Coatto

Garantismo e giustizialismo, si sa, sono atteggiamenti influenzati dalla collocazione del momento. Chi è all’opposizione è intransigente quando l’ombra del sospetto grava su qualcuno che sta al governo e viene messo sotto inchiesta dalla magistratura; poi la ruota gira, le parti si invertono, e chi è arrivato al governo impara a preoccuparsi di distinguere fra chi è semplice indagato, chi è rinviato a giudizio, chi è condannato in primo grado e chi in via definitiva.

Il governo in carica (facciamo questo esempio perché è attuale, non perché certi atteggiamenti siano prerogative della destra, della sinistra o del centro) si trova alle prese con questa contraddizione. Chi fino a non molto tempo fa tuonava “dimissioni!” al minimo accenno di indagini su qualche ministro o sottosegretario, ora ha scoperto l’arte della distinzione. E così, quando una ministra si è trovata al centro di pesanti indagini giornalistiche, la presidente del consiglio ha fissato un criterio apparentemente preciso: se e quando un ministro dovesse essere rinviato a giudizio dovrebbe dimettersi. Sapendo che la strada che porta dalle prime indagini all’informazione di garanzia, poi dall’informazione di garanzia alla richiesta di rinvio a giudizio e da questa al rinvio vero e proprio è lunga e a volte finisce in nulla.

Poi però è successo che un sottosegretario ha avuto l’imputazione coatta, cioè è già rinviato a giudizio ed è già imputato nonostante che la procura avesse chiesto l’archiviazione. E allora il paletto del rinvio a giudizio come limite oltre il quale ci devono essere le dimissioni è stato spostato un po’ più in là, aspettando la decisione sull’assoluzione o la condanna.

L’imputazione coatta è quella cosa che, come i nostri lettori sanno, è scattata anche per un attuale dirigente della Cisl e della Ces, cioè Giulio Romani. Il quale aveva cercato di delegittimarci con querele strumentali e sosteneva di essere vittima delle nostre affermazioni incaute, e invece si è visto prima archiviare le querele contro di noi e poi essere imputato in un processo per falso davanti al tribunale di Verona per i fatti legati a quelli dei quali ci eravamo occupati.

Questo non gli ha impedito di restare al suo posto a Via Po 21 e poi di essere scelto come rappresentante dei sindacati italiani dentro alla segreteria della confederazione europea dei sindacati.

A noi, che non essendo al governo né all’opposizione di niente (e per niente intendiamo anche lo stato della Cisl di oggi) non dobbiamo fissare i paletti in senso garantista o giustizialista, questa situazione sembra sommamente inopportuna. Anche perché un conto è non dimettersi dopo essere stati nominati, un conto è venire designati ed eletti nonostante la pendenza di un giudizio penale. Eppure i sindacati italiani, appena colpiti nella credibilità dalla vicenda Visentini, hanno scelto questa strada. A rischio di trovarsi subito in un’altra situazione imbarazzante in caso di condanna.

E così quello che a cose normali sarebbe un processo di poco conto per un comportamento da furbastro (riassumiamo in breve; false dichiarazioni per un appartamento comprato con un mutuo concesso a condizioni non sfavorevoli per chi era capodelegazione trattante del suo sindacato da un istituto che esprimeva il capodelegazione della parte datoriale) diventa una questione di una certa gravità nell’ottica della credibilità non solo della Cisl (o di quel che ne rimane), ma per tutti i sindacati italiani. Perché il processo può finire in un modo o nell’altro ma le carenze, le falsità e le situazioni oggettivamente favorevoli sono un fatto già accertato, quale che sia la valutazione giuridica che ne farà il giudice penale (e comunque noi non auguriamo la condanna di nessuno).

Ecco perché sentiamo il dovere di non lasciar cadere il silenzio sulla posizione di Giulio secondo imputato coatto e su questa vicenda, altrimenti non memorabile, che ad ottobre vivrà una nuova udienza. Ed ecco perché offriamo il nostro spazio per chi non accetta lo scandalo di organizzazioni sindacali (purtroppo non solo la Cisl) che usano gli argomenti della trasparenza e delle regole con la stessa incoerenza dei partiti, giustizialisti quando sono all’opposizione e garantisti quando stanno al governo.

