“È tutto regolare”. Ma è anche giusto?

Nella polemica sulla posizione dell’attuale segretario generale della Cisl, il cui reddito è in parte alimentato dall’Anas in cambio di niente, la posizione espressa dalla confederazione è: siccome non ci sono illeciti, non c’è il problema.

Che non risultino illeciti lo abbiamo sempre detto anche noi, lo ha detto esplicitamente il signor Giovanni Graziani intervistato sul punto per la trasmissione di Report del 14 dicembre 2020 (e infatti chi lo cita impropriamente per danni non fa alcun riferimento a questo aspetto) e lo ha confermato il conduttore Sigfrido Ranucci nella trasmissione di lunedì scorso. Ma questo vuol dire che non c’è il problema giuridico e sindacale?

Evidentemente non è così: non è così quando una legge può essere rispettata permettendo delle situazioni ingiustificate, come un’assunzione fatta esclusivamente allo scopo di usufruire di un privilegio previsto ad altro scopo (usiamo la parola “privilegio” in senso tecnico, cioè una regola che non vale per tutti ma solo per qualcuno che si trova in una situazione particolare; la maggior parte dei diritti sindacali previsti dallo statuto dei lavoratori al titolo III, in quanto norme di sostegno ai soli sindacati rappresentativi, sono tecnicamente dei privilegi: mentre quelli del titolo II sono diritti fondamentali perché valgono per tutti i sindacati, anche per quelli che avessero solo tre iscritti).

Il problema è analogo, da questo punto di vista, a quello che pose Nadia Toffa sulla legge 564/1996 facendo un ottimo lavoro sulla normativa che regola il godimento delle aspettative sindacali non retribuite (caso diverso da quello Anas/Sbarra, ma espressione di una filosofia non troppo diversa) portando ad esempio alcune incongruenze sfruttate da alcuni sindacati rappresentativi per aumentare le pensioni dei propri dirigenti (caso diverso da quello di Bonanni, la cui pensione non è stata “gonfiata” con qualche trucco ma è cresciuta perché tutta la segreteria nel 2006 aveva deliberato di aumentarsi lo stipendio, con connessi effetti pensionistici per lui come per gli altri colleghi di segreteria; compresa la signora Furlan Anna Maria). Quel ciclo di servizi per le Iene si concluse con un’intervista a Tiziano Treu, autore della legge ed all’epoca commissario dell’Inps, il quale, a differenza degli ultimi due segretari generali della Cisl, accettò di rispondere alle domande scomode sull’argomento e, pur difendendo il proprio lavoro, riconobbe che la sua legge aveva mostrato alcuni difetti e malfunzionamenti. Senza accusare nessuno a sproposito di diffamazione e senza minacciare a vuoto iniziative giudiziarie.

Qui potete rivedere l’ottimo servizio di Nadia Toffa con quell’intervista a Treu.

Anche oggi di questo si dovrebbe parlare: se una legge permette che sia lecito farsi assumere da un ente pubblico (quale che sia la forma societaria attualmente adottata) allo scopo di non lavorare per quell’ente e fare altro (fosse anche la nobile attività di sindacalista), quella legge va corretta perché permette una cosa sbagliata. Ed è sbagliato, anche se lecito, che un dirigente sindacale abbia usato di questo difetto di previsione nella legge.

Così almeno la pensiamo noi, che ci ricordiamo di quando il sindacato si occupava che le leggi tutelassero chi lavora e non chi ha già un lavoro e vuole averne anche un altro, del quale non ha bisogno. Forse, togliendolo a chi ne avrebbe avuto bisogno più di lui.

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35 Commenti - Scrivi un commento

  1. La domanda è: perché è stato assunto dall’ANAS e posto in distacco retribuito dopo due giorni ? Quali convenienze avrà avuto l’ANAS Calabrese ?

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  2. Beh, ma se l’Inps regolamenta il fatto che un distacco aziendale si possa fare solo dopo sei mesi di effettivo servizio in azienda, il dolo esiste nel caso di Anas.
    .

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    1. La questione è un po’ più complicata. perché i sei mesi sono previsti da una norma legislativa solo per l’aspettativa non retribuita, quello di Sbarra è un distacco con retribuzione. Comunque è vero che l’Anas con la propria cautela a dare informazioni sul caso non dà una buona impressione.

