Ukaz

La Cisl non ha aderito alla manifestazione pacifista di oggi. E, in una circolare a tutte le strutture, il dottor Sbarra dell’Anas in veste di segretario generale ha spiegato che di fronte al tentativo di Putin di (lo diciamo con parole nostre) commissariare l’Ucraina in maniera illegittima e proterva non è possibile alcun atteggiamento di “neutralità attiva”, che è pur sempre neutralità di fronte ad un’aggressione.

Saremmo tentati di dire che l’abbiamo detto, in un certo senso, prima noi di lui: nel nostro piccolissimo e senza voler mettere sullo stesso piano cose lontane anni luce, quando lui era a capo delle truppe di occupazione che invadevano la Fai e deponevano gli organi democraticamente eletti per sostituirli con un dittatore (in senso tecnico, cioè un organo che concentra in sé tutti i poteri, quale un commissario è) noi dicevamo a tutti, dentro e fuori della Fai, che non era il momento della neutralità e di lasciar fare, perché si stava creando un precedente gravissimo. Come si è visto.

Ora però ci viene da fare una domanda: e allora qual è oggi la posizione della Cisl? Non nel senso, un po’ da talk show o da social media, di essere contro le cose sbagliate (la guerra e l’invasione dell’Ucraina) e per le cose giuste (la pace e la libertà dell’Ucraina), perché questo lo può dire qualsiasi mediocre. La domanda è: quale azione politica sostiene la Cisl, in Italia e nel sindacato internazionale, in un momento in cui non è possibile avere contemporaneamente le due cose giuste, la pace e la libertà per l’Ucraina, perché la guerra è già cominciata?

Magari ci sbaglieremo perché sul soggetto abbiamo i nostri giustificati pregiudizi, ma a noi sembra che il senso politico della missiva con cui il dottor Sbarra dell’Anas, di fatto. intima di non partecipare alla manifestazione pacifista per non incorrere nel reato di deviazionismo su scelte politiche fondamentali (praticamente una minaccia di commissariamento) sia solo quello di allinearsi alla posizione del governo italiano: non si fa la guerra, perché non siamo bellicisti, ma diamo le armi agli ucraini dicendogli, più o meno, fate voi la guerra per conto dell’occidente. Né guerra, né pace. Né pacifismo, né interventismo. Restiamo in scia al nostro governo. Un po’ come i sindacati russi si sono allineati al loro.

Per carità, magari è giusto procedere così, e comunque nessuno in queste situazioni può vendere soluzioni facili. Però sarebbe stato meglio parlarne almeno dentro alla Cisl, dove c’è sempre stata, più o meno latente, una certa tensione fra l’atlantismo della generazione dei padri fondatori e il pacifismo che è una sorta di religione per molti di coloro che sono arrivati al sindacati negli anni in cui si contestava la guerra del Vietnam.

Ma quando le questioni sono delicate, ci vorrebbe a gestirle un leader sindacale capce di decisione quanto di sintesi politica. Non qualcuno che, siccome non è all’altezza del ruolo, si impone a colpi di ukaz.

(Per chi non lo sapesse: ukaz è una parola russa che indica lo strumento di governo tipico di sistemi dittatoriali come la Russia zarista, l’Unione sovietica e di fatto, sia detto con rispetto delle proporzioni, anche Via Po 21 dall’ukaz del 31 ottobre 2014).

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30 Commenti - Scrivi un commento

