L’autonomia dalle parti di Latina

Latina è un territorio cruciale per tanti aspetti. Lo era anche nella Fai prima del commissariamento, lo è nella Fai di oggi per storie che qui sarebbe troppo lungo anche solo riassumere per titoli (fra vicende giudiziarie delicate seguite ad un commissariamento disposto dal commissario, una reggenza disposta dall’attuale segretario generale della federazione che ha mandato lì come uomo di sua fiducia un conterraneo non al di sopra di ogni sospetto per i suoi trascorsi nella Fim in Veneto, importanti passaggi alla Uila e ad altre organizzazioni, lo scontro che si profila fra Terra Viva e Copagri …). Ma egualmente cruciale, Latina lo è anche a livello politico nazionale, visto che un poco presentabile sottosegretario leghista proprio a Latina ha fatto la Resistenza, nel senso che ha resistito finché ha potuto sulla poltrona dopo i fatti emersi dai servizi giornalistici sul suo conto e dopo aver rilasciato dichiarazioni filo-mussoliniane in vista delle prossime elezioni in città.

Già, anche a Latina si sta per votare il sindaco. E, secondo un dibattito apertosi sui social, la Cisl locale avrebbe dato prova della propria idea di autonomia dalla politica ospitando in una sua sede il comitato di una lista civica a sostegno di uno dei candidati più accreditati per la vittoria finale. Cosa che sarà anche il massimo dell’autonomia di cui sono capaci gli attuali dirigenti della Cisl locale, ma è – se la notizia non sarà smentita in maniera convincente, cosa che finora non ci risulta – al di sotto del minimo della decenza se si parla di rispetto del principio dell’autonomia. E sottolineiamo del principio, non delle regole che di per sé possono essere interpretate in tanti modi finendo per assolvere sempre sé stessi ed i propri amici e condannare sempre gli altri.

Dunque, la Cisl di Latina risulta essersi schierata, in maniera neanche troppo indiretta, nella battaglia per il sindaco di Latina, a sostegno della coalizione dove non manca chi, in cuor suo, la chiama ancora Littoria. Una coalizione dove sono presenti due partiti oggetto delle inchieste di Report (“Cinque sfumature di nero”) e Fanpage (“Follow the money”). E lo diciamo non per auspicare il voto ad altri, ma per ricordare che nella Cisl (che dovrebbe essere qualcosa di più e di meglio dell’Ugl) il principio dell’autonomia è qualcosa che richiede non solo il rispetto delle regole formali, ma anche di ciò che ne consegue sul piano pratico.

E questo a maggior ragione in un territorio problematico come quello di Latina. Dove se non puoi essere casto , dovresti essere almeno cauto.

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35 Commenti - Scrivi un commento

  1. Osservatore disgustato · Edit

    La lista che vede al 2 posto la figlia del seg. gen.le oltre ad un dipendente del patronato inas ed una addetta all’accoglienza del caaf cisl denominata VOLARE Latina era ospitata al 1 piano della sede di Via Cairoli sgombrato velocemente dopo che ieri si era diffusa la notizia sul web. In quest vicenda , quello che colpisce, oltre alla presunzione del seg. gen.le di passare inosservato , in una fase di guerra per bande che vede contrapposta la cisl regionale alla ust di Roma alleata per l’occasione alla ust di Latina, e’ l’assenza di qualsiasi iniziativa da parte dei vertici confederali rispetto a plateali violazioni dello statuto.

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  2. una realtà dove sono tutti parenti, anche tra segretari generali di categoria.
    i servizi sono ovunque indebitati non e’ un caso che é stato modoficato il codice etico sui legami di parentela persino per incarichi retribuiti non elettivi, di nomina. A Asti come a Torino, come a Latina.

    Cisl in mano ai talebani, peggio qui neanche tribu’. Posti riempiti di mediocri che solo in cisl troverebbero un incarico e per cui vi restano a vita.

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    1. Ma talebano ci sarai [XXXX]!!! Vieni a Latina ti spieghiamo il modello di Cisl che fa solo profitto, iscritti e servizi eccellenti! Io firmo quello che sostengo. Questo è il sito dei trombati e dei vigliacchi. Mostra il tuo viso [XXXX]

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      1. Prendiamo atto da questa cortese risposta che il profitto è il primo punto del modello della Cisl di Latina. Il che corrisponde alle critiche che dal 2015 facciamo a Via Po 21 ed alle sue filiali sul territorio. Cioè essere un’azienda, compresi i capi reparto arroganti, e non un sindacato.

