Inapp

Tra il 1991 e il 2022 i salari reali sono rimasti pressoché invariati, con una crescita dell’1%, a differenza dei Paesi dell’area Ocse dove sono cresciuti in media del 32,5%. In particolare, nel solo 2020 (terzo nell’anno della pandemia da Covid-19) si è registrato un calo dei salari in termini reali del -4,8%. In quest’anno si è registrata anche la differenza più ampia con la crescita dell’area Ocse con un -33,6%. Accanto a questo problema si è sviluppato anche quello della scarsa produttività: a partire dalla seconda metà degli anni Novanta la crescita della produttività è stata di gran lunga inferiore rispetto ai Paesi del G7, segnando un divario massimo nel 2021 pari al 25,5%.

Questo è un passaggio del comunicato stampa sul rapporto Inapp (Istituto per l’analisi delle politiche pubbliche), presentato ieri. Poche righe che dicono come in Italia abbiamo sbagliato tutto a puntare, anche attraverso accordi trilaterali e/o di concertazione, sui bassi salari con la motivazione speciosa che così avremmo aiutato l’occupazione. Bassi salari che invece hanno tenuto bassa la produttività, che a sua volta ha frenato la crescita salariale, senza nemmeno aiutare l’occupazione.

L’inapp è un istituto presieduto da Sebastiano Fadda e la cui biblioteca è intitolata a Vincenzo Saba; duo nomi che hanno dato un contributo di idee al patrimonio ideale ed alle politiche della Cisl.

Ma oggi Via Po 21 preferisce raccontare la storiella che la questione salariale si risolve con qualche posto nei consigli dove si gestiscono le grande aziende…

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16 Commenti - Scrivi un commento

    1. I trent’anni sono il periodo indicato dall’Inapp, che effettivamente coincide con la sottoscrizione dell’accordo del 1993. Che però, nell’immediato, aveva portato almeno a sottoscrivere i rinnovi contrattuali in maniera tempestiva, e che prevedeva lo sviluppo di un sistema su due livelli per tutti che, per quel che ci ricordiamo, solo la Fisba riuscì a costruire per gli operai agricoli.

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  1. Da Inapp a Dagospia , dal Sole 24 ore al fatto quotidiano e libero , admin , vi fanno tutti pur di attaccare la Cisl, aspettiamo con ansia novella 2000, il livello è questo

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  2. una in fim lombardia mandava i msg con l’audio della trasmissione piazza pulita con le intercettazioni della fumarola con il responsabile dei riva in cui chiedeva loro chi doveva essere il segretario dei meccanici a taranto di loro gradimento tutto trasmesso a “Piazza Pulita” su la7. E’ sempre lei ? era obbligata sicuramente a spedire quei messaggini che mandava. contrariamente alla sua volontà

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    1. Era obbligata di certo , come molte altre persone che lavoravano in Corso Trieste in quel periodo .
      Ti poteva capitare di andare alle Maldive , postare pure le foto e nello stesso giorno fare un atto dove non procedi come da regolamento verso gli amici dell’amico.
      Oppure ti poteva capitare di essere attaccato per questioni private , c’era Metal , super Metal e potevi essere schedato dal cardinale pugliese o dal formatore dall’alito di rose

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  3. E’ la stessa che diceva peste e corna della cisl e della fumarola e che ora scrive “ci siamo fatti un bel regalo con persone capaci in segreteria cisl”? su facebook.
    A quanto arriva l’essere umano ?

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    1. E’ la stessa che per anni ha parlato male della cisl di via Po e della Furlan? Sappiamo dai fatti a cosa può arrivare questo essere umano. L’opportunismo come stile di vita.

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      1. L’unica con due balle al posto giusto , ha avuto un solo torto , anzi due :
        All’inizio molto ingenua , a tal punto da farsi ingannare dalla apparenze del reuccio ( senza accorgersi che lui , tutto quello che toccava e frequenta diveniva cacca) , poi poco coraggiosa , altro che raccontare frottole doveva dire chiaro perché usciva e soprattutto perché la sua sostituta entrava così convinta ….i conti sono ciechi si sa , ma non troppo

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    1. Il dibattito sulla Fim qui sul 9 marzo evidenzia quanto la Cisl abbia fatto bene a intervenire, ho sempre sostenuto che sarebbe servito il commissariamento, per capire quello che era successo negli ultimi 5 anni , e non un accordo che salvava la faccia ad una sola persona , togliendolo per sempre di mezzo .
      Perché questo è stato lo scambio siglato in via po ai primi di luglio .
      Poco importa se dirigenti seri a lui legati se ne dovevano andare , se su molti sarebbe caduto immediatamente la scure del …MAI IN CISL NEMMENO DA PENSIONATO/A , lui aveva pensato a salvare il minimo e la Cisl copriva la più grande vergogna dal 1970 ,che altrimenti si sarebbe scoperta
      Altroché Ergife , Altroché che Faverin , due casi dolorosi ma tutto sommato legati a scontri politici, qui c’era altro

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      1. Secondo noi. il dibattito sulla Fim qui vuol dire soprattutto che nella Cisl non c’è possibilità di farlo liberamente. Chiunque avesse ragione (e di solito ognuno ha le sue, ed in democrazia se ne tenta una composizione).

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