  1. Personalmente non ho compreso appieno la posizione del dottor Sbarra se non quella di andare a ruota delle decisioni governative italiane e della U.E. . Credo che la posizione piu’ congrua ai miei ragionamenti sia quella di papa Francesco, la pace attraverso la diplomazia concreta, la prevenzione dei conflitti attraverso la convergenza dei popoli nel cercare di trovare compromessi accettabili. Utopia? Forse. Pero’ ritengo altamente dannoso l’atteggiamento della U.E. nel fornire armamentario bellico all’Ucraina in un momento in cui sarebbe forse necessario gettare acqua e non benzina sul fuoco, in un momento in cui andrebbero cercate soluzioni di pace e di stop ai combattimenti. E’ vero che Putin ha una colpa enorme e gravissima nell’aver iniziato questa guerra, ma ci sono colpe piu’ sottili e forse altrettanto gravi che hanno portato a questo conflitto a partire dall’atteggiamento espansionistico della Nato dopo l’implosione del’Unione sovietica anziche’ collaborare per soluzioni alternative per tutti quei popoli che componevano gli stati ciscinetto dell’ Urss. Alla lunga, col passare dei decenni le fratture sono diventate voragini incolmabili ed oggi quel che ci si doveva aspettare si e’ verificato. Non sto ne’ con Putin ne’ con i paesi occidentali, sto con la pace attraverso il dialogo e la rinuncia ciascuno a qualcosa, sto con la povera gente che subisce qualsiasi tipo di conflitto.

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    1. Ci permettiamo di porti una domanda: quando le altre volte la Cisl si era accodata “al nostrano (e modaiolo) pacifismo di maniera”, perché Sbarra non ha mai detto che non era d’accordo? Se lo avesse fatto avrebbe assunto una posizione politica ed aperto un salutare dibattito interno all’organizzazione. E si sarebbe comportato da dirigente sindacale.
      Invece le altre volte lui ha accettato la linea generale di quello che chiami “pacifismo di maniera”, ed ora ne impone un’altra. Senza dibattito ieri, senza dibattito oggi.
      Per questo ci fa piacere che in questo siano già emerse posizioni diverse, e che se ne discuta.

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      1. Anonimo Vicentino · Edit

        Ormai questo blog è lìmitato solo a sparare contro ogni scelta della Cisl e del suo Segretario Generale. Per fortuna che esistono ancora persone di buon senso.. Cosa dovevamo fare: andare in piazza con tutto quel minestrone di sinistroidi e figli dei fiori e mandare cioccolatini agli Ucraini per difendersi, magari alla vodka….. Suvvia siamo seri… Gigi ha fatto benissimo a smarcarsi da questi… E per questo applaudo e approvo la sua scelta…

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        1. Questo blog dice quel che pensa e dà modo agli altri di dire come la pensano loro. Ad esempio anche a te, che hai appena fatto uso di questa possibilità.
          Se poi riesci ad esprimere un tuo pensiero senza dipingere gli altri in maniera grottesca (forse non lo sai, ma era la tecnica tipica dello stalinismo; ed infatti Putin la conosce bene) fai cosa utile agli altri e anche a te stesso che non ti devi abbassare al livello del tuo, non memorabile, commento.

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  2. Ragazzi, una cosa è essere per la pace, o persino pacifisti, altra cosa è aderire a quel brodo vetero-paraculista di ieri tra benaltrismo estremista e terzismo No-Nato. La Cisl ha fatto benissimo a non aderire

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    1. Riesci ad esprimere il tuo pensiero in maniera un po’ meno stalinista, cioè manifestando disprezzo per chi è fuori dalla linea ufficiale?
      Il nostro post era, volutamente, né favorevole né contrario alla manifestazione in sé, ma poneva il problema che nella Cisl si parlasse e si desse modo a tutte le sensibilità di esprimersi. E si rispettasse la libertà di chi avesse voluto partecipare come altre volte la Cisl aveva fatto a manifestazioni egualmente “benaltriste”, come dici tu.
      Chi insulta dà più forza alla posizione contraria. Mentre se la non adesione alla manifestazione ha delle ragioni solide, ad esprimerle in maniera poco rispettosa degli altri si ottiene l’unico risultato di tenerle nascoste.

