2/Ho tornarem a fer – Il movente


“Ora parleranno gli avvocati”, diceva la signora Anna Maria, con la voce da nonnina adirata, in un’intervista (di quelle facili facili…) che le chiedeva un commento.sulla puntata di Report del 17 dicembre scorso, interamente dedicata alla Cisl in cui si era visto di tutto e di più, dimostrando per fatti chiari a che livello fosse sprofondata la credibilità sindacale dell’organizzazione fondata da Giulio Pastore ed affondata dall’attuale sistema di potere.

A quel che ci risulta, gli avvocati di Via Po 21 hanno lasciato in pace Report. Ma poi se la sono presa con il 9 marzo, nella persona del signor Giovanni Graziani, uno degli animatori del nostro gruppo e dei promotori del ricorso contro l’illegittimo comimssariamento della Fai dopo che la libera votazione congressuale aveva respinto lo scioglimento della federazione (per perorare la quale all’Ergife si erano precipitati la signora Anna Maria e, sine titulo, il dottor Sbarra dell’Anas).

Era dal 2015 che l’avvocato di Via Po 21 aveva minacciato azioni contro il 9 marzo nella persona del signor Graziani (ricevendone una risposta sintetica quanto chiara), ma non se ne era fatto niente neppure quando abbiamo raccontato cose che nel 2015 neanche immaginavamo. Storie di abus di potere, di persecuzioni personali, di espulsioni inaudita altera parte come quella di Fausto Scandola, della strumentalizzazione del sindacato in operazioni come Aletheia e altro ancora. In tutte queste occasioni l’avvocato non si è mosso; lo ha fatto solo dopo la puntata di Report.

Non bisogna essere Sherlock Holmes per collegare questi fatti e coglierne il significato. Nella puntata di Report, infatti, uno degli intervistati era il signor Giovanni Graziani (un minuto o poco più in una putata di due ore); agire per diffamazione contro di lui, non avendo gli argomenti per opporsi a Report, vuol dire cercare un avversario più “facile” da affrontare. Invece del gigante Report si sfida il nanetto, o quello che si crede tale, per poter dire “siamo stati diffamati e lo stiamo dimostrando in giudizio”.

Ecco il movente del processo al 9 marzo: un tentativo di cambiare le carte in tavola. Un tentativo che dimostra nessun senso del ridicolo e ancor meno coraggio (ma un licenziatore di padri di famiglia come l’attuale segretario generale della Cisl è, per definizione un vigliacco e un prepotente, e da tale si comporta).

Ma un tentativo maldestro e sostenuto con argomenti talmente ridicoli che qualsiasi nanetto li può facilmente smentire. Come spiegheremo nelle prossime puntate.

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3 Commenti - Scrivi un commento

  1. scusate l’anonimato. La Furlan dice: da sei anni la CISL inserisce nei siti i dati dei bilanci e delle retribuzioni. Ma è così ? Allora come mai nell’autunno scorso la FNP fece una circolare invitando le strutture ad adempiere a quanto stabilito dal codice etico ? Forse qualche inadempiente c’era e forse c’è ancora. In secondo luogo: “non siamo tenuti a rendere pubblici i bilanci e le retribuzioni”. Ma allora il nuovo regolamento ed il nuovo codice etico (del 2015) sono norme non coercitive come il vecchio regolamento e quindi non è cambiato niente come nel Gattopardo di Tomasi di Lamoedusa? Io avevo capito invece che era una norma obbligatoria, il cui mancato rispetto, avrebbe portato a pesanti interventi e provvedimenti interni (espulsioni, commissariamenti etc.). Infine: da ogni trasmissione di Report, scaturiscono migliaia di iscrizioni. Allora io che voglio bene alla CISL, spero che Report dedichi tutte le puntate al nostro sindacato, così forse superiamo la soglia dei 5 milioni di iscritti. Grazie

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  2. La decisione di pubblicazione drl “quadro c” de 730 fu presa perché bisognava rendere pubblici “tutti i redditi”. Da questo punto di vista anche la segreteria confederale è inadempiente. O son pubblicati i dati delle aziende o pa da cui si hanno distacchi retribuiti o quelli dell’integrazione che si riceve dalla Cisl. La cisl nazionale è inadempiente .

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  3. Bisogna sempre rispettare chi si sveglia il sabato mattina per manifestare. Se sono sempre neanche la metà dei tempi pieno e 1% dei delegati e neanche un semplice lavoratore qualcosa non torna. Al massimo qualche pensionato che sostituisce i tempi pieno delle confederazioni. Ricambiato con pranzo al ristorante e notte in hotel.

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