Riceviamo e pubblichiamo: “ora pagateci almeno le spese”

Sono state tante le sconfitte in tribunale della Cisl negli anni delle gestioni Furlan-Sbarra: prima di quella di Sbarra contro di noi ricordiamo, ad esempio, le plurime querele di Giulio Romani, contro noi e contro altri, quella di Ragazzini da commissario della Campania per cui Lina Lucci è stata processata e assolta con la formula più ampia (mentre un imputato forse più caro ai piani alti si è salvato per la mancata querela) e quella di Giuseppe Di Maria, segretario della Cisl Asse del Po, contro chi lo aveva criticato sui giornali locali.

Di tante cause e querele temerarie e/o sballate, quest’ultima non è la più importante ma è per certi aspetti la più grave per l’arroganza mista ad un’inscindibile stupidità dell’iniziativa. Naturalmente la querela è stata archiviata, ma l’iniziativa stupida-arrogante ha comportato la necessità per chi l’ha subita di pagare un avvocato. Di questo parla la lettera che riceviamo e pubblichiamo, aderendo alla richiesta avanzata. Anche per finirla con la prassi di dirigenti della Cisl che rimettono il conto all’organizzazione e così non temono di perdere e pagare.

Ma siccome accettarla sarebbe una maniera di recuperare un po’ di dignità, non crediamo che verrà accolta da una dirigenza che, a livello locale non meno che nazionale, sembra non perdere mai l’occasione per fare una brutta figura.

il9marzo.it.


5°  INVIO – lì, 22 giugno 2024    (4°  INVIO lì, 19 marzo 2023 – 3°  INVIO lì, 8 gennaio 2022 – 2°  INVIO lì, 6 dicembre 2021 – 1°  INVIO lì, 19 marzo 2021).
 – Alla Segreteria UST-CISL Asse del Po – Mantova/Cremona.
– Alla Segreteria Cisl confederale – Roma.   – Alla Segreteria Usr-Cisl Lombardia – Milano.
Oggetto: richiesta di rifusione delle spese legali, – lì, 22/06/2024 – 5° invio.

Dirigenti e Rappresentanti sindacali della Cisl: *Silvano Maffezzoni, Emanuele Palagiano, Gino Ceresola, Vittorino Marinoni, Curzio Poli, Angelo Fortunato, Franco Marconi, Pierluigi Zaniboni, Mario Cellamaro, ci siamo trovati indagati ed imputatia seguito della denuncia-querela di Demaria Giuseppe in proprio e quale Segretario dell’Ust-Cisl Asse del Po e della parti civili Demaria Giuseppe e Perboni Dino in qualità di Segretario generale e rappresentante legale pro tempore della Ust-Cisl, con richiesta di condanna e risarcimento danni arrecati alla parti civili per €. 10mila + 5mila e refusione delle spese processuali.

Il Giudice e Pubblico ministero del Tribunale di Mantova, con sentenza del 2.11.2020, ci ha assolti dal reato ascritto, ovvero, l’aver sottoscritto l’articolo pubblicato sulla Gazzetta di Mantova del 21-2-18 e la Voce di Mn del 24-2-2018 – “ Sos sindacato. Sui licenziamenti in Fai intervengano i vertici ”-. Non abbiamo offeso il Segretario ne diffamato la reputazione della Cisl e gli epiteti (padrone, ignobile licenziamento) contenuti nell’articolo sono sinonimi di dialettica interna. Non così si può dire per noi, abbiamo pagato e sofferto ingiustamente un prezzo elevatissimo per accuse surreali e infondate, temendo un segno indelebile sulla nostra leale militanza sindacale.

La decisione dei Segretari di denuncia/querela degli Iscritti è un paradigma antisindacale, un misfatto inspiegabilmente tollerato dai vertici Cisl, tanto più che per presunti torti e contenziosi tra soci la Cisl dispone del Collegio dei Probiviri. Va stigmatizzato che il querelante-parti civili ha offerto la possibilità di ritiro della querela, a fronte di scuse, abiura e artefatta rettifica dell’articolo corredata da bonus economico e ristoro delle spese legali. Mai ci saremmo aspettati che nella nostra Organizzazione si arrivasse a tanto, che la Cisl pagasse con tale ingrata e cattiva moneta chi ha speso quasi una vita per il sindacato e da sindacalisti intolleranti alla prepotenza: – hanno cercato di contrastare il “licenziamento arbitrario ed ingiusto” degli operatori a tempo pieno Pirovano, Maffezzoni A. e Bonfatti Sabbioni, mediante revoca dell’aspettativa sindacale che è patrimonio dell’Organizzazione non del segretario di turno; – hanno denunciato la oscura ed indegna tresca congressuale ordita dai segretari Fai-Cisl Ivan Zaffanelli, Somenzi e Raimondi, evidentemente affetti da sindrome del mulo invidioso dei cavalli, carpendo la buona fede dei delegati e manipolando la democrazia, scartando 10 storici delegati: Artoni, Palagiano, Pirovano, Poli, Maffezzoni, Bottoli, Lanzarotto, Buffa, Resconi e Fortunato, hanno alterato la rappresentanza nel Direttivo territoriale configurandolo con 32 cremonesi e 13 mantovani (La Provincia di Cremona del 11/2/2021). Questi fatti Si, hanno sfregiato la reputazione del sindacalismo cremonese e mantovano!

La procedura penale della querela vede l’obbligo degli imputati della nomina dell’avvocato difensore i cui relativi oneri processuali ci siamo sobbarcati. Non si farà causa di rivalsa danni ai Segretari. Ma, serenamente si chiede il rimborso, come per i querelanti parti civili, delle spese di causa personalmente sostenute a seguito della querela inflitta e subita quali querelati* assolti.

In primis, si chiede che la Ust-Cisl si senta in dovere, alla memoria degli amici Pierluigi Zaniboni e Mario Cellamaro, di un gesto rispettoso e riparatore, rifondendo le spese legali ai famigliari. E, con altrettanto dignitoso e riparatore gesto di una Grande Organizzazione, la Cisl-parti civili rifonda le spese di giudizio, procurate con spietata lucidità con la querela dei suoi responsabili rappresentanti, ai soccombenti e incolpevoli cislini querelati* assolti. Confidando e certi della attenzione e sensibilità, in attesa di gradito riscontro, saluti fraterni.

Ps. – Ovviamente và reso conto agli iscritti e simpatizzanti dell’avvenuto nobile gesto.

f.to Silvano Maffezzoni

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