Sbarra e Almirante

Nel confronto con il governo sul fisco di ieri, Via Po 21 si è disallineata dall’Ugl e si è riallineata con Cgil e Uil.

Finora i segnali mandati in direzione di Palazzo Chigi su tutti i temi erano di disponibilità al confronto, il che spingeva la confederazione lontana non solo dalla Cgil ma anche dalla Uil (che con Bombardieri ha scoperto una versione massimalista del riformismo) e vicina allo pseudo sindacato salviniano che, per ragioni politiche e non sindacali, viene invitato a queste riunioni nonostante la nota irrilevanza associativa (già dimostrata dalle inchieste di Fanpage).

Questo disallineamento, roba normale quando c’è una trattativa aperta, si verifica negli stessi giorni in cui, invece, viene lanciata un’iniziativa nella quale chi se ne intende ha subito riconosciuto un qualche odore di destra, nascosto con il deodorante di formule e slogan presi un po’ dalla dottrina sociale della Chiesa, un po’ qua e là: quello di una legge di iniziativa popolare sulla partecipazione dei lavoratori “alla gestione, ai risultati e alla organizzazione delle aziende”, come spiega, senza che si capisca molto di più, il dottor Sbarra dell’Anas intervisto dall’Avvenire.

Chi ha apprezzato subito l’iniziativa della Cisl, ricordando che “i parlamentari del Msi presentavano puntualmente ad ogni inizio legislatura analoghe proposte di legge”, è stato il Secolo d’Italia che, in un articolo a firma Roberto Guida, ricorda come in particolare la partecipazione agli utili abbia radici sia in Ugo Spirito (cioè nel corporativismo fascista) che in padre Gemelli (ma, più in generale, in un certo coporativismo cattolico). Radici, ci permettiamo di osservare, poco feconde quando si è tentato la strada dell’innesto di una pianta nell’altra, producendo il clericofascismo. Allora in Italia, qua e là nel mondo ancora oggi.

Ma la cosa che più ci ha colpito, aprendo il link che ci ha portato alla pagine del Secolo, è l’aspetto iconografico: per una pura coincidenza, la foto del dottor Sbarra dell’Anas troneggiante sopra all’articolo che ne tesse le lodi (“una proposta rivoluzionaria”, “smonta i pregiudizi”, “l’umanesimo del lavoro contenuto nella proposta di Sbarra”, e via apprezzando), si trova più o meno allineata a quella di Giorgio Almirante.

Una pura coincidenza che, forse per un’ingannevole associazione di idee senza troppo fondamento, suggerisce un po’ di cattivi pensieri anche su disallineamenti occasionali e allineamenti strutturali di Via Po 21.

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3 Commenti - Scrivi un commento

  1. l’irrilevanza dell’Ugl e’ pari a quella delle inchieste di Fanpage , non solo , il titolo e’ davvero una perla .
    mi sa che vi siete dimenticati di quando della partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese , se ne occupava l’attuale segretario del pubblico impiego , allora in segreteria confederale con Bonanni segretario generale , e la Fai di allora era allineata e plaudente

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    1. L’inchiesta di Fanpage, se non ti fermi al titolo, mostra una fonte interna all’ufficio organizzativo che parla di settantamila iscritti reali rispetto a quasi due milioni dichiarati. Se a te risultano altre cifre, faccele sapere.
      Quanto al periodo al quale ti riferisci, si tratta dello stesso nel quale Bonanni e i suoi spingevano per gli accorpamenti. E noi siamo stati così poco allineati e plaudenti da fermare gli accorpamenti nella notte dell’Ergife. Lì si è visto chi era allineato a cosa e chi ha vissuto almeno un momento di libertà. E la libertà viene prima della partecipazione, sia quella di Bonanni che quella di Sbarra.

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