Entro quarantadue giorni/Personaggi e interpreti di uno spettacolo mediocre

La causa civile che deve essere decisa entro quarantadue giorni, intentata contro uno dei promotori di questo blog e drammatizzata con una richiesta di risarcimento sesquipedale per tentare di intimidirci, è paragonabile ad uno spettacolo teatrale che voleva essere drammatico ma che è stato allestito da una compagnia di dilettanti non all’altezza. Con il risultato di far ridere più che far paura (quale che sarà la decisione).

Ogni causa è, infatti, come una commedia dove ci sono personaggi e interpreti. E non a caso il termine “attore” indica colui che recita ma anche colui che promuove una causa.

E allora chi sono gli attori dello spettacolo che sta per avere la sua conclusione (almeno del primo atto)?

In origine erano tre; ma siccome la scrittura della commedia è confusa e la regia lo è ancor di più, il risultato è che ci sono stati tre personaggi interpretati da attori diversi di volta in volta, tanto che lo spettacolo è quanto meno sconclusionato.

Il primo personaggio è la signora Anna Maria, attuale parlamentare eletta nelle liste di un partito al cui insuccesso elettorale lei ha dato il suo contributo attivo nel caldo rifugio di un listino sicuro. Nella commedia, la signora si è assunta il ruolo di chi lamenta l’offesa fatta all’onore della Cisl di cui era la principale rappresentante. Solo che è uscita di scena prima ancora di entrare, perché la causa viene promossa esattamente il giorno, 3 marzo 2021, in cui si dimette e con ciò non ha più alcuna parte da interpretare. Un personaggio che sparisce prima di comparire, qualcosa che potrebbe essere da teatro dell’assurdo di Beckett se non fosse più semplicemente l’esito di un copione senza capo né coda.

Secondo personaggio è il dottor Sbarra dell’Anas. Al quale il mediocre copione assegna due parti, che poi diventano tre: fa appena in tempo a entrare in scena come vice Furlan e firmare la procura alle liti come segretario generale aggiunto che cambia maschera di scena e mette quella di segretario generale. Ma contemporaneamente indossa anche la maschera di persona offesa sul piano personale. E così, quando chiede i soldi, non si capisce più bene fino a che punto li chiede per sé e fino a che punto è mosso dalla volontà di difendere l’onore della Cisl (o meglio, di Via Po 21). Come se dargli, con rispetto parlando, del “dottore” possa essere un’offesa, per lui o per l’organizzazione, tale da legittimare una richiesta da risarcimento con cinque zeri.

Ma il pasticcio più grosso riguarda il terzo protagonista: cioè il vigile Ragazzini, che come il dottor Sbarra dell’Anas deve portare due maschere di scena: quella del sindacalista ferito nell’onore e quella del segretario generale di un’organizzazione a sua volta ferita, cioè la Fnp. Solo che qui l’autore della commedia e l’attore che interpreta il personaggio fanno i pasticci più grossi. A cominciare dai tempi che, a teatro come nel processo civile, fanno la differenza fra un bravo attore ed uno mediocre.

Il vigile Ragazzini entra infatti in scena il 28 giugno 2019, con una firma autenticata dall’avvocato con la quale sottoscrive la procura alle liti “in proprio e nella qualità di segretario generale della Fnp”. Solo che in quella data non era affatto segretario generale della Fnp (viene eletto il 4 febbraio 2020, sette mesi abbondanti dopo). Quindi il vigile è stato poco vigile, ha sbagliato l’entrata in scena e l’ha dovuta ripetere. E qui il pasticcio si complica perché ben presto segretario generale della Fnp non lo è più (lascia prima del congresso del 2022), quindi resta in scena per metà della parte originale, quella personale, mentre l’altra metà della parte, quella per conto della Fnp, se la sarebbero dovuta dividere un po’ Daniela Fumarola, che firma come reggente, e un po’ l’attuale segretario generale, che però sparisce e non compare più in scena, quasi fiutando il pericolo della figuraccia (saggio, pur se non coraggioso).

Insomma, lo spettacolo in scena è un casino in cui non si sa più chi vuole cosa per conto di chi (e da chi, visto che il blog come tale non è parte in causa). E il pubblico non capisce niente se non che la commedia voleva essere drammatica ma, interpretata da attori non all’altezza, è diventata ridicola. Fino a cadere nel grottesco.