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      2. Nelle risposte firmate provenienti dalla pianura bonificata dal duce si avverte molto nervosismo. Non sarà coda di paglia, ma il linguaggio rivela inflessioni da Foro partenopeo. Alcuni di quelli che son detti trombati appartennero ad una Unione che fu di Bruno Giachi, di Avella, di Roncon e di Carra, oggi cooperativa di anime belle. Gogol le chiamava morte. Negli anni ’70 e fino agli ultimi ’90 quella Cisl ebbe Dirigenti dei quali noi Delegati nelle fabbriche andavamo orgogliosi. Poi arrivarono i camerieri di Dantoni e gli Spin doctor di Bonanni e fu la rovina.
        Oggi certe frequentazioni politiche e con sindacalisti più ridicoli che finti in quella provincia si riproducono come cocomeri.

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  3. Se ho capito bene in questa lista presentata a Latina ( con la presenza di fratelli d’Italia e Lega quindi Durigon) sono presenti figli di segretari generali ed altri. Inoltre si presta la Sede sindacale per la propaganda. E’ cosi’ ? Ho inteso bene ? Se e’ cosi’ ,c’e’ solo una parola: VERGOGNA per chi fa queste cose e per chi, dovendo controllare nel sindacato, non interviene e non reprime!

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    1. una realta’ regionale in cui i distacchi sono inventati che forza puo’ avere per chiedere di rispettare le regole alle Ust. Mentre la nonna e il vigile forlivese si occupavano delle
      loro ossessioni il malcostume ha dilagato.

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  4. Io sono della Campania e conosco da molti anni quel signore di cui oggi si parla alla Cisl di Latina. Uomo di tanti peli e di multiforme ingegno. Nessuna meraviglia a leggere le notizie di questi giorni. So che si era proposto come candidato delle destre a sindaco. Che grande opportunità hanno perso le destre e…la cisl !
    Tra lui e il “potentissimo” Durigon nessuna differenza: supponenza tanta, qualità…
    Che da Roma nessuno intervenga quale meraviglia? Sono ancora in ferie.

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    1. Ma un segretario generale con il distacco inventato da chi lo ha poi denunciato alla GDF come dallo stesso dichiarato in una delle puntate di Report che può fare, come può far rispettare lo statuto? Poverino il coppotelli dopo essere preso la briga di ridurre la Fim di Roma in una banda di tengo famiglia , qualcuno “allargata”, deve prendere atto che lo hanno scaricato ed al prossimo congresso lo rimandano in ‘azienda’.

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      1. Prima di tornare in azienda potrebbero tirare fuori i conto della ristrutturazione della sede .
        Così qualcuno riapre i profili telegram tranquillo e qualcun’altro smettere di giocare a padel

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  5. Quando decideremo di restituire in massa le tessere cisl sarà sempre troppo tardi.
    Vi posso assicurare che, arrivati a questo punto, sarebbe Fausto Scandola per primo a farlo.

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    1. Non ci permettiamo di parlare a nome di Fausto. Ma sappiamo che qualsiasi scelta, sia di restare che di andarsene, deve essere una maniera di applicare il suo principio: “bisogna combattere, bisogna immpegnarsi”. Andarsene e basta, senza combattere e senza impegnarsi, sarebbe un modo per lasciar andare avanti le cose come sono.

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      1. Non capiamo la connessione fra chi ha restituito le tessere, cosa che noi abbiamo sempre sconsigliato di fare, e l’utilità di questo sito. In bocca al lupo per la campagna elettorale, e saluti ai colleghi dell’Ugl.

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    1. Non condivido admin.
      Fausto disse quella frase più di cinque anni fa.
      Un periodo molto lungo per ritenerla ancora valida.
      Fausto, come tutte le persone intelligenti, mutava le sue opinioni rispetto al momento in cui riteneva fossero valide. Ne io ne te possiamo, purtroppo, conoscere il pensiero di Fausto riferito all’attuale periodo. Certo è che dopo 5 anni il non cambiare strategia non è, a mio parere, una scelta giusta.

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      1. Ci siamo spiegati male. Noi abbiano ricordato che Fausto ha detto che dare la disdetta non serve a niente perché bisogna combattere, bisogna impegnarsi. Non era una strategia politica, ma un metodo. Che si resti o che si vada via, deve essere una maniera di combattere, non di lasciare il campo di battaglia.

