Chiarezza

Dopo che abbiamo pubblicato la lettera della polizia postale di Cagliari che chiede di poter individuare l’autore di un commento da noi pubblicato (richiesta che riteniamo discutibile), il quadro si è fatto più chiaro, anche grazie ad alcuni commenti ricevuti. Alla luce di quanto emerso, e tenuto conto di altri fatti, possiamo affermare con certezza alcune cose.

Per prima cosa, abbiamo fatto bene a pubblicare tutto come siamo abituati a fare. È stato così che la situazione si è fatta meno nebulosa e, in particolare, ora risulta che le “urgenti e riservate indagini di polizia giudiziaria” potrebbero nascere da qualche dirigente della Femca che non vuole essere considerato autore del commento polemico verso la segretaria generale e solidale con una delle sue vittime, firmato con il nome di “Marco”.

Un caso simile si era verificato nei giorni scorsi, quando abbiamo ricevuto una mail (non certificata, quindi senza certezza sull’identità del mittente) da una persona che affermava di chiamarsi “Tiziano Binaghi”, si qualificava come “operatore della Femca Cisl di Roma per diversi anni fino al 2019” e lamentava di poter essere identificato con l’autore del commento, anch’esso di contenuto polemico verso la segretaria generale della Federazione, che si firmava “Tiziano B.”.

Noi naturalmente non sappiamo chi siano “Marco” e “Tiziano B.”, né abbiamo idea se si tratti di nomi autentici o se siano stati usati pseudonomi (cosa perfettamente lecita); come non sappiamo se ci sia qualche provocatore all’opera che cerca l’incidente per danneggiare la credibilità di questo blog costruita in sette anni e mezzo.

Ad ogni modo, per noi quei commenti restano lì dove sono e non togliamo nulla perché nessuno ha il monopolio di quei nomi o dell’iniziale di quel cognome.

Naturalmente siamo aperti, e non è una novità, a pubblicare le smentite o le precisazioni di tutti gli interessati, ricordiamo che lo spazio dei commenti è aperto a tutti, e garantiamo che possiamo dare tutto il risalto necessario a chi avesse qualcosa di serio da lamentare. Ma tutto quel che abbiamo fatto è stato nei limiti del lecito e dell’opportuno, quindi chi vuole smentire ci manda una smentita e noi la pubblichiamo ben volentieri, ma non siamo disponibili a fare nulla dietro minacce di iniziative giudiziarie o paragiudiziarie, e tanto meno a seguito di “urgenti e riservate indagini della polizia postale”.

Anche perché noi rispettiamo le istituzioni pubbliche e crediamo che non debbano essere tirate in ballo nelle baruffe interne alla Femca e/o alla Cisl.

Come forse qualcuno sta cercando di fare.

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16 Commenti - Scrivi un commento

  1. Nel caso di specie la libertà di pensiero non pare sia l’obbiettivo, bensì la sostituzione, reale o apparente, della persona che ha sporto denuncia.
    Concreta, infatti, il reato di sostituzione di persona il creare un profilo falso utilizzando il nome di un’altra persona, conosciuta o meno, inserendo elementi propri di quella persona tali da far cadere gli altri in inganno. Reato riferito all’art. 494 cod. pen. e punibile con la reclusione fino ad 1 anno. Presupposto del reato è che chi crea il profilo fake abbia l’intenzione di far credere agli altri di essere veramente quella persona. Anche se il codice penale richiede un profitto come scopo del reo, nel caso di speicie l’utilità può essere costituita anche dal beneficiare di uno status. Ovvero la falsa attribuzione di una qualifica professionale può integrare il reato di sostituzione di persona.
    Nel caso di specie l’autore del commento, stando a quel che si legge, con le sue dichiarazioni sembra voler ottenere proprio questi scopi e sono queste le ragioni che avrebbero determinato l’inizio dell’azione penale e nulla hanno a che fare con la libertà di pensiero.
    Allora o ci si firma genuinamente o si resta anonimi non creando problemi né a se stessi né agli amministratori.
    Nulla a che vedere, a quanto pare, con la libertà di pensiero.