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13 Commenti - Scrivi un commento

  1. grottesco è la parola giusta,cosi come diventa grottesca questa cisl…io non conosco tutta la storia,leggo la vostra spiegazione,mai sentita una parola da nessun dirigente cisl….pur con parziali informazioni sono pronto a scommetere che avete ragione voi,anche solo per un motivo…questo tre “signori” citati erano e sono quelli che hanno manipolato statuti e regolamenti a loro prò e a prò di chi prima faceva …(ragazzini segretario organizzativo nazionale) la furlan(dipendente poste con compensi gia sentiti) e lasciamo perdere quell’altro….naturalmente finisse tutto qua….chissa che un giorno si vadano a leggere le carte in tante regioni e in tante federazioni…rimborsi,compensi, auto grosse, cene, viaggi,e all’ultimo operatore,quello che si fa assemblee e ore e ore di trattativa le bricciole e gli dicono di stare zitto e allinearsi oppure fuori….se mai qualche provibiro serio esistesse ancora,andasse a controllare le fnp di decine di territori,le femca di decine di territori e…..tanti altri…gente assunta parenti amici di cui non si conosce cosa facciano—-durera ancora qualche anno ma alla fine si scoprirà che il sindacato in italia è solo attività di servizio alla faccia del politico futuro sbarra che ha sentenziato la fine del sindacato del cosidetto 900,io mi permetto di dire del sindacato che contratta,che sciopera se serve e che sta in mezzo ai lavoratori nel bene e nel male….si guardino una volta tanto le carte,qualsiasi trattativa a livello nazionale è naufragata o parzialmente deludente,pensioni scuola sanita fisco e non ultimo sicurezza sul lavoro….su tutto questo molta enfasi della serie siamo al tavolo,siamo ascoltati,ma isultati niente poche bricciole per dividere lavoratori e pensionati….finisco chiarendo che noi non siamo la cgil e nemmeno la uil ma grandi dirigenti del passato insegnavano che noi siamo autonomi e forti se portiamo avanti le nostre istanze fino alla fine senza farci influenzare dalla politica….ma quelli erano altri tempi,altri dirigenti oggii abbiamo personagetti di cui nemmeno sappiamo il nome

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  2. Anonimo ben informato · Edit

    Tempi duri in CISL. Sbarra si sta avvicinando a fine corsa. E quel che non ha fatto in tre anni lo sta facendo ora. Basta guardare cosa è successo in Toscana e in Sardegna. E cosa sta accadendo in Veneto. Cosa che ha messo di cattivo umore la Garofalo della Femca. Che se ne sta andando in giro a dire che Lei non condivide la linea di Gigi….
    Che Lui sta facendo di tutto per trovarsi uno sbocco politico..esponendo la CISL ad imbarazzo… Forse qualche ragione la Nora ce l’ha. Ma farebbe bene a fare bel viso a cattivo tempo. Anche perché pare che nell’agenda dello stradino ci sia pure la Federazione guidata dalla Signora di Palermo…

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      1. Quello che succede in Sardegna, lo spiega, dal suo punto di vista, Luigi Sbarra in un’intervista concessa al giornale locale rintracciabile facilmente su you tube o facebook. C’è stata una silenziosa raccolta di firme dei componenti del Consiglio Generale della Sardegna che ha sfiduciato il segretario generale, con un documento lunghissimo e pieno di accuse anche personali. In realtà l’origine dell’insurrezione viene da lontano e precisamente dall’intervento audio del segretario uscente, Ragazzini, al Congresso della FNP nazionale, nel quale faceva riferimento, inopinatamente, a torti perpetrati in USR Sardegna. E’ indubitabile che se il poi dimissionario segretario nazionale ha parlato così in un Congresso, la segreteria nazionale confederale non poteva non saperne niente. E così piano, piano si è materializzato un documento sottoscritto dal 85% dei componenti del Consiglio Generale. Una situazione trascinata per oltre due mesi e organizzata in modo da arrivare alla sistemazione delle caselle nel mosaico Cisl, prima di un congresso. I commenti li si lascia a chi conosce il caso.

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    1. È vero si sono viste le solite assenze di dirigenti che stanno in ferie 6 mesi l’anno , andate a vedere gli uffici il venerdì in Toscana!

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  3. il 1 Maggio in Toscana e’ andato bene un po ovunque come si puo vedere dalle foto , i dirigenti c’erano , gli iscritti anche .
    chi dice il contrario non e’ in buona fede ma sta cavalcando un problema che non esiste , per mettere in cattiva luce la cisl

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      1. Non era la festa di San Ciriaco attuale massima aspirazione per chi da queste parti ha lasciato un unica drammatica immagine, lui che fa il protagonista pure ad un funerale!
        Per il resto a quelle latitudini ci sono molte zanzare , fastidiose , finché con 2 fogli e le aziende non le schiacci

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        1. Molto interessante per chi sa di cosa parlate, ma non è che riuscite, un po’ tutti, a farvi capire anche dagli altri lettori del blog? Sarebbe buona educazione.
          Grazie della cortese attenzione.

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  4. Per quanto riguarda il Veneto, credo ci si riferisca al comportamento di diversi segretari di UST, a molti dei quali calza a pennello la definizione di “impresentabili”, nei confronti dell’USR..

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