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13 Commenti - Scrivi un commento

    1. Oggi la femca nazionale ha partecipato al cae eni. Notiamo l’assenza della segretaria generale nazionale. Ne hanno dato evidenza tutti i social. Lei non conosce Eni e non sa che dire. Così ci manda gli scagnozzi.
      Al suo posto c’è il balneare tripoli che probabilmente si è gettato come un missile a veder plaza major e il mangiapiadina zoli che e’ passato alle tapas. E il rizzuto? Strano ma vero lui se ne è rimasto a casa. Forse il chiacchiericcio che si è sparso su di lui ha fatto presa su Nora? In tutta italia ne parlano del toscocalabrese e non per incensarlo di meriti. Tutt’altro… Non è che la Garofalo per la sua successione ora stia guardando altrove?

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      1. Stanno prendendo in molti territori gli scarti della Fim .
        Quello che nessuno voleva .
        Li mettono a guidare territori perché fedeli , quando gli altri li hanno giudicati inaffidabili.
        Pensate come sono messi

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        1. Nessuno ormai vuole piu’ rimanere in femca a lavorare con la sciura.
          Non c’e’ coinvolgimento
          Non c’e’ passione
          Sui territori si governa solo con la paura.
          Di un commissariamento o di una reggenza che puo’ accadere anche per un banale scontrino di un caffe’ .
          Per questo il gruppo dirigente in femca non si trova e gli sforzi di Colombo non stanno portando risultati. Di solito i suoi corsi servono per rimpinguare il gruppo dirigente Uil..
          E quindi e’ normale che la sciura si sia rivolta alle altre categorie Fim in testa che di solito ti rifila gli scarti.
          Adesso che la Fim e’ istituzionalizzata gli viene anche facile fare piaceri alla confederazione, fumarola in testa per sistemare le persone inutili e indesiderate che vengono arruolate prontamente.
          Tanto alla garofalo non frega nulla del merito.
          Servono solo soldatini ricattabili che devono portare a casa lo stipendio in cambio dell’alzata di mano al momento giusto.
          In Femca va cosi…
          Poi ci si sorprende che i numeri veri di adesione siano drammaticamente sotto i 100 mila rendendo la femca facile da accorpare alla Fim.
          L’assemblea organizzativa e’ vicina e la nora si porta avanti con il lavoro, tutto sempre coordinato con la confederazione….

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      2. Il buon rizzuto, segretario organizzativo della femca nazionale, deve ormai sentirsi ai margini della sua federazione. Perché per far vedere che lavora si deve postare in autonomia delle foto su twitter del corso di formazione delegati firenze-prato. Naturalmente doveva pure taggare la @femcanazionale per farsi fare il retweet. Altrimenti i gestori nazionali dei social si sarebbero scordati di lui come succede spesso con molti altri. Perché il mandato della sciura è quello di retweettare solo i post dei suoi fedelissimi, anche di quando vanno a fare la doccia. Dimenticando spesso di considerare i successi e gli ottimi risultati ottenuti sui territori dove i tanti operatori e segretari con grande impegno e poco poco aiuto di rizzuto e nora firmano buoni accordi e ottengono ottimi successi.
        Per lei questa gente è solo carico residuale da far trattar male dal suo organizzativo (ancora per poco speriamo)…….