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    1. Grazie di averci fatto sapere dove si vuole andare a parare.
      Ad ogni modo qui non esiste il problema, perché nessuno si è qualificato con l’identità di un altro (che prevede almeno nome e cognome) e nessuno si è attribuito un titolo preciso, né una funzione esclusiva. Tanto meno può lamentare qualcosa chi avrebbe potuto scriverci e dire “guardate che Marco non sono io” e non lo ha fatto né qui né altrove.
      Chi vuole crearci problemi dovrà ritentare in altro modo.

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    2. A dire il vero il commento che chiama in causa qualcuno è un altro. E successivo a quello che indichi tu. Sono andato a spulciare la cosa qualche minuto fa. E pure su questo hai preso un abbaglio. Infatti non perseguiti il commento esplicito ma un altro che poteva essere riconducibile a alcune migliaia di altre persone. Quindi è chiaro anche a me il tuo fine. Non vuoi colpire una persona, ma il sistema libero che probabilmente tu non condividi. O forse vuoi farti vedere puro agli occhi della duchessa di Palermo. E a proposito di sistema, è arrivato il momento di fare chiarezza sulla tua gestione in Sardegna. E prima o poi il conto arriverà anche a te………..

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  2. Certi nomi non sono monopolio di taluni…. E chi si sente chiamato in causa farebbe bene a fare un commento esplicitando di non essere stato lui a fare certi commenti. Altrimenti mi viene il sospetto che si cerchino scuse per far chiudere questo blog. L’unico vero spazio dove vi è un confronto schietto, sano, democratico e veritiero, dove le persone si sentono libere di farlo, senza correre il rischio di essere denunciati ai probiviri solo per aver espresso il proprio parere….

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    1. Libero e democratico confronto in cisl? Suvvia, siamo seri… Nel passaggio tra la nonna e lo stradino nulla è cambiato. Un organizzazione la nostra ingessata politicamente, organizzativamente e sulla gestione del dibattito interno. Peccato, perché abbiamo sempre ribadito che il pluralismo è il sale delle coscienze….

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      1. Io sono l’autore del post incriminato. Non abito a Cagliari e non ho dato mandato alla polizia postale di scrivervi, ne tanto meno sono interessato a sporgere denuncia contro questo blog. Se è reato scrivere il proprio nome ne prendo atto, già da ora. Ma credo che chi si è sentito coinvolto in prima persona avrebbe fatto meglio a qualificarsi insieme alla missiva della polizia postale… Altrimenti si continua a brancolare nel buio pesto. Per il resto riconfermo i contenuti di tale commento. Grazie e perdonatemi se con il mio vero nome ho creato imbarazzo al blog. Non era mia intenzione. In quanto unico luogo dove poter esprimere liberamente il proprio pensiero. Anzi continuerò a questo punto a farlo nel pieno anonimato come ho fatto oggi…

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        1. Pubblichiamo volentieri questo commento, senza poter sapere se sia effettivamente l’autore del commento (non post) su cui la polizia postale di Cagliari perde tempo a svolgere “urgenti e riservate indagini di polizia giudiziaria”. Non lo sappiamo e non ci interessa, perché noi pubblichiamo tutto tranne gli insulti e poche altre cose che possano andare al di fuori della legge e della correttezza.
          Il commento su cui indaga (a sproposito) la polizia postale di Cagliari non era offensivo e non violava alcuna legge, in particolare non indicava nessun autore individuabile, quindi nessuno può lamentarsene. Non in buona fede.
          Tutto questo per dire che questo blog non è nel benché minimo imbarazzo, non cambia le regole per i commenti e non ne rimuove alcuno se non a fronte di richieste motivate in maniera seria.
          il9marzo.it

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  3. A tal proposito ieri al corso di Formazione femca Lombardia abbiamo rivisto la sciura Garofalo.
    Il cambio di look e’ evidente e più che discutibile…
    Probabilmente si prepara per un breve corso a livello confederale per poi approdare alla guida dei pensionati….

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  4. nei pensionati ci mancherebbe solo quella…dopo la banda bassotti che impera in questo momento(bassotti non per l’altezza fisica) ma per lo spessore morale e professionale

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