Matteo ricorda suo padre

Matteo Scandola, figlio di Fausto, ci ha inviato un nuovo commento in cui parla di suo pdre, e a noi piace dargli il massimo risalto. Soprattutto perché è un ricordo dichiaratamente “di parte”. E il sindacato ha bisogno di gente capace di essere di parte, di prendere parte, di correre il rischio di sbagliarsi pur di non rinunciare alla missione di cambiare, poco o tanto che sia, le cose a questo mondo. E di prendere parola per questo.

Grazie Matteo, finché ci saremo, e contiamo di esserci ancora a lungo, faremo quel che possiamo per tenere vivo il ricordo di tuo padre, e ci ispireremo al suo esempio.

il9marzo.it


Buongiorno. Vi confesso che mi sono divertito talmente tanto nel ricordare l’orso, che vorrei scrivere ancora qualche frase su di lui, non su quello che fa fatto, ma su com’era lui, anche se temo di non riuscire ad essere proprio obiettivo, scusatemi per questo.
Mio padre è stato una persona onesta, trasparente, ma soprattutto un uomo libero. Il suo modo di affrontare la vita sempre a viso aperto e a carte scoperte, gli ha dato la possibilità di poter dire sempre la sua opinione, a favore o contraria che fosse, rispetto a quella del suo interlocutore. E forse proprio a causa della libertà che si è sempre preso, ha dovuto ingoiare anche dei bocconi molto amari. Ne ricordo solo due, ma mi sembrano significativi.
Quando è andato in pensione dalla NATO, non ha nemmeno ricevuto il saluto di commiato, che si faceva sempre e a tutti, prima di andare in missione ed al loro rientro, per chi andava in teatro di guerra, per chi era trasferito, promosso, o appunto andava in pensione. La cerimonia era sempre ufficiale, al Centro Sportivo della NATO, con i militari implotonati, i civili a lato, e le autorità militari di fronte, con il Comandante (Generale a quattro stelle e in Italia ce ne sono solo quattro) o il suo Vice, o il Capo di Stato Maggiore. Non ha ricevuto il saluto perché, molti anni prima, aveva letteralmente rovinato la carriera a più di un ufficiale che, purtroppo per lui, non aveva saputo comportarsi correttamente e nel rispetto delle leggi e nessuno lo aveva dimenticato. Dal sindacato, invece, è stato espulso per i motivi che tutti sanno. Ma il lato peggiore di questa storia è stato il comportamento che hanno tenuto gli amici ed i colleghi, in entrambi i casi.
Lui aveva modi brutali, era diretto, non era mai delicato era un po’ scorbutico, ma soprattutto era molto sincero e leale sempre e comunque. Era solo un orso buono. Mio padre non ha mai avuto scheletri nell’armadio. Lui le ispezioni da Roma le chiedeva per avere conferma sulla correttezza tecnica del suo operato, non le subiva. Lui non aveva nulla da nascondere. Negli anni ’80, negli anni in cui a Verona è stato sequestrato il Generale Dozier, Capo di Stato Maggiore della FTASE (Forze Terrestri Alleate Sud Europa), in quegli anni durante la Guerra Fredda, al Ministero degli Interni a Roma sono arrivate sei richieste consecutive di indagini supplementari su mio padre, con la motivazione specifica di trovare un motivo per licenziarlo dalla NATO. Ma non hanno mai trovato un appiglio.
Ecco, mio padre per merito suo e orgoglio mio, non ha mai guardato solo alla propria sedia e al proprio stipendio da salvare. Non si è mai parato dietro la scusa di tener famiglia, per cui non ci si può esporre, mai. Ma sfortunatamente per lui è sempre stato troppo temuto e direi poco rispettato per quello che avrebbe meritato. Mi ha sempre ripetuto di temere le persone ignoranti (naturalmente nel significato corretto della parola in quanto persone che non conoscono) perché, come nemici, non sono leali e ora penso che deve averne incontrate molte. Non capisco come possa aver incontrato tante persone irriconoscenti che si sono comportate da veri Giuda con lui e di esempi ne avrei molti..
Ma lui era così, un orso buono, che oltre ai propri, ha sempre tenuto in alta considerazione gli interessi degli altri membri del branco e quelli di chi era più debole o meno fortunato di lui, nonostante tutto. Lui faceva paura, ma si commuoveva facilmente perché è sempre stato molto sensibile. E non ha mai portato rancore, per nessuno.
Spero di non essere entrato a gamba tesa, non intendevo offendere nessuno. E scusatemi se sono così di parte.