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  3. La piattaforma della Rete Pace e Disarmo per la manifestazione (vedere il loro sito) non poteva essere condivisa dalla CISL. Dalla CISL, non da Sbarra.
    È incredibile che una rete di pacifisti non riesca a trovare le parole condivisibili per le sue diverse anime. Fermarsi alla dicotomia armi sì armi no dimostra quanto cammino dobbiamo ancora percorrere per acquisire una cultura di dialogo e di pace

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  4. Se Sbarra riesce a riportare la Cisl
    lontano dall’ odio e dall’invidia della gestione precedente
    e alla sua autonomia da Cgil e Pd
    va solo che bene.

    La nonna non puo’ usare la Cisl per le sue candidature con il Pd.

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    1. La tua affermazione può essere letta anche a rovescio: se quello che dici è vero, la non adesione della Cisl avrebbe motivazioni politiche, e non di merito, per l’esigenza di distinguersi dal Pd. CHe però ci risulta aver votato in parlamento a favore dell’invio delle armi alla resistenza ucraina, che non è la posizione di “neutralità attiva” criticata nella circolare di Sbarra.

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  5. Pongo una domanda. Ma la linea Cisl chi la decide condiderato che non esiste dibattito al suo interno?
    Non credo la decida nemmeno la segreteria. Allora chi?

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  6. L’argomento guerra è angosciante e penso che tutti guardiamo con dolore e partecipazione alle sofferenze del popolo ucraino, invaso senza pietà da un nemico soverchiante e prepotente. Un senso d’impotenza mi assale di fronte alle drammatiche richieste di aiuto. L:azione di Putin crea danni enormi ai civili, è un pericolo per la democrazia, al netto di tutti gli errori del mondo occidentale. Ma oggi è da un lato il momento della condanna del regime, ma anche quello di raccogliere l’appello del Papa contro la guerra. E bisogna anche rimanere ammirati davanti ai russi che protestano e manifestano per la pace, pur rischiando arresto e carcere, mentre noi possiamo manifestare senza conseguenze o, peggio, pontificare dai social . La questione è complessa e non è facile decidere e scegliere. Secondo me sarebbe stato meglio aderire come Cisl con le proprie motivazioni. D’altronde altre associazioni aderenti hanno criticato il documento della manifestazione per motivi opposti alle critiche Cisl. Penso però che gli iscritti della Cisl ( come quelli degli altri sindacati) abbiano da rispondere solo alla propria coscienza e che non ci possano essere imposizioni sull’adesione, su problemi così coinvolgenti. D’altronde lo stesso Sbarra scrive che non c’è spazio per un’adesione formale, il che potrebbe essere interpretato nel senso che un’adesione sostanziale ci può essere da parte dei singoli iscritti, come di sicuro è avvenuto. Il pluralismo delle idee, purché siano concordanti nel perseguire la pace, anche con strategie diverse, devono avere cittadinanza, senza censure in un’organizzazione aperta.

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    1. “inaccettabile l’aggressione armata contro l’Ucraina” “si fermi la Russia” ha detto oggi Papa francesco che evidentemente non conosce la Dottrina sociale quanto te

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    2. Ma dov’è scritto che la Cisl si ispira alla dottrina della Chiesa e al suo magistero ?
      Dove ?
      Ci mancherebbe anche questa

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      1. https://www.cisl.it/notizie/primo-piano/papa-francesco-incontra-il-segretario-della-cisl-luigi-sbarra-mettere-al-centro-il-tema-del-lavoro-della-sua-dignita-e-sicurezza/

        https://www.cisl.it/notizie/primo-piano/sindacato-il-sindacato-per-un-paese-che-cresce-la-cisl-ricorda-oggi-a-roma-alla-presenza-del-presidente-mattarella-il-fondatore-giulio-pastore-a-50-anni-dalla-scomparsa/

        https://www.cisl.it/wp-content/uploads/2017/07/Relazione%20Annamaria%20Furlan.pdf

        https://www.il9marzo.it/?p=6940

        https://www.sussidiarieta.net/files/contenuti/2810_1628279731_xivjs7qvgj.pdf

        https://www.fondazionepastore.it/it/content/ripensare-luomo-ripensare-il-lavoro-ripensare-lo-sviluppo-contributo-alla-settimana-sociale