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  6. Mi dicono amici di Latina che sarebbe molto interessante guardare cosa accade intorno al palazzo di via Sezze dove sta il Caf cisl. Sembra che dall’epoca della segretaria Eva Balsic quel palazzo ha visto più di una storiella o storiaccia. E oggi pare sia di proprietà della moglie del Segretario alla quale la cisl di Latina paga l’affitto. Se così fosse ci sarebbe da ammirare tanto perspicaci contrattualisti che comprano a credito e vendono in contanti mentre i sedicenti PPVV dormono il sonno dei giusti.
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    Questo commento riporta informazioni che non siamo in gradi di verificare, e quindi garantiamo a chiunque abbia da precisare, commentare o smentire qualsiasi cosa ampia facoltà di replica in questo blog, come ci impegniamo a dare risalto ad eventuali interventi pubblici degli interessati.
    il9marzo.it

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    1. Restare o andarsene deve essere una maniera per combattere. Su questo ti do ragione. Nelle battaglie importanti il retrocedere era accompagnato dal distruggere ogni bene possibile affinché il nemico nell’avanzare trovasse il deserto.

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  7. Gli antichi dicevano: mi è amico Platone e Socrate, ma molto più mi è amica la verità. Oggi una massima come questa chi può citarla senza arrossire ?
    In quella Organizzazione della quale ho più ricordi che speranze quel celebre aforisma è stato riformulato dalla seconda metà degli anni ’80 quando l’amicizia è stata sovvertita dalla fedeltà.
    In quella sede dove è assiso in trono il Satrapo muto tonitruante e ancor più al civico di fronte dove siedono i Sadducei PPVV il testo recita : “Platone e Socrate sono così miei fedeli compagni che la verità è solo quella che dà ragione a me e ad essi… finchè saran fedeli.”

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  8. Ma prima di scrivere tutte queste bugie c’è uno [XXX] di voi che ha il coraggio di firmare quello che sostiene. Ho già risposto ad un verme che i figli sono liberi di candidarsi con chi vogliono. Il resto è aria fritta, [XXX] da tastiera!!!

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    1. Dai non te la prendere, robertino
      Vedrai che una consulenza al comune te la trovano. Divertente che hai ritrovato la lingua per parlare, da tempo la utilizzavi per altro. Ti saluta via po………

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  9. osservatore interessato · Edit

    il dottor Cecere plurilaureato , preso con il sorcio in bocca , ha perso il suo aplomb anche perche’ sa che e’ nel mirino di Via Po ed ormai i suoi giorni nella cisl sono agli sgoccioli questa scivolata non ci voleva certo una organizzazione seria lo avrebbe gia’ cacciato invece di aspettare gli eventi ma sicuramente Zaccheo e Durigon uno strapuntino gielo trovano.

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    1. È proprio vero, in questa Cisl è tutto tollerato .
      Chissà che ne pensa la responsabile del terzo settore , plurale est, di aver alle sue dipendenze due come l’ex segretario della fim Lombardia e di Milano che sui social sono sempre ad attaccare la linea confederale e sparare a zero su chi gli paga lo stipendio .
      Magari hanno pure parenti che lavorano in Cisl e ancora chissà che non siano anche assunti direttamente ( perché di passare 1 mese in una fabbrica questa gente se lo sogna , hanno imparato bene la lezione dal ducetto che era il loro capo ) .
      Sta Cisl se deve sveglia’ e fermare sto decadimento morale .
      Aprire gli armadi e dare al pubblico il lavoro delle due diligence fatte in Fim .
      Sembra che la situazione fosse peggiore che nell’Fp di Faverin .
      A meno che non aspettino a farlo dopo i congressi quando si parlerà di campagna elettorale….sarebbe un bel colpaccio mediatico

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      1. Ci fa piacere che si usi questo blog per inviti alla trasparenza. Ci fa meno piacere che si paventi l’epurazione di qualcuno (già epurato dagli incarichi politici) con la motivazione stalinista del deviazionismo politico (anzi, solo deviazionismo visto che l’accusa è di attaccare “chi gli paga lo stipendio”. La politica sindacale, del resto, non esiste più da tempo).
        Quanto poi all’esistenza di carte compromettenti per qualcuno in qualche armadio, a tirarle fuori dovrebbe essere chi le ha in mano. Ma se le ha veramente e non le tira fuori, lascia il sospetto che le usi come arma di ricatto.
        Ti sembra una Cisl sana quella governata con il ricatto?
        PS Nella Fp commissariata non c’era nulla. O almeno nulla che sia stato dimostrato. Si è parlato di tesseramento gonfiato sulla base di calcoli meramente presuntivi fatti dai serivizsi ispettivi della confederazione (quelli dove lavora il “pentito” intervistato da Report con il volto oscurato…), ma si è taciuto che il tesseramento lo controlla la confederazione attraverso le unioni provinciali. Ad esempio a Treviso l’unione aveva prontamente denunciato il tesseramento gonfiato nella Fiba una decina di anni fa. Se vai a vedere che fine hanno fatto chi ha denunciato e chi è stato denunciato (nomi e cifre degli iscritti li abbiamo pubblicati su questo blog) capisci meglio che qui la storia della “casa di vetro” e del “stiamo facendo pulizia” non ci fa più nemmeno ridere.
        E ci fa un po’ rabbia che si usi lo spazio libero dei commenti di questo blog per lanciare avvertimenti e paventare ritorsioni.
        Se poi invece vuoi far uscire documenti che dimostrano che anche nella Fim avvenivano cose irregolari, questo blog è a disposizione. Come abbiamo pubblicato i dati della denuncia di Fausto Scandola nonostante le lettere degli avvocati di Via Po 21.
        Aprire gli armadi è la nostra specialità. Anche per capire quando si tratta di un bluff.