Matteo Scandola

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4 Commenti - Scrivi un commento

  1. Caro Matteo, ti ringrazio per questa ulteriore testimonianza sulla vita di tuo padre. Per te un Grande Padre, per me un Grande Amico, per la società un Grande Uomo. Ti confermo che Lui non parlava mai del suo altruismo. Sono stato al suo fianco per anni con un rapporto confidenziale di vera amicizia, ma alcuni dettagli della sua vita li scopro da te adesso. Lui era solito dire che “la beneficenza si fa in silenzio”.
    Per quanto ha fatto per i lavoratori e per la cisl vale un altro motto”non fare del bene se non hai la forza di sopportare l’ingratitudine” in quanto a forza Lui ne aveva anche per noi e non ha mai cercato gratitudine.
    Purtroppo il suo coraggio e la sua grande forza di volontà non sono bastati per intaccare “il sistema” cisl. Una associazione che “era” un sindacato che via via è diventato un “Comitato d’affari” intento ad auto celebrarsi (vedi i Congressi) e a difendere interessi diversi da quelli dei lavoratori. In questo sedicente sindacato non c’è posto per i Fausto Scandola, ne per quelli, come il sottoscritto, che ne condividevano e condividono le Sue idee.
    Caro Matteo non rammaricarti per il comportamento che hanno tenuto gli amici ed i colleghi. L’uomo è sempre quello di 2000 anni fa “Viva Gesù o viva Barabba”. Non serve andare molto lontano, basta guardare nella nostra Cisl di Verona.
    Un grande abbraccio. Luigi Bombieri

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  2. Ciao Luigi. Se mi è permesso farei alcune riflessioni di carattere generale, lasciando stare l’orso capo che pure, oltre ad essere stato più temuto che rispettato dagli altri animali della foresta, ritengo sia stato anche poco sopportato, ma lui, per me, rimarrà per sempre il mio caro orso papà.
    Vedi, non ritengo di essere rammaricato, ma piuttosto consapevole. Penso che ogni ambiente abbia i propri limiti e punti deboli, perché ogni ambiente è fatto di individui, i quali sono inquinati, tra le altre, anche da egoismo, avidità e stupidità. Allora, se con il progresso tecnologico e scientifico non progredisce e si espande e si eleva anche la spiritualità dell’individuo, allora il mito rimane quello del cosidetto furbetto. Di chi tenta sempre e comunque di fare il proprio interesse. Se l’individuo non capisce di avere anche dei diritti e che ci sono dei doveri che devono essere rispettati da chiunque, ma pensa e spera di poter avere solo dei privilegi in ogni situazione, l’ambiente non cambierà mai. Se l’individuo non capisce che sta a lui iniziare la rivoluzione e la trasformazione, ogni ambiente rimarrà fossilizzato nei rapporti di forza e di potere che si instaurano dando sfogo all’egoismo, all’avidità e alla stupidità. Perché, secondo me, l’ambiente non deve trasformarsi in motivazione per non far nulla, ma in stimolo per migliorare. E per migliorare, penso si debba, nel nostro piccolo, tendere al bene, per noi e per chi ci sta attorno, perché solo con le cose positive si può provare a cambiare qualcosa. Anche solo pretendendo uno scontrino o una fattura, ma a quanto capisco, nel 2022 si preferisce pagare in contanti e a pagare in contanti, solo fino a duemila euro, penso siano solo i pensionati o gente del genere. Quindi, o ci svegliamo, oppure è proprio vero che ogni popolo ha il governo che si merita, in ogni situazione. Con affetto Matteo Scandola

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    1. Giancarlo Zenatti · Edit

      Caro Matteo, ho conosciuto e apprezzato le peculiarità di tuo padre tanto che nella nostra sede di Villafranca è ancora appesa la sua foto. Per quanto riguarda l’Fnp di Verona, mi sento di affermare che tutte le segreterie dal commissariamento in poi hanno lavorato egregiamente, compresa quella attuale. Ne è riprova il fatto che siamo l’unica nel veneto in attivo di tesseramento, nonostante la moria dovuta al covid, i bilanci sono in regola e la maggior parte delle risorse sono destinate a servizi per gli associati. Tuo padre resta sempre presente e mi mancano i suoi modi, a volte burberi, ma sempre corretti. Un saluto a te e alla tua famiglia. Giancarlo Zenatti

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      1. matteo scandola · Edit

        Gentile Giancarlo, mi fa molto piacere che in FNP Vr le cose vadano bene. Personalmente non seguo queste vicende e non ho nemmeno occasione di esserne informato. Conosco la Vostra sede di Villafranca e sono onorato della Vostra considerazione per mio padre. Forse non hai notato che nelle mie mail non ho mai fatto riferimento a organizzazioni in particolare nè in generale. Mi sono soffermato su mio padre ed ho fatto qualche considerazione sulle persone, sugli individui. Un saluto a te e a Tua moglie. matteo scandola

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