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  3. E’ interessante anche leggere il CCNL dell’epoca che prevedeva al massimo 10 aspettative sindacali retribuite ripartite fra le varie organizzazioni sindacali presenti sulla base degli iscritti dell’anno precedente: l’inserimento di Luigi Sbarra era in deroga a tale numero e principio o era in sostituzione di altro componente FIT Cisl in aspettativa?
    Oltretutto l’iter di autorizzazione all’aspettativa sindacale, richiesta di aspettativa e risposta di autorizzazione) non era certamente e normalmente assolvibile in un week end (salvo che in Anas normalmente la prassi aveva questi tempi).
    Altro aspetto interessante era che comunque il rapporto di lavoro era soggetto ad un periodo di prova, che se non ho interpretato male, non poteva essere sostituito dalla aspettativa sindacale; in questo caso è vero che non vale la regola dei sei mesi di effettivo lavoro per accedere all’aspettativa, ma il periodo di prova penso proprio di si. Durante il periodo di prova le parti potevano rescindere il rapporto di lavoro unilateralmente (e l’ANAS avrebbe potuto farlo di fronte alla sorpresa di un dipendente appena assunto e già posto in aspettativa sindacale).
    Il tutto corrisponde ad una mia interpretazione che potrebbe essere errata.
    Di seguito i testi del CCNL ANAS recuperati in rete:

    Art. 9 CCNL ANAS 2002 – 2005 (Aspettativa sindacale)
    1. Il numero complessivo dei dipendenti che possono essere collocati in aspettativa sindacale retribuita è di dieci unità. La ripartizione delle aspettative, tra le organizzazioni sindacali stipulanti, è effettuata in relazione al grado di rappresentatività delle stesse, accertato in base al numero delle deleghe attivate per la riscossione dei contributi sindacali, risultante alla data del 31 dicembre dell’anno precedente. Il “quorum” di riferimento per la ripartizione è dato dal rapporto fra il totale delle deleghe sindacali attivate ed il numero delle aspettative. Le aspettative non assegnate con il “quorum” pieno sono ripartite in base ai maggiori resti. Le aspettative spettanti a ciascuna organizzazione sindacale non possono superare le tre unità.
    2. Il provvedimento di collocamento in aspettativa sindacale viene disposto dall’ANAS a seguito di domanda scritta ad esso presentata dalla competente Organizzazione sindacale nazionale stipulante del presente contratto. Copia di detto provvedimento dovrà essere inviata alla Organizzazione sindacale richiedente.
    4. Al dipendente collocato in aspettativa sindacale compete l’intera retribuzione fissa, nonché la retribuzione variabile relativa alla funzione, alla professionalità e alla produttività, con esclusione dei compensi per il lavoro straordinario. I periodi trascorsi in aspettativa sindacale sono utili a tutti gli effetti, salvo che ai fini del compimento del periodo di prova e del diritto al congedo ordinario.
    Art. 20 CCNL 2002 – 2005 (Periodo di prova)
    1. Il dipendente assunto in servizio è soggetto ad un periodo di prova che deve risultare da atto scritto e che può essere prorogato per un periodo di tempo pari a quello iniziale.
    2. Il periodo di prova non può essere superiore a:
    a) mesi 2 per i lavoratori dell’area di BASE;
    b) mesi 3 per i lavoratori dell’area OPERATIVA e di ESERCIZIO;
    c) mesi 6 per i lavoratori dell’area QUADRI;
    3. La risoluzione del rapporto di lavoro durante il periodo di prova, può aver luogo da ciascuna delle due parti in qualsiasi momento, senza preavviso né corresponsione di indennità.

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  4. A volte per alcuni che hanno suonato la musica..la migliore musica sarebbe il silenzio della dignità e nel ricordo della musica che hanno suonato in passato…ma come detto..la cisl è una cosa più grande di tutti noi e fortunatamente ci sono dirigenti e quadri… decine di migliaia che rendono la cisl grande..

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    1. Tu sei per il silenzio, noi siamo perché tutti prendano parola. E il silenzio lo lasciamo ai cimiteri, per grandi e frequentati che siano.

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    2. Decine di migliaia di quadri e’ vero ma che se tacciono perché stipendiati, vuol dire che tacciono perché han paura di tornare in azienda o non troverebbero nessuno ad assumerli altrove. La gente resta e tace perché ormai il sindacato è il rifugio di mediocri che altrove non li vorrebbe nessuno

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      1. Purtroppo, oggi uno dei meccanismo che regola i ruoli, nello specifico le cariche all’interno dell’organizzazione sindacale, di dirigenti e quadri, è quello che di trovare un distacco con aziende compiacenti. I sindacati chiudono un occhio e le aziende uguale a scapito dei lavoratori/iscritti ignari; e i posti di lavoro della classe dirigente sono salvi.

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  5. L’ho già scritto da un’altra parte. Se il segretario generale della USR della Regione dove abito, all’età di 45 anni e magari dipendente del Sindacato, fosse stato assunto in qualsiasi azienda, pubblica, para pubblica, ma anche privata, sarebbe stato uno scandalo ! Tutto il resto conta poco.

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  6. Scusate ma avete visto su cisl twitter le immagini di Barberino Mugello, San Mauro Pascoli, porto di Palermo, ecc., dove i vari Sbarra, ciuccio Graziani e Colombaccia arringavano piazze e lavoratori? Il deserto a confronto e’ piu’ popolato. Una tristezza che fotografa esattamente la sitiazione in Cisl.

