Più di centotrè

“Ci sono tante altre persone che stanno aderendo adesso, semplici lavoratori, e ci sono dirigenti della Cisl che dicono di essere d’accordo con noi, ma che non vogliono esporsi, giustamente perché uno che fa quel lavoro lì non si espone, ma manifestano nei nostri confronti una simpatia e un’adesione”

Così si è espresso il presidente di Prendere parola, Savino Pezzotta, sull’appello (che trovate a questo link con le prime 103 sottoscrizioni) lanciato dall’associazione per criticare la linea Sbarra di collaborazionismo pregiudiziale con il governo a spese dell’unità d’azione e della democrazia interna (l’intervista a Radio radicale la potete ascoltare integralmente a questo link). Un’iniziativa che ha svegliato più attenzione del previsto, il che è un indizio del fatto che la questione posta esiste. E la questione non è “sciopero sì, sciopero no”, ma la democrazia sindacale e la genuina rappresentanza del lavoro. Una questione che richiede capacità di dialogo con il governo in carica, come sempre, ma è incompatibilè con un eccessivo avvicinamento fino al collateralismo a qualsiasi governo e con il comportamento, un po’ cialtronesco, di chi rivende come successi politici dell’organizzazione le decisioni già prese dalla destra, a prescindere dal confronto con i sindacati.

Certo, di fronte alle adesioni, che quindi sono più di 103, Sbarra potrebbe rispondere che la Cisl dichiara quattro milioni di iscritti. Un po’ come fece Berlusconi nell’ottobre del 1994, quando la Cisl di D’Antoni scioperava con Cgil e Uil: “se tre milioni sono scesi in piazza altri venti milioni sono rimasti a casa”. Ma ad andare a casa, di lì a poco, fu lui.

La situazione di Sbarra è simile ma diversa, perché lui a casa ci andrà comunque per limiti di età. Il problema è che Cisl lascerà. E se la cosa che si chiama Cisl meriterà ancora questo nome.

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11 Commenti - Scrivi un commento

  1. Dopo il tentativo andato a vuoto di scendere in politica, lo stradino si appresta a lasciare la guida della confederazione alla sua delfina. Ma non contento, visto che sbocchi non ne trova, per garantirsi 10600 euro lordi al mese più quelli dell’ANAS pare si stia apprestando a fondare l’ennesima scatola vuota in cisl per tirare le fila dal basso dell’organizzazione. Davvero uno scenario triste. Una cisl ormai cinghia di trasmissione del centrodestra e incapace di trovare una soluzione esterna al suo segretario generale uscente. Intanto le grandi manovre fuori l’organizzazione continuano e movimenti a noi storicamente vicini si sono spostati da un bel po’ con il centrosinistra e con CGIL e UIL. La fortuna di questi personaggi che ci governano è che perdere 4 milioni di iscritti ci vorrà ancora tempo. Ma vista la svolta data all’organizzazione ormai gestita da tanti signorsì, la storia un giorno e con loro sarà inclemente. Perché saranno accusati e senza giustificazioni di aver distrutto una grande confederazione democratica come la CISL di Pastore, Romani e Carniti..

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    1. Ma chi commenta qui conosce come si comportano i sindacalisti territoriali della Cgil e della Uil??
      I primi non si “trovano” quasi piú e si risvegliano solo nel momento dello sciopero. I secondi neanche in quello.
      No, cari amici firmatari, noni ritrovo in posizioni a priori, che siano di Landini o di Sbarra; il rischio è quello di cadere in personalismi sindacali lontani e non coerenti con la realtá.
      I numeri dicono che questo governo è stato votato da tantissimi lavoratori che rappresentiamo ( non solo noi ), forse la maggioranza.
      Lo sciopero generale è uno strumento importante che va utilizzato bene, non una “stampella politica”.
      Viceversa, anche le dichiarazioni troppo positive sull’operato del Governo possono fungere da “stampella politica”.
      Usciamo da questo loop che tende a “resuscitare morti ” che rischiano di essere piú vivi adesso di quando lo potevano essere in maniera coerente quando erano “in vita”.
      Non abbiamo bisogno di fughe in avanti, di marcare il terreno o di vecchi moralisti. Abbiamo bisogno di vero Sindacato che non è quello della protesta e basta ( dopo non esisto ) e neache quello del consenso; abbiamo bisogno di un Sindacato che lavora, elabora e che soprattutto si renda conto che a tutti gli effetti siamo nel 2024, un mondo agli antipodi degli anni 80, che si possono rimpiangere e dire quanto erano belli, ma che impongono ora un diverso modo di affrontare i problemi e trovar le soluzioni.

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      1. I sindacalisti territoriali si comportano più o meno alla stessa maniera, a prescindere dalla sigla: orario d’ufficio e pochi pensieri.
        La superiorità antropologica di quelli della Cisl è una storiella.

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        1. Pochi pensieri ce li avrai tu..
          Io a forza di coprire culi e assenze, e a combattere giudizi generalisti come il tuo, caro anonimo delle 12,53, mi sarei ancge rotta un po’ i coglioni.
          Šcendete dalla logica dei macrosistemi e tornate a fare Sindacato vero!!
          Tutti uguali?? Ma fammi il piacere!!!

