai con cui si pretendeva di dare attuazione alla linea Bonanni-Furlan sugli accorpamenti), e il piatto forte fu il risotto con i funghi.

Fervet olla, vivit amicitia, c’era scritto in una stanza di via Tevere 20, sede della Fisba e poi della Fai; è un proverbio latino che può essere interpretato in due maniere opposte. A volte si vuol dire che quando bolle la pentola e si mangia assieme si vive l’amicizia; ma più spesso si intende, con un po’ di cinismo, che l’amicizia vive finché c’è da mangiare assieme, poi ognuno per la sua strada.

Dieci anni dopo, possiamo dire che per noi quel proverbio che leggevamo a via Tevere è ancora vero nel primo senso: infatti la nostra amicizia è rimasta, e nel corso del decennio si è estesa ad altre persone che abbiamo incontrato lungo il cammino. E domani mangeremo assieme in amicizia.

Chi, perché costretto o in piena libertà, ha fatto scelte diverse dalla nostra, a cominciare da quella di accettare l’illegittimo commissariamento della Fai, si è condannata ad un’amicizia meno autentica ed a restare attaccato alla pentola confederale. Almeno finché bolle.

E allora, buon appetito a tutte e tutti. Ma noi mangeremo più di gusto.

il9marzo.it

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3 Commenti - Scrivi un commento

  1. non conosco tutti i particolari ma leggendovi da qualche tempo interpreto che avete ottimi ragioni….la prendo e la dico ironicamente questa cosa…complimenti per il pasto di pesce e suppongo l’ottimo vino che lo accompagnera,mi dispiace che quei signori vi hanno comunque pagato anche con un piccolo pezzettino della mia quota tessera….non per il valore ma per il principio….purtroppo mi spiacerebbe cancellare l’iscrizione perche sono seguito da un ottimo sindacalista ma questi soggetti,compresa l’ultima eletta generale,sapendo davvero queste cose dovrebbero vergognarsi ma sono senza pudore….sanno solo parlare bene in tv e poi razzolano male….ma che fine ha fatto tale ragazzini o regazzini che oltre ad aver incrociato i tribunali con voi pare abbia contribuito a lasciare nella fnp nazionale voragini di strane storie da pagare?

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  2. Pinuccio Rustioni · Edit

    Pensando alle persone che a vario titolo hanno a che fare con ” Il 9 marzo” non mi è davvero difficile definire un’ amicizia che vive.
    Ci provo. L’ amicizia è una relazione di bene, dove la relazione è costituita da legami fatti di incontri, telefonate, messaggi, sguardi…..e il bene si alimenta di stima, simpatia, comprensione, condivisione di obiettivi…
    Grazie amici de “Il 9 marzo” per questa nostra amicizia che vive.

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