La fiamma è spenta o è accesa?

Gira nella Cisl un documento in vista della prossima conferenza che (non per far ridere, eppure riuscendoci) mette nella stessa frase Pastore, Romani e il dottor Sbarra dell’Anas. Come dire, le tre grandi figure della storia dell’organizzazione.

Dopo il primo moto di ilarità, viene la tristezza: come quando su una tomba si vede la data di nascita di una persona e poi quella di morte. O, per un’organizzazione, quando si leggono i nomi di chi l’ha fondata e di chi l’ha affondata.

Ma anche in questa follia c’è del metodo; siccome Via Po 21 è impegnata in una svolta a destra, evocare i nomi di chi è morto e non può protestare equivale a voler coprire con i nomi di Pastore e Romani questo passaggio.

Lasciando stare Romani, che ha già la sfortuna di avere un omonimo che maneggia con poca attenzione questioni edilizie ed è finito a processo per questo, su Pastore e la sua visione riguardo alla destra bisogna ricordare un paio di fatti.

Quando il fascismo era agli inizi lui, a differenza di altri cattolici che apprezzavano il governo del fare di Mussolini, aveva capito dove sarebbe andato a finire: per questo aveva invitato i giovani a tenere viva la fiamma del loro impegno (“alere flammam”) per il giorno in cui sarebbe tornata la libertà. E quando quel giorno venne, al prezzo di gravi sciagure per quella patria che la destra diceva di voler servire e della quale si era invece servita, furono quelli che avevano tenuta viva la fiamma nel segreto, a gettare le basi della ricostruzione morale dell’Italia, premessa necessaria della ricostruzione materiale, sociale ed economica.

Una quindicina di anni dopo, nominato ministro, si dimise assieme ad altri due esponenti della Dc (Sullo e Bo) perché non accettava che il partito della destra avesse fatto confluire i suoi voti a sostegno del governo di cui faceva parte. Perché la fiamma da alimentare, per lui, non era quella tricolore.

Dalle parti del partito della fiamma tricolore e dei suoi alleati (per certi versi ancor più a destra) si aggira ora l’attuale segretario generale della Cisl. Il che non vuol dire che abbia aderito a quell’ideologia nella versione attuale o in quella del passato remoto, perché lui si aggira sempre dalle parti di chi governa di volta in volta (prima delle foto con Salvini o con Adolfo Urso ne ha fatte tante con tanti altri…). Ma vuol dire che in questo momento, quando lui deve decidere se tenersi la poltrona a Via Po 21 finché dura o farsene dare un’altra da un’altra parte, la Cisl vira a destra perché è da quelle parti che può venirgli quel che cerca.

Viene in mente la domanda di Lucio Battisti nella Canzone del sole: la fiamma è spenta o è accesa? Ma forse la verità è che ognuno ha la sua fiamma da alimentare. Per questo chi, ovunque collocato, crede che la Cisl non possa essere quella che si copre di ridicolo raccontandosi come il luogo del compimento delle profezie di Romani e Pastore (mentre la realtà è quella di chi a nulla crede e quindi nulla aspetta più), ha il dovere di alimentare la fiamma che altri stanno soffocando con scelte politiche innaturali dettate da interessi personali.

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18 Commenti - Scrivi un commento

  1. Nel dubbio tra il piangere o il ridere, dopo aver ampiamente riflettuto, credo che le cose siano due: o ci stanno prendendo solennemente per il …, oppure chi ha scritto quella roba, chi l’ha avallata e chi la sostiene sono tutti degli autoreferenziali pazzi furiosi. Tra le due protendo più sulla seconda, credo purtroppo che siano veramente convinti di quello che dicono e fanno.

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  2. Sarebbe utile pubblicare la farse citata all’inizio del bell’articolo. Ancora meglio pubblicare anche il documento. Grazie Adriano Serafino

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    1. Scrivi pure ciò che vuoi , qui dentro giochi in casa .
      Se uno non è allineato è censurato.
      Come disse una grande segretaria, parlatene di quel posto la ai nostri , spiegate chi sono , che hanno fatto in Cisl e ditegli pure di interagire .
      Verranno censurati e sarà la nostra vittoria

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      1. Qui dentro scrivono in tanti, e viene censurato chi non rispetta le regole. Un po’ come nella Cisl; solo che lì la regola è di non dare fastidio a chi comanda e pensare solo a salvare lo stipendio. Sennò succede come a qualcuno di noi, che l’ha perso.

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      2. Ma chi sarebbe questa grande segretaria? E soprattutto oltre alle parole quali fatti concreti ha lasciato ai posteri? Puoi elencarmene almeno uno cui hanno beneficiato i lavoratori?

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      3. La grande segretaria è stata ben raccontata da la7, le iene, report senza smentita. Ha fatto vergognare migliaia di militanti di appartenere alla Cisl. Poi ha salvato tanti come te di cui ci sono ricordi sempre interessanti.

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        1. (Pubblichiamo questo commento solo come esempio di cosa vuol dire non rispettare le regole di questo dibattito. E quindi di cosa, d’ora in poi, censureremo in maniera intransigente. Questo non è uno spazio per battibecchi personali fra persone coperte dall’anonimato. Chi vuol dire qualcosa a qualcuno o usa altri mezzi di comunicazione, che non mancano, oppure interviene con nome e cognome e rivolgendosi con nome e cognome ai suoi interlocutori. Anche perché in uno spazio (non pubblico, ma aperto al pubblico) come questo, si ha il dovere di farsi capire da tutti.
          Altrimenti scadiamo ai livelli dei corridoi della Cisl, dove tutti pettegolano su tutto salvo tacere e votare all’unanimità negli organi.
          il9marzo.it

          Purtroppo negli ultimi tempi, in quella maledetta mania di non far venir fuori scandali e quindi accordarsi anche con chi le ha fatte grosse , basta che esca.
          Ha salvato te
          Che pur di coprire quello che avevi fatto , hai massacrato i tuoi

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  3. https://www.lanuovapadania.it/economia/sbarracisl-nuova-alleanza-per-difendere-i-lavoratori/
    Il giornale della Padania riporta un’intervista a Sbarra rilasciata a Famiglia cristiana, in cui dà le risposte finalizzate a eliminare la tragedia delle morti sul lavoro. Secondo me dimentica la più importante, la formazione dei lavoratori alla sicurezza, e per formazione non intendo i corsi, per così dire, obbligatori a cadenza periodica cui accedono i lavoratori, ma intendo più in profondità la sensibilizzazione dei lavoratori alla sicurezza. E la sensibilizzazione andrebbe fatta anche e soprattutto nelle assemblee sindacali, è lì che i lavoratori possono prendere coscienza dell’importanza della sicurezza in senso generale e particolare. Ma purtroppo i sindacati si vedono ormai raramente in azienda e le assemblee sono un lontano ricordo della partecipazione dei lavoratori, perché è da qua che dovrebbe iniziare il concetto di partecipazione e non dalle proposte di legge inutili e fini a se stesse. Sbarra dovrebbe assumersi la responsabilità di riportare l’organizzazione ai lavoratori.

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  4. La Fai é la terza categoria nel suo settore. Ciò nonostante gli uomini donne della Fai sono ovunque in Cisl. Ma che senso ha mettere un pensionato alla vice presidenza del Cnel?

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