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  7. Basta vedere chi ha scritto l’articolo, chi lo ha pubblicato e quello a cui fa riferimento, soprattutto come tempi.
    Buonanotte

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  8. L’unica riforma della Cisl era accorpare le categorie e voi come la nonna eravate contrari e non avete ripensamenti. E cosi i pensionati sono la confederazione e la confederazione coincide con i pensionati e strutture confederali locali senza piu soldi e ruolo. La centralità delle categorie si otteneva accorpandole.
    L’unica possibilità della Cisl di avere ancora un ruolo è distinta e distante dalla Cgil di Landini.

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    1. La Furlan era tanto poco contraria agli accorpamenti che venne al congresso della Fai per costringerci a votare a favore; e quando abbiamo votato contro ci ha commissariati. E la tua opinione sulla necessità degli accorpamenti per dare più peso alle categorise è la stessa che espresse Giovanna Ventura a nome della segreteria Furlan all’assemblea organizzativa di Riccione
      Poi è vero che la Furlan in realtà era contraria ad accorpare Fim e Femca per non rafforzare Bentivogli, ma questo non vi dà diritto di raccontare la vostra storia come se fosse la storia di tutti.
      E sei pregato di portare più rispetto a chi è stato commissariato, chi è stato licenziato, chi è stato espulso per aver difeso il voto del congresso della Fai contro l’accorpamento.
      Quanto al ruolo della Cisl, se deve definire il suo ruolo in base a quanta distanza tiene dalla Cgil vuol dire che non ha consistenza propria. Come a noi sembra che sia.

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      1. Avete fatto bene a rimettere il filmato della Furlan dal quale si evince:
        – Che era favorevole agli accorpamenti e che si devono fare…..
        – Che il commissariamento della FAI è stato il primo fatto da lei (poi però ne sono stati fatti tanti altri da lei o con il suo consenso perlomeno tacito, tanto che da allora il commissariamento è stato usato come clava politica tanto da diventare un pericoloso e spesso ingiusto modo di punire gli avversari).
        – Che il rispetto dello Statuto ed in particolare del voto segreto per lo scioglimento di una Federazione è una cosa secondaria. (gli Statuti quindi sono optional da applicare solo quando va bene a chi comanda)
        – Che era favorevole alla accorpamento FAI/FILCA e che esso si sarebbe dovuto fare (infatti dopo 7/8 anni le due organizzazioni sono ancora separate).
        – Infine che siamo fatti di carne, ossa e sangue e anche di occhiali che invece io pensavo fossero solo un appendice per i miopi o presbiti).
        Insomma, dopo qualche anno la Furlan (ma ormai è nell’agorà del PD) dovrebbe smentire se stessa su tutto.
        E’ vero che le persone intelligenti cambiano idea, ma in questo caso…….

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  9. I licenziamenti sono avvenuti i tutte le categorie dove c’era vita.
    La fnp non tollerava categorie grandi e si sono bloccati gli accorpamenti e iniziati i commissariamenti.
    Il genio di queste manovre era lo stesso.
    Ultimo atto: lo schema barbagallo, il segr cisl che diventa segr dei pensionati.

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    1. I commissariamenti sono cominciati con noi (31 ottobre 2014) e tutti avete votato a favore: la Furlan voleva punirci per aver disobbedito a Via Po 21, chi voleva gli accorpamenti voleva punirci per aver osato mettere in dubbio questa strategia. E così è stato creato un precedente che si è ritorto prima contro la Fp e poi, di fatto, anche contro la Fim.
      E i pensionati, ce lo ricordiamo bene, erano in prima fila a darci addosso.
      I fatti sono questi, le tue interpretazioni sono libere.

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    1. Osservazione tecnica: se rispondi ad un commento precedente devi fare clic dove c’è scritto “Reply” (in alto a desta del commento); altrimenti non si capisce a cosa ti riferisci. Come in effetti non si capisce.

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