Ieri è stato rinnovato (senza fretta, visto che sono passati 11 anni dal precedente) il contratto nazionale dei forestali; e oggi i forestali in Campania già scioperano di nuovo. Non perché vogliano un aumento più alto di quello ottenuto a livello nazionale, ma perché per molti lo stipendio non arriva proprio da alcuni mesi.
Ne parliamo perché ci viene segnalato il video di un lavoratore forestale della comunità montana dell’Ufita, in provincia di Avellino, che piange disperato perché, con tre figli a carico di cui uno autistico, non riceve lo stipendio da giugno. Una situazione per la quale accusa la Regione e che ci ricorda situazioni degli anni passati, sempre in Campania, che hanno avuto conseguenze tragiche per qualcuno che non aveva retto all’umiliazione ed alla negazione della propria dignità che vive chi si trova in queste condizioni.
Storie come queste passano troppo facilmente inosservate fuori dall’ambito locale; per questo ci sembra giusto raccontarle, per dire a noi stessi e a tutti che quando parliamo di sindacato bisogna mettere queste situazioni al centro dell’azione di solidarietà. Perché è su questa solidarietà attiva, e non sui rapporti con il governo o sulla fumosa contrapposizione fra partecipazione e conflitto, che un sindacato deve essere giudicato.
Sacrosanto
Sciopero Cgil sbagliato. Manifestazione Cisl sbagliata bisognava fare incontri con iscritti ma troppa fatica. Cosi si capisce che non adesione e’ motivata da necessita di collocazione di Nonna Agorà pensione d’oro. (Ex stipendio piu alto di Mattarella).
Ed invece la manifestazione della CISL è giusta per sottolineare la demenzialità dello sciopero generale. Non voglio credere che chi scrive è uguale a chi critica.
Chi pensa lo scipero generale sia una demenza, si ferma alla sola apparenza di chi non si pone quesiti di coscienza perche’appagato dal suo status quo.
cgil sbaglia e non da oggi ma servivano assemblee. Si parla con i lavoratori non con una piazza che tiene 2000 persone scarse.
Un conto è dire che non si condivide lo sciopero CGIL e UIL, o magari osservare, come molti fanno, che forse il momento è inopportuno o che siua dettato anche da calcoli politici. Dire, invece, che si tratta di uno sciopero demenziale e che la manifestazione della CISL di due giorni dopo, serve a dimostrarlo, appare francamente ridicolo ed offensivo non solo verso i due sindacati in sciopero, ma anche verso la CISL che, spero, scenda in piazza per altri motivi. Tra l’altro, l’accusa di demenzialità mi sembra un po’ forte anche perché ci deve essere il rispetto di altri e altre organizzazioni, con i quali fino a sette giorni fa abbiamo marciato insieme e con i quali si sciopera tuttora in molti settori, unitariamente. Accettare idee diverse, confrontarsi, capire le ragioni degli altri è utile per se stessi e per mettere in moto il proprio cervello, ed è sintomo di intelligenza esercitare lo spirito critico non solo verso gli altri ma anche verso la propria organizzazione. Anche perché, che ci siano ragioni per il malessere sociale è del tutto evidente e non cogliere il fenomeno può essere un errore letale. Ma non vorrei che quella frase fosse uno di quei messaggi precompilati, veicolati sui social (come quelli predisposti contro Report). In ogni caso, fuori dalla demenza, se non si tiene il contatto con i lavoratori e/o pensionati iscritti e ci si limita a manifestazioni di piazza alle quali partecipano solo quadri sindacali o pensionati, difficilmente recupereremo la fiducia delle persone, unica arma per poter pretendere dal Governo e dalle controparti più attenzione alle proprie richieste, più condivisione, più concertazione, come si diceva un tempo.
Il nemico del mio nemico è mio amico. Dunque cosa c’entra la CISL. Sono fatti personali. Buona sera