Cronaca di un commissariamento

(Cronologia aggiornata al 27 luglio 2015)

27 ottobre 2014 – Sono convocate le assemblee congressuali della Fai-Cisl e della Filca-Cisl presso l’hotel Ergife a Roma. All’ordine del giorno lo scioglimento delle organizzazioni di categoria per dar vita, il giorno seguente ad una nuova federazione, la “FaiFilca-Cisl”.

L’assemblea congressuale della Filca vota lo scioglimento

L’assemblea congressuale della Fai non viene aperta perché un gruppo di segretari regionali avanza alcune riserve. In serata arriva il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan. Dopo mezzanotte viene raggiunta l’intesa finale.

28 ottobre 2014 – All’una di notte si apre l’assemblea congressuale della Fai, con la partecipazione del segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, presente il segretario confederale Luigi Sbarra. Dopo un brevissimo dibattito, viene messo in votazione il documento che approva lo scioglimento della Fai.

Su richiesta di un delegato, che si richiama al regolamento congressuale, la votazione si svolge a scrutinio segreto.

Alle quattro del mattino il risultato è: 262 aventi diritto, 91 a favore, 91 contro, 7 bianche e nulle, gli altri assenti. Per sciogliere la Fai lo statuto richiede “i tre quarti dei voti rappresentati” (cioè più di 190 voti favorevoli). La proposta di scioglimento è respinta.

La mattina seguente l’assemblea congressuale della Filca, rifiutando l’ipotesi di procedere all’unificazione senza il previo scioglimento di entrambe le organizzazioni, ritira l’approvazione dello scioglimento

Alle 17 si riunisce il consiglio generale della Fai. Il segretario generale, Augusto Cianfoni, si dimette, ed annuncia la riconvocazione del consiglio entro il 27 novembre “ai sensi dell’articolo 28 dello statuto Cisl” per deliberare sull’accettazione delle dimissioni e l’eventuale elezione della nuova segreteria.

31 ottobre 2014 – Il comitato esecutivo della Cisl approva (con due astensioni) la proposta della segreteria di commissariamento della Fai-Cisl. Commissario è Luigi Sbarra. In questo modo, gli organi espressione della democrazia interna alla Fai sono sciolti, e di conseguenza non è possibile convocare il consiglio generale per eleggere la nuova segreteria come invece era stato annunciato.

1 dicembre 2014 – Il commissariamento è impugnato davanti al collegio dei probiviri della Cisl dal presidente del collegio dei probiviri della Fai, Giovanni Graziani.

dicembre 2014 – Molti collaboratori della Fai-Cisl vengono allontanati a vario titolo dal commissario Sbarra. Fra questi Maurizio Ori, gia segretario generale dell’Emilia-Romagna, la persona che aveva chiesto il voto segreto sulla delibera di scioglimento.

19 gennaio 2015 – Il commissario Sbarra intima il licenziamento in tronco a Giampiero Bianchi, da anni direttore della Scuola nazionale di formazione della Fai e decorato dalla repubblica polacca con la medaglia della gratitudine per il suo impegno a favore di Solidarnosc durante il regime comunista.

26 gennaio 2015 – Viene depositato presso il Tribunale di Roma il ricorso d’urgenza contro il commissariamento della Fai; i primi sottoscrittori sono il presidente del collegio dei sindaci, Giuseppe Pelli, ed il presidente del collegio dei probiviri, Giovanni Graziani. L’udienza è fissata per il 9 marzo.

4 febbraio 2015 – Il Collegio confederale dei probiviri della Cisl respinge il ricorso di Giovanni Graziani contro il commissariamento, sostenendo che si tratta di un atto “politico-organizzativo” e per questo sottratto a qualunque giudizio in contraddittorio.

9 marzo 2015 – Udienza di fronte al giudice Cecilia Bernardo, del Tribunale di Roma. Il commissario della Fai. Luigi Sbarra, non si presenta personalmente; lo rappresenta l’avvocato Decio Nicola Mattei, dello studio Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners; assente anche il segretario generale, Anna Maria Furlan, rappresentata dall’avvocato Maurilio D’Angelo, dello studio D’Angelo Notaro.

L’udienza è rinviata al 30 marzo.

30 marzo 2015 – Nuova udienza di fronte al giudice Cecilia Bernardo, dopo che le parti hannno prodotto le memorie autorizzate in quella precedente, La parte ricorrente si rimette a quanto scritto, le parti resistenti avanzano soprattutto questioni pregiudiziali per contestare la possibilità del ricorso alla procedura d’urgenza.

La decisione è prevista per aprile.

4 maggio 2015 – Viene notificata la decisione del giudice Cecilia Bernardo, datata 29 aprile 2015, che dichiara inammissibile il ricorso contro il commissariamento.

18 maggio 2015 – Presentato il reclamo contro la decisione che ha dichiarato inammissibile per motivi procedurali il ricorso d’urgenza contro il commissariamento.

1 luglio 2015 – Udienza di discussione del reclamo, che in effetti non viene discusso perché, anche su sollecitazione del presidente, le parti si rimettono alle memorie depositate, Decisione attesa entro un mese.

27 luglio 2015 – Il Tribunale respinge il reclamo, sostenendo che i ricorrenti non potevano proporre il ricorso nelle forme stabilite dalla legge che sarebbero solo quelle previste dal codice civile. Una sorta di abrogazione giudiziaria dell’articolo 700 del codice di procedura civile…

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