Le ricette vecchie della gerontocrazia

Il congresso della Cisl ha partorito due gemelli nati vecchi: una segreteria confederale che non è la stessa di un anno fa ma sono le stesse persone invecchiate di un altro anno, e la richiesta di un “patto sociale” riprendendo il “modello Ciampi”. Che non è la stessa cura per l’inflazione scelta allora, ma è la cura per la malattia di trent’anni fa prescitta per la diversa malattia che abbiamo oggi.

Trenta-quarant’anni fa, ai tempi degli accordi di concertazione di cui il protocollo Ciampi-Giugni fu l’ultimo atto, c’era un’inflazione italiana più alta che negli altri paesi perché alimentata (anche) dalla dinamica del costo del lavoro. Oggi abbiamo un’inflazione italiana (6,9%) leggermente più bassa di quella dell’Eurozona (8,1%) e salari italiani fermi da trent’anni. Il che costituisce un alibi di ferro su chi sia questa volta il colpevole dell’aumento dei prezzi.

Nello stesso periodo, negli altri paesi europei le retribuzioni sono cresciute un po’ con la leva normale della contrattazione collettiva, un po’ con quella straordinaria dell’intervento legislativo (venerdì prossimo il parlamento tedesco approverà definitivamente l’aumento straordinario del salario minimo da 10,45 a 12€/ora) senza bisogno di passare da tavoli triangolari o patti sociali più utili a contenere le retribuzioni che a farle crescere.  

Ma la gerontocrazia di Via Po 21 è ferma a quando era giovane; una generazione che non ha conosciuto altro che la moderazione salariale e solo in termini di moderazione salariale sa parlare. Anche perché un sistema contrattuale condizionato dal patto con il governo per il contenimento delle retribuzioni dà più potere alla confederazione, che decide cosa possono fare le federazioni e punisce chi si distacca dalla linea.

Un centralismo sempre meno democratico, che fa assomigliare Via Po 21 più al Cremlino di Breznev che ad una confederazione italiana di sindacati dei lavoratori.

Condividi il Post

4 Commenti - Scrivi un commento

  1. Questo post offende la vostra intelligenza. Nessuno parla di moderazione, ma di modello decisionale. Non mistificate. Manco Landini la dice più questa sciocchezza.

    Ps. Quindi anche Draghi, che al Congresso ha indicato la via del Protocollo ’93, è solo un trombone ritoccato. Giusto?

    Reply
    1. La nostra intelligenza è abbastanza intelligente da non offendersi troppo facilmente. Se poi ci spieghi cosa voglia dire “trombone ritoccato” ci fai un piacere; solo così potremo rispondere alla tua cortese domanda finale.

      Reply
  2. In una “casa di vetro” si conoscono tutti i compensi (a qualsiasi titolo)
    anche degli enti e delle fondazioni.
    Il fatto che ne nascano di nuove per dare incarichi e soldi senza nessuna trasparenza
    è la conferma di quanto sia stata brava la signora a socializzare le sue malefatte.

    Reply

Rispondi a admin Annulla risposta