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        1. Tra il commento e la vostra risposta secondo me :
          Le carte se qualcuno le ha deve sempre tirarle fuori, subito!
          Il vizio di far apparire carte al momento giusto è un vizio della politica Italiana, poco c’entra la Cisl.
          Esser troppo buoni non è giusto perché non fa capire quello che veramente è successo in molti posti.
          Sulla questione social e attacchi alla cisl io ho una mia idea precisa.
          In qualsiasi organismo la discussione e la libertà di pensiero è sacra, ma danneggiare chi ti fa lo stipendio sui social non va bene , prova a farlo con un azienda

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          1. “Danneggiare chi ti fa lo stipendio non va bene” è una frase che rivela una logica fra l’aziendale, come dici tu, e l’omertoso. Una volta il sindacato era un’altra cosa. E a noi piacerebbe che tornasse ad esserlo, mentre a te forse sta bene così com’è.

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      2. La linea confederale? Stai parlando della linea di Landini immagino. Chi ha carte da tirare fuori lo facesse, altrimenti è lecito credere che sia solo una menzogna, come spesso capita. Oltre al 9marzo le potete inviare a Report…… le carte. Dai fate i seri, portate a termine tutte le vendette ancora in canna, così dopo il congresso potete iniziare altre caccia alle streghe…… dai che la vecchia così è contenta è pura la maga …..

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    1. Questo blog è già conosciuto quanto basta. Quanto alle querele, ce ne sono già state annunciate molte di cui non ci è mai arrivata alcuna notizia. Un’azione civile per diffamazione è stata presentata da Sbarra-Furlan-Ragazzini contro uno dei promotori, ma è talmente sconclusionata che non spaventerebbe neanche un gattino. Figurati noi!

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  10. la “responsabile del terzo settore” da chi è stata eletta? e come “esperta” che lavora per il Pd con che faccia in Cisl si parla ancora di autonomia? Ma gli allenatori sono del terzo settore?

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  11. Verrebbe da dire con ricordi storici;che a Latina furono mandati piu o meno spintaneamente molti veneti(dal cognome alla Durigonper capirci)….vista una certa continuità di rappresentazione anche comissariale,c’è da chiedersi se i Veneti hanno mandato li tutto il peggio o se all’interno della cisl ne hanno ancora….alla faccia dell’autonomia,solo per alcuni e non per altri da quello che si capisce

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  12. Osservatore in attesa degli eventi · Edit

    Certo che dopo la figura barbina fatta alla elezioni dalla lista sponsorizzata dal mitico Cecere che non gli danni diritto nemmeno ad uno strapuntino qualcuno a Latina si aspettava che l’esito del ricorso presentato dal pensionato Pedemonte sui presunti interessi della famiglia nella proprieta dell’appartamento affittato alla modica cifra di 5700 euro al mese al caaf della cisl decidesse definitivamente sulle sorti del n.1 della Cisl di Littoria ma i probiviri del Lazio non hanno esaminato il ricorso sulla, secondo loro, mancanza di interesse in quanto l’ex latinense ricorrente percepisce la pensione a Roma e quindi non puo’ denunciare le presunte nefandezze del Cecere tesi in verita’ originale perche’ trattandosi di codice etico l’interesse non e’ territoriale ma di ogni iscritto alla Cisl. Niente di male direte voi ora che la notizia e ‘ di dominio pubblico sicuramente il leader della cordata avversa il seg. reg.le Coppotelli interverra’ per mettere definitivamente a tacere un avversario politico per non essere a sua volta accusato del reato di omissione. Il tempo passa e non accade nulla perche, sostengono i bene informati, sarebbe intervenuto il seg. gen.le in persona per mettere a tacere la vicenda. Aspettiamo l’ennesima indagine di Report.
    nme

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