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      2. Hai centrato il punto, tanti cislini hanno scioperato non contro il governo ma contro la Cisl che non si fa più vedere nelle aziende e nelle fabbriche e di fatto di appropria degli emendamenti fatti dal governo di turno spacciandoli per sue conquiste. Sai che conquiste poi.
        Comunque morti o non morti, questa cisl ha perso la barra da quando c’è Sbarra e anche prima di lui.

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  2. Nora e il congresso.
    Inizia ufficialmente la stagione congressuale per Nora, sara’ dura per lei e lei ne e’ cosapevole.
    In Femca non la sopporta piu’ nessuno in tanti come me si stanno organizzando per far rete con i tantissimi che non vedono l’ora che lei lasci e per convincerla ad uscire gia’ dal prossimo congresso.
    Tanti tanti voti devono mancare in modo che anche in confederazione si accorgano che il problema femca non puo’ piu’ esser rimandato…….

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  3. Quindi colui che firmò il peggiore accordo mai fatto dalla Cisl con un Governo ( per giunta di destra come questo ) , cioè il patto per l’Italia , adesso si erge a paladino dell’unità sindacale!?
    Allora la Cisl perse davvero tantissimi iscritti, e quell’accordo fece non solo cadere quella segreteria di lì a poco ma dette il via alla saga degli assalti nei corridoi di Via Po, che ancora oggi esiste .
    Firmano 103 ottantenni, di cui molti non iscritti e alcuni che hanno in vita ( sindacale loro ) dimostrato molta poca saggezza.
    Alcuni invece hanno sempre rappresentato la voracità di cariche , sindacali e politiche .
    Mi fermo qua , la base è su stanca , ma non può essere certo rappresentata da quella lista

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    1. Guarda che non c’è solo Pezzotta che ha firmato, ci sono anche, tanto per fare due esempi, Gianni Italia, che firmò il primo integrativo alla Fiat senza la Fiom, e Caprioli, che senza la Fiom firmò due contratti nazionali. Ovvero, prima si lavora per restare uniti, poi ognuno è libero di assumersi le proprie responsabilità. CHe è diverso da fare l’unità con l’Ugl invece che con la Cgil e spacciarlo per autonomia.

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    2. Forse non hai capito nulla. La lista dei 103 non ha la pretesa di rappresentare alcunché. Ha posto un problema che è enorme e reale.in quanto al patto per l’Italia fu un ottimo accordo siglato da CISL e UIL. Fu la CGIL di Cofferati a sfilarsi per ragioni puramente politiche come fa la CISL oggi al contrario.
      E ti ricordo che la CISL allora non perse al un iscritto al contrario degli ultimi dieci anni. Informati prima di scrivere fesserie.. ma forse ai tempi di Pezzotta ancora giocavi con i balocchi

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  4. Un signore anonimo critica i firmatari della lettera perché sarebbero ottantenni e quindi, seguendo questo ragionamento, non avrebbero diritto di parlare perché vecchi. Suppongo che chi scrive questo post sia un sindacalista che tutti i giorni fa propri gli insegnamenti di Sbarra, del defunto Bonfanti e di altri che parlano dell’importanza del rapporto intergenerazionale e di mettere al centro e valorizzare le persone. Qui invece si avvicina a Grillo che voleva togliere il diritto di voto a coloro che compivano gli 80 anni. Ecco svelato il vero sentire di gente come questa. 1600000 pensionati servono solo a fare numero ma mai a partecipare al dibattito. Neanche ai congressi si quali non si viene convocati. ( Non sia mai che rompano gli schemi,) Ma poi non c’è tanta differenza di età nemmeno con i segretari confederali. Tutti vicini ai 65 anni. Infine vecchio può essere uno di 20 anni che non ha altra ambizione se non quella di essere uno yesman mentre è giovane uno di 80 anni che ragiona, pensa, parla, scrive e si pone obiettivi seri, senza secondi scopi.

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    1. Come sempre , quando in una discussione non si vuole analizzare tutto , non si vuole entrare nel merito , si estrapola una frase e li sopra ci si costruisce un dibattito , falso come una banconota da 7 euro.
      Il post era chiaro , non c’entra nulla l’età, c’entra l’età solo e soltanto , perché quella gente parla a pancia piena .
      Dov’erano quando uno di loro ha siglato il patto per l’Italia ?
      A riempirsi la pancia con mamma Cisl , in ruoli apicali e muto come pesci , per non disturbare il potere di turno
      Alcuni hanno pure usato l’organizzazione per arrivare a ruoli pubblici, che visto “l’intellighenzia ” dimostrata in anni e anni di Cisl con il cavolo che gli sarebbero spettati, e infine oggi parlano sui giornali e social titolandosi come …ex segretario nazionale , ex leader della categoria pinco palloni Cisl , unicamente perché dalla Cisl in poi , non li ha presi in considerazione nemmeno il gatto del vicino .
      Quindi nessun problema intergenerazionale, solo un problema di schifo totale .
      All’affermazione poi che i pensionati non contino nei congressi mi fermo , perché è così inversamente proporzionale alla realtà che c’è da piangere , nemmeno da ridere .
      Il problema semmai è che questi pensionati, se non vengono aiutati dalle categorie degli attivi con patti e pattucci di continuità associativa , non battono un iscritto.

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