Il Qatar, paese che con i soldi del petrolio si è comprato i mondiali da far giocare nel deserto, potrebbe aver corrotto il neo eletto capo dei sindacati mondiali per pulirsi la faccia dalle critiche per come sono stati costruiti gli stadi. Cioè riducendo in uno stato di quasi schiavitù i lavoratori. Non tutti dei quali sono sopravvissuti.
Speriamo che l’ipotesi di indagine non trovi conferma. Altrimenti saremmo di fronte ad uno scandalo di dimensioni inimmaginabili per il movimento sindacale internazionale.
Segnaliamo che la Confederazione sindacale internazionale (Csi) ha pubblicato un unico commento alla notizia, per dire di esserne a conoscenza attraverso i media e precisando di attendere ulteriori informazioni.
Questo è il link al comunicato
https://www.ituc-csi.org/allegations-concerning-identities?lang=en
Mi auguro che sia un abbaglio perché se l’indagine desse conferma di quanto scritto sarebbe la dimostrazione che il sistema è talmente marcio che sarà impossibile uscirne dall’interno. E nemmeno per via esterna giudiziaria perché sarebbe la punta dell’iceberg di un sistema corrotto quasi integralmente. Tal sindacalista ex UIL era il pupillo della nostra beneamata Furlan che ne aveva a suo tempo tessuto le lodi in svariate occasioni sostenendone la candidatura al sindacato europeo. Non che la Furlan stavolta c’entri qualcosa ma prima delle persone contano i fatti e i valori, cosa che in casa nostra ci siamo dimenticati da un pezzo. Continuo a sperare in un abbaglio.