Fuori un altro

L’ultima novità in casa Fai è la prossima uscita dall’organizzazione di un altro dei segretari regionali che nel congresso del 2014 all’Ergife si erano opposti allo scioglimento della Federazione; un altro che, pur avendo poi collaborato con zelo certamente eccessivo col commissariamento quasi a cercare il perdono per quel momento di libertà, viene ora accompagnato anzitempo alla porta, senza che ci siano per lui problemi di limite dei mandati né di età pensionabile.

Prima della fine dell’anno si riunirà il consiglio generale della Fai dell’Emilia-Romagna con, all’ordine del giorno, le dimissioni del segretario e l’elezione del nuovo. Che certamente sarà, come è stato finora, o un giovane dal grande futuro ma dal presente privo di autonomia dal segretario-commissario di Via Tevere 20, oppure una figura interna o esterna alla Fai purché di stretta osservanza confederale e romana.

Speriamo solo per Davide Bergonzini (per il quale non abbiamo certo particolari motivi di gratitudine) e per la sua famiglia che la sua uscita sia meno traumatica di quella di altri protagonisti della notte dell’Ergife, visto che alcuni sono stati lasciati senza lavoro mentre ad altri sono state fatte promesse di ricollocamento che poi non sono state mantenute.

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