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      1. Scusa ma e’ palese che Colombini, emule di Sant’Antonio, parla ai cefali del porto di Palermo perche’ non c’e’ nessun altro nei paraggi; il problema e’ che pure loro si sono inabissati. Invece Ciccio Graziani non ha nemmeno i pesci cui parlare. A proposito… ma lo sa che le restrizioni per i parrucchieri e barbieri sono terminate?

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      2. Interessante questo modo di ragionare: i lavoratori in piazza non ci vanno perché c’è il Covid, ma l’oratore parla lo stesso perché tanto a lui che ci sia o non ci sia chi ascolta è lo stesso.

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  7. fabbriche piene e piazze vuote: sono anni che si mobilitano solo dipendenti del sindacato e delegati in permesso sindacale. Il bello e che neanche più i delegati in permesso vogliono partecipare.
    Neanche più i pensionati: chiedete a qualche fnp del nord : pensionati con freccia rossa albergo, cena e pranzo.

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  8. Chiedo scusa per la banalità della mia osservazione: è dalla “grande stagione” del Professore universitario senza mai una cattedra che i pensionati fanno la riserva dei lavoratori. Gite della terza età con sacchetto da viaggio e la democrazia sindacale è salva.
    Quando imperava Marini buon anima era il Pubblico impiego la riserva. Gli ultimi operai o lavoratori veri si videro in piazza col grande Carniti. Quasi tutto quel che venne dopo ci ha fatto rammaricare e spesso vergognare. Ma si sa…di vergogna non arrossisce nessuno ai civici del grande fiume.

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  9. osservatore da interessato a rassegnato · Edit

    Stamane il Consiglio Generale della Cisl affidera’ alla Furlan un incarico di coordinamento dei servizi con ufficio a via Po quindi dopo solo 3 mesi dalle dimissioni e prima dell’avvio della fase congressuale sara’ una presenza ingombrante per il nuovo segretario generale e per tutta l’organizzazione. Sicuramente il Consiglio Generale approver’ la proposta per acclamazione .e la Cisl continuera’ ad affondare.

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  10. “LASCIO LA CISL”
    doveva aggiungere, per 3 mesi.

    Non ha più neanche l’obbligo di dire quanto prende di pensione e quanto gli aggiunge la Cisl. Comunque e’ una scelta saggia, lei ha grande competenze sui servizi Cisl. Evidentemente le serve qualche incarico per farsi candidare alle politiche e singolare che non le abbiano fatto nessuna proposta…

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  11. Sono in molti ad usare una legge che permette l’assunzione in un’azienda allo scopo di non lavorare per l’azienda stessa, bensì di fare la nobile attività di sindacalista. Di dirigenti che abusano di questo difetto ce ne sono molti in tutto lo stivale, Nord o Sud che sia. L’amara verità è che a queste persone che si appoggiano su una legge con una falla, non importa il destino dei lavoratori ma solo il proprio.

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  12. A me fa solo pena una persona che sta in segreteria confederale dal 2002. Dopo 19 anni ritorna da pensionata nello stesso ufficio di Sbarra. Significa che non ha una vita privata e professionalmente fuori dalla Cisl non la vuole nessuno.
    Del resto neanche nella sua regione l’hanno voluta candidare.
    Per cui stessa casa, aerei, cene a spese di lavoratori e pensionati.

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  13. Ma il “coordinamento dei servizi” è una nuova posizione o il ruolo era già ricoperto da altri? Era il ruolo di Sorgi, che è stato scalzato, oppure si affiancano?

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      1. Per la verità Sorgi non ha mai annunciato la propria uscita, e non ha mai mollato nulla di sua volontà. Più semplicemente, costretto a lasciare i due incarichi (presidente dell’Inas e dell’Ina immobiliare), ne ricevette in cambio tre per conto della segreteria generale: riorganizzazione degli assetti societari delle società dell’Organizzazione; riorganizzazione delle attività dell’ufficio internazionale; grandi eventi.

        Raccontammo la storia in questo post

        https://www.il9marzo.it/?p=3411

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        1. in realtà annuncio le dimissioni dall’inas all esecutivo cisl di settembre 2015. Molti interventi dissero “e’ l’unico che si è dimesso”. In realtà è ancora lì…

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  14. I lombardi che fanno gli anti bonanniani. Han sostenuto prima Bonanni e poi la figlia di Bonanni: la nonna. E ora dicono che lo stradino è in discontinuità con la nonna, spiegando che non voteranno mai il bagnino di Ravenna. Fanno sempre
    le battaglie con una stagione di ritardo. Chiedono la beatificazione ma dovrebbero prima chiedere il perdono.

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    1. Semplicemente the best il commento del 13 giugno. Sarà stato ispirato da S.Antonio da Padova. Purtroppo certi figuri, dimissionari finti e finti pentiti sono devoti non al Santo portoghese, ma al porcellino che grufola ai piedi dell’altro sant’Antonio…quello nella cui ricorrenza di gennaio si benedicono gli animali.
      In quella via del grande fiume vi sono solo atei devoti. A Dio spiacenti e a li nimici sui.

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