Un ricordo

Aprima una parentesi nella pubblicazione della storia della Cisl ripercorsa da Comma 22 per pubblicare una lettera di Augusto Cianfoni che ci sembra giusto condividere con i nostri lettori. Per solidarietà con la famiglia dela lpersona di cui si parla e un po’ anche come testimonianza di case era la Fai.


Cari amici del 9 marzo,

oggi ricorrono nove anni da quando nel 2013 ad Aiello del Sabato (AV) avvenne la tragedia della morte del caro Franco Argenio, operaio forestale associato alla Fai che si uccise dopo che da 17 mesi non percepiva lo stipendio dalla sua Comunità Montana.
A distanza di anni e pur dopo accadimenti dolorosi vissuti dalla Fai e nella Fai resto ancora orgoglioso della grande solidarietà che sapemmo rivolgere verso quel nostro amico e verso la sua famiglia, negli anni divenuta cara a tutti coloro che allora, con me, condivisero la gestione di un Sindacato ancorato ai sacri principi cristiani.
Rinnovo, anche mediante il 9marzo, ai Forestali della Campania e alla famiglia Argenio la mia più sincera vicinanza insieme a tanta nostalgia.

Augusto Cianfoni

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8 Commenti - Scrivi un commento

    1. Per quanto ci riguarda, e con questo non intendiamo fare formazione né indottrinamento ma solo dire come la vediamo noi, è legittimo dire che la Fai voleva essere un sindacato che esprimeva anche un certo ancoraggio. Come già la Fisba, dove la presenza forte di questo ancoraggio non era di ostacolo ad avere fra i propri migliori dirigenti il socialdemocratico Simonte (fondamentale per lo sviluppo delle idee della federazione sulla contrattazione collettiva). Né ci sembra contestabile che uno dei filoni che hanno alimentato la Cisl, nella sua fondazione e nel suo sviluppo, sia stato quello del sindacalismo cristiano, in interlocuzione e collaborazione con altri filoni ideali. Il che renderebbe legittimo dire anche che la Cisl era ancorata ai principi della visione liberaldemocratica o di quella riformista, e perfino a certi elementi di anarcosindacalismo (quelli più semnsibili alla libertà e all’auto-organizzazione sociale). Tutti “ancoraggi” reali, nessuno dei quali esclusivo né escludente rispetto agli altri.
      Poi possiamo essere d’accordo che, tornando al cristianesimo nel sindacato, è meglio parlarne poco anche per evitare di dare scandalo con le proprie incoerenze. Come a Via Po 21 e a Via Tevere 20 dove di ancoraggio alla dottrina sociale ne parlano sempre.
      E parlano, parlano, parlano…

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    2. Mi spiace per te ma sei veramente fuori strada e fuori luogo. Anziché guardare la punta del dito osserva ciò che ti viene indicato. Cianfoni traccia una strada, quella maestra, racconta di una testimonianza che fa onore a quei sindacalisti e assieme a loro alla CISL, se non comprendi questo faresti meglio a raccogliere armi e bagagli e cambiare casacca o mestiere perché questa è la vera CISL, ancorata nella sua dirigenza e nel suo operare a certi valori cattolici, e non è certo la Cisl quella che te e quelli come te mistificano nella sua essenza in conformità con il modernismo di tipo aziendalistico che appiattisce certi valori come accaduto di recente.

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  1. La Cisl nella sua laicità è sempre stata in passato ancorata ai valori cattolici, almeno nella testimonianza di molti suoi dirigenti. Il fatto che questo si sia perso da molti anni, eccetto nelle parole vuote, è uno dei motivi per cui sono evidenti certi scandali

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  2. Nessuno mette in dubbio che nel bagaglio della CISL ci sia, insieme ad altri e con ruolo importante, il portato dell’ispirazione cristiana. Ma la CISL non si può definire come ha fatto Cianfoni in quel modo. Non è proprio possibile. Pastore e Romani non lo avrebbero mai fatto.

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    1. Pastore e Romani non lo avrebbero fatto e, si parva licet, non lo ha fatto neppure Cianfoni. Il quale, con tutto quello che si può dire di lui, qui ha semplicemente ricordato legittimamente che nella “gestione del sindacato” lui ha sempre cercato, e qualche volta è riuscito, ad essere “ancorato” ai valori cristiani. Valori che sono dentro al Dna della Cisl assieme ad altri valori ed altre esperienze che hanno dato vita alla Cisl. Senza alcuna esclusione verso chi non è cristiano, ma senza alcuna rinuncia dei sindacalisti cristiani ad essere quello che sono.

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    2.  Cari amici de IL9MARZO, leggo solo ora alcuni commenti ad una mia affermazione riguardante i fondamenti ideali ai quali la Cisl fin dalla sua nascita si ispirò.
      Nel dire di fondamenti cristiani non intendevo affermare un confessionalismo che non mi appartenne mai.
      Mia intenzione, nel ricordare la tragedia che sconvolse la cara famiglia Argenio, era soltanto quella di focalizzare sui gesti di vera solidarietà che furono sempre il carattere della FISBA di Gorini e poi della FAI dello stesso e di quella che ebbi poi indegnamente l’onore di guidare.
      Quando costituimmo prima la Fondazione e poi il FONDO di solidarietà e resistenza coi quali aiutammo tante famiglie di Dirigenti improvvisamente deceduti, di Delegati e di semplici iscritti colpiti da lutti o gravi malattie noi eravamo convinti ed io lo sono tuttora di adempiere alla missione del Buon Samaritano. Usammo molte delle risorse dei lavoratori per essi che ne erano i legittimi proprietari.
      Fu solo Filantropia o c’era in quei gesti una scintilla di carità cristiana ? E poi…(scusate !) andare a scomodare persino Mario Romani e Giulio Pastore per dare a me e a coloro che con me e tanti altri condivisero quei meritevoli comportamenti quasi una patente ereticale riguardo alla ortodossia non mi pare giusto. È ingeneroso e peraltro di una qualche viltà nascondersi ancora, dopo tanti anni, dietro l’anonimato.
      Se non si ha il coraggio di definirsi cristiani per un estetico esibizionismo laicista poi non è legittimo scandalizzarsi di tutto ciò che accadde e che tuttora avviene in quei luoghi dove (pur con molti errori) molti di noi spesero (peraltro ben retribuiti…) i migliori anni della propria vita. 
      Augusto Cianfoni

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