L’accozzaglia

Erano passate poche ore dalla vittoria dell’ “accozzaglia”, come l’allora presidente del consiglio aveva definito quanti sostenevano il No al referendum, e il fantasma di un’altra accozzaglia prendeva forma al consiglio generale della Cisl riunito il 5 dicembre a Roma.

Perché a disturbare la signora Anna Maria non c’era solo Giulio Cesare Faverin (“meglio primo a casa mia che secondo a Roma”) sul piede di guerra. Anche la questione dello Ial le dava i suoi grattacapi, con Graziano Treré che metteva nero su bianco la sua versione dei fatti sui buchi degli Ial regionali. E poi ci si è messo anche Giovanni Luciano a farsi sentire con forza, invece di accontentarsi di fare il nanetto di Biancaneve nell’ideale giardinetto di Via Po 21. E poi la Cisl Scuola che brontolava, e il Bentivogli Marco che le rispondeva sull’accusa di presenzialismo… Se poi ci mettiamo la lite in famiglia con Petitto presidente Slp, la Campania dove Lina Lucci tira calci anche da commissariata e un po’ di varie ed eventuali, insomma il quadro d’insieme non è quello di una confederazione che si lascia guidare come un gregge di pecorelle mansuete verso un congresso di autocelebrazione furlaniana.

Tanto che, alla fine del consiglio generale, è dovuto intervenire anche Gigi Bonfanti a mettere in chiaro che la Fnp appoggia la segreteria. E siccome Fnp vuol dire 25% del congresso, tutti sanno che nella Cisl alla fine basta avere un terzo degli attivi dalla propria per costringere i due terzi a stare al detto della segreteria.

Il fatto nuovo è che stavolta Bonfanti, l’uomo che incarna la continuità fra le gestioni Bonanni e Furlan, si è sentito in dovere di ricordare che i rapporti di forza sono questi. Cosa che è sempre una dimostrazione di debolezza e non di forza.

Certo, è difficile immaginare una coalizione congressuale che metta assieme Petitto, il Bentivogli Marco, Giulio Cesare Faverin e quant’altro. Che l’accozzaglia diventi maggioranza.

E però, qualcosa in pentola bolle. Se n’è accorto anche Dario Di Vico che, sul Corriere economia di ieri ha parlato di una “possibile scalata” dei sindacati dei metalmeccanici ai vertici di Cgil, Cisl e Uil. Ora, non sappiamo cosa abbiano in testa Landini e Palombella, ma è evidente che il nostro Marcolino si atteggia sempre più ad uno che parla a nome non solo della Fim, ma di tutti quelli che vogliono un sindacato nuovo e all’altezza dei tempi. E infatti se n’è accorta perfino la signora Anna Maria, che non ha gradito.

Solo che per diventare il numero uno, o anche solo per “assumere un peso crescente nelle scelte chiave di Cgil, Cisl e Uil”, come ipotizza Di Vico per i tre leader metalmeccanici, il Bentivogli Marco non può limitarsi a far vedere quant’è bravo a scrivere libri o a parlare in televisione (bravo sulle relazioni industriali, perché sulle riforme costituzionali invece ha preso una bella tramvata…). Deve superare lo scoglio della Fnp che detta legge e blocca ogni tentativo di innovazione. Ieri a difesa di Bonanni, oggi a difesa della signora Anna Maria.

La Fai provò a sollevare il problema nell’assemblea organizzativa del 2004, ma dopo quell’insuccesso nessuno ha ripreso quella battaglia.

Ma se ora questo diventasse il terreno per trasformare l’accozzaglia in una proposta alternativa, non sarebbe già un progresso?

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4 Commenti - Scrivi un commento

  1. come al solito guerre per il potere bonanniani contro furlaniani. Dibattito politico = zero, d’altronde rappresentato tutti la stessa idea (metafora) di sindacato altrmenti avrebbero guidato le loro categorie e la confederazione con segni di cambiamento tangibili (non di facciata come faverin) e con regole democratiche indiscutibile favorendo il dibattito e non l’eliminazione degli avversari veri o presunti (faverin docet)

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  2. L’accozzaglia della Cisl però non è tenuta insieme da un nobile ideale qual’é stato la difesa della Costituzione della Repubblica Italiana. Ma molto più miseramente, dalla comune scarsa considerazione che tutti hanno sempre avuto della Furlan. Qulcuno si chiederà allora perchè l’hanno sostenuta? Il motivo è semplice perchè gli ultimi lustri. l’attenzione della Cisl come di tutti gli altri, dopo aver sfruttato, per anni il potenziale dei pensionati, per arginare il calo degli iscritti si sono concentratti sulle donne e dunque, poteva la Cisl non avere una segretaria donna lasciando il pascolo alla principale concorrenza che vi era già arrivata a quel genere? D’altra parte la motivazione detta non è stata mai un segreto per nessuno compresa l’interessata che, pur conscia dei suoi limiti ha approfittato dell’occasione per spadroneggiare. Ma ripeto il suo primeggiare non è stato mai riconosciuto e accettato dai concorrenti che oggi compongono l’accozzaglia.
    E’ questo, a mio avviso l’angolo di visuale giusto, per guardare il problema che spiega il fermento e l’agitarsi, in atto. La quasi certezza che sto maturando è che la Furlan difficilmente sarà riconfermata alla guida della Cisl e non a causa delle sue inadeguate capacità di gestione, che ha dimostrato, ma per il semplice motivo che oggi, con la crisi in atto, il problema della donna ha perso molto dell’appeal passato, che pur rimanendo intatto é stato superato dal malcontento e dalla scarsità di lavoro, degli uomini. Poi non dimentichiamo che Confindustria ha sempre maldigerito la primazia dei lavoratori pubblici cosa che spiega l’aperta sponsorizzazione che fa a Marcolino che però è inviso a mezzo mondo sindacale per il modo di fare che lo rende una fotocopia in miniatura del peggior Renzi mai visto; eppure qualche carta se la gioca perchè chi avrebbe i numeri ovvero il Generale segretario della Fnp a parte l’impresentabilità guadagnatasi sul campo in questi anni non potrà mai farlo per il semplice motivo che i pensionati, in un sindacato di lavoratori non ha proprio nulla da spartire. Allora allo scettro del comando potrebbero ambire Faverin Funzione pubblica o Scrima che seppure, pensionato da poco, conserva nella scuola un forte/discreto ascendente certo molto dipenderà dal prezzo da pagare al Generale segretario dei pensionati e al gallo che dovrà sloggiare dal pollaio considerato che due in un pollaio non possono regnare. Propendo per Scrima che é scaltro ma allo stesso tempo pragmatico e realista. Staremo a vedere, data la levatura dei personaggi in gioco potrebbe anche finire che si sbranano tra di loro favorendo la Furlan.
    Il Visionario

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