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        1. Intanto ai corsi di formazione Fim, nelle foto si vede la Fumarola in bella vista .
          Oramai la Fim non è solo normalizzata ma addirittura schierata.
          Vedere in prima fila gente che in vita sua non ha mai fatto una tessera e ha vissuto solo di 2 parole dette nei corsi di formazione fa ribrezzo .
          Se poi uno va a vedere il cud fa addirittura paura

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  1. Circa i patteggiamenti si riferisce della questione relativa alle truffe ai danni dell’Inps? Ci può inviare eventuali articoli ecc.. al riguardo? Grazie

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  2. È una vergogna e nessuno dice niente.
    Ma Landini e Bombardieri dove erano quando lo hanno eletto?
    Poi ci stupiamo che un ministro racconti balle e resti al suo posto
    Ma i sindacalisti CISL e gli ex dirigenti perché non hanno e chiedono le dimissioni?
    Tutti hanno qualcosa da farsi perdonare per accettare tutto?
    Bel esempio di sindacato e di paese.

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    1. Da noi in femca roma capitale e rieti è un disastro.
      Galli nun c’è mai
      Sta sempre en ferie.
      Ce semo rotti li coioni a pagà la tessera a uno che tutti li giorni c’ha da accumpagna’ la moglie en giro senno’ lei lo manna fori casa.
      Porello’….
      Deve ascolta’ du donne una a casa e una al lavoro en femca la garofalo e nun se ne pò più….
      Sveijateve li in cisl senno’ avanti de sto passo se ne vanno tutti in uil li iscritti….

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      1. Tranquillo, a formare i dirigenti per la uil ci sta pensando Colombo, con il corso di formazione nazionale.
        Li illude talmente tanto che quando tornano con i piedi per terra ci rimangono di sasso. Tutti convinti che a fare i segretari regionali o nazionali toccasse a loro… Invece prima di insegnarli a fare i segretari il buon Colombo dovrebbe fargli apprendere il ruolo del sindacalista. Ma si sà, la femca di oggi viaggia al contrario, anche per quanto concerne la formazione…

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      2. Seee Galli…Sta in ferie tutto l’anno figurati se o trovi a fine luglio o ad Agosto..
        Assieme all’altro bagnino Tripoli se ne stanno in ferie e nu li senti piu’ fino a settembre..
        Ciaoooo belli..
        Se ve rode un po’, fa niente tanto un je frega niente ne lui ne Tripoli ne Nora..
        A loro basta parasse er didietro..a commanna’ senza fa’ Niente…

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  3. https://www.avvenire.it/attualita/pagine/piu-soldi-1-200-euro-ai-capigruppo-e-i-5-stell-7299d395206244a1b478ce53a68eb04d
    1200 euri netti di aumento per i capigruppo alla Camera dei deputati. In sindacato proporzionalmente (o sproporzionalmente) si aumentano i salari in silenzio e dentro le stanzette di comando. Noi lavoratori che non arriviamo più alla fine del mese dovremmo accontentarci della partecipazione nei consigli di amministrazione? Ci sentiamo un po’ presi per i fondelli… che Ve ne pare?

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  4. Salari, lo studio-boomerang dei Consulenti del lavoro: un terzo dei principali contratti nazionali ha minimi sotto i 9 euro l’ora (compresi 13esima e Tfr)
    E’ il caso di valutare seriamente la misura perché c’è anche un’analisi non sospettabile di voler portare acqua al mulino delle opposizioni. A prepararla è stata la Fondazione dei Consulenti del lavoro, emanazione dell’ordine presieduto per 18 anni dalla ministra Marina Elvira Calderone e alla cui guida c’è il marito Rosario De Luca. Cosa dice il documento, datato 13 luglio 2023? Che oltre un terzo dei 61 principali contratti collettivi nazionali firmati da Cgil, Cisl e Uil prevede minimi retributivi sotto i 9 euro all’ora. E la stima è ampiamente per difetto visto che nel calcolo sono considerati anche i ratei di tredicesima ed eventuale quattordicesima e il Tfr, elementi del trattamento economico complessivo esclusi dalla soglia prevista nella proposta di legge di Pd, M5s, Avs e Azione.
    Il documento è reperibile su sito
    https://www.dottrinalavoro.it/notizie-c/fondazione-studi-consulenti-del-lavoro-salario-minimo-in-italia-elementi-per-una-valutazione
    Costituisce prova documentale contro tante chiacchiere

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