Il “Già”

Il professor Raffaele Bonanni ha scritto un libro. E la cosa grave non è questa: basta non leggerlo, e qualsiasi libro è come se non fosse mai stato scritto. Il fatto grave è che, scritto un libro, si fanno le presentazioni: il 12 dicembre a Milano con, fra gli altri, il professor Pietro Ichino (un suo collega giuslavorista) il 14 dicembre a Roma con, fra gli altri, Maurizio Bernava (un suo collega di tante cose). E poi chissà quante altre presentazioni, e con chi.

Vediamo peraltro dai suoi tweet che in entrambe queste occasioni il professor Bonanni non si presenta col titolo che gli compete attualmente, cioè professore straordinario di diritto del lavoro presso la prestigiosa Universitas Mercatorum, ma fa scrivere sul cartoncino “Raffaele Bonanni – Già segretario generale Cisl”.

Così nell’invito per l’incontro del 12 dicembre scorso …

… e così per l’incontro del 14 dicembre a Roma, col compare Maurizio (a conferma nel fatto che nella Cisl, anche in alto, può contare ancora su alcuni amici).

Che senso ha presentarsi per ciò che si è stati, e non per ciò che si è? Ed a che titolo uno che si è dimesso per i motivi che tutti sappiamo continua a spendere il nome della Cisl?

Ma forse quel “già” è solo un soprannome che gli è rimasto attaccato. Come Ernesto Guevara era detto “il Che”, lui ora è detto “il Già”. Un avverbio che può essere usato in vari modi a suo riguardo.

Ad esempio: “già ti fai rivedere, dopo quello che hai combinato?”. Oppure: “già abbiamo la Furlan da sopportare, non ti ci mettere anche tu!”.

Ma forse, riferita al professor Bonanni, la frase più opportuna è il classico: “abbiamo già dato!”.

I redditi di Bonanni nella denuncia alla magistratura di Fausto Scandola contro molti dirigenti della Cisl

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13 Commenti - Scrivi un commento

  1. Siamo proprio nella repubblica delle banane con tutto il rispetto se ne dovesse esistere veramente una al mondo. Ma vi rendete conto questo signore che si fregia di un titolo vorrei capire preso dove quando e come perché dei sindacalisti su questo argomento abbiamo il recente esempio del neo ministro alla pubblica Distruzione non ho sbagliato ho volutamente scritto DISTRUZIONE perché cos’altro ci si può aspettare da una persona, che come ministro si presenta con queste credenziali.
    Ma tornando al nostro giuslavorista la cosa è ancora più grave perché questo signore se ne fotte ampiamente della morale , dell’etica, della dignità dell’onore, dell’ aver turlupinato tanti ingenui cittadini. Ma la cosa più grave è che lo fa menandone vanto, quando invece meriterebbe sollo tante belle annaffiate di saliva sulle rosee guance. Ma vi svelo un sogno recente che ho fatto; il “fu Raffaele Bonanni” pensa di essere a teatro per recitare il “Fu mattia Pascal di Pirandello” no qui siamo nella realtà e se continua a tirare la corda, potrebbe spezzarsi spingendo qualche magistrato a fare il proprio dovere. Si ricordi dell’altro già segretario sindacalista suo suo conterraneo del Turco e faccia tesoro. Quelli che gli reggono oggi bordone hanno mangiato a piene mani quando si faceva chiamare do Rafè e adesso pagano il pegno.
    Un altro visionario?

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  2. Il problema è che questo Signore spende ancora il nome dell’organizzazione per interessi personali come in questo caso la presentazione di un libro come ha fatto nel passato liquidandosi stipendi che neanche il presidente degli stati uniti percepisce. Ma la cosa che sorprende è che nessuno oltre ad abbaiare alla luna non agisce legalmente contro questo signore. Due sono i casi o gli EMOLUMENTI PERCEPITI sono legittimi allora rientra nella vergogna personale oppure sono contro regolamento allora si tratta di appropriazione indebita. Tutto il resto è noia. Bisogna agire e mi piacerebbe che qualcuno mi dia la spiegazione legale il perché non si agisce. Se mi date una risposta plausibile raggiro in prima persona Grazia aspetto.

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    1. Magari prova a disinserire il correttore automatico, perché esce fuori di tutto e non sempre si capisce cosa vuoi dire.
      Quanto ad agire in sede legale, lo ha fatto Fausto Scandola, ma la magistratura veronese, per quel che ne sappiamo, non ha dato risposta.

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    1. Boccaccia mia statti zitta! · Edit

      … e Bonanni e la Furlan non erano tanti amici da abbracciarsi e sbaciucchiarsi il giorno del passaggio di consegne quando lui disse “votate lei” e lei disse “Raffaele è il mio maestro di sindacato”? E Bonfanti non era il segretario amministrativo di Bonanni, e poi il segretario dei pensionati scelto da Bonanni mentre ora fa la parte di quello che garantisce il nuovo corso? E Ragazzini, non era segretario amministrativo di Bonanni e poi della Furlan condividendo gli orrori dell’uno e dell’altra?

      Questi non hanno amici né nemici, questi sono come Cetto Laqualunque: “mi voti? Bene! Non mi voti …”

      Quanto a Bernava forse ha qualche motivo di gratitudine per Bonanni. Roba degli anni alla Filca.

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  3. SONO TUTTI LIMONI DELLO STESSO ALBERO E IL LORO MERITATO POSTO E’ LA GALERA, DOPO AVER RESTITUITO fino all’ultimo euro rubato agli italiani.
    Viva la Cisl libera. da tanti mariuoli al loro confronto Craxi era un galantuomo

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  4. Il libro finirà nel dimenticatoio, venduto a prezzo scontatissimo su pietose bancarelle a un mese dall’uscita.
    Quanto all’autore e ai suoi sodali, il tempo è galantuomo. Quando toccherà a lui, lo ricorderanno con 10 parole smozzicate in qualche tg, magari senza manco la foto-santino. Lo stesso vale per gli altri, anzi pure peggio. Almeno su questo sono fiduciosa. Teniamo il punto, non facciamogli pubblicità, non acquistiamo il volume, non partecipiamo alle presentazioni. Ignoriamolo, è quel che si merita – oltre a una sanzione penale per ciò che ha commesso. Don Raffaè e tutti quelli come lui.

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  5. si ok ma se nessuno denuncia lui e i suoi sodali per appropriazione indebita, falso o altro di cosa parliamo.
    Se non erro Fausto li aveva denunciati per l’espulsione e a perso perchè la competenza era Roma, ora dovremmo denunciarli a Roma con i dati di Fausto e seguito.
    Potete consultare un legale esperto e vedere cosa si può fare, mettere la proposta sul sito e noi aderiamo.
    abbasso il mondo dei furbi

    nb: non c’è nessuno di roma o d’intorni che possa andare ai vari convegno e distribuire gli articoli del sito con le carte di Fausto e le trasmissioni delle Iene?

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    1. Per la precisione Fausto Scandola non “ha perso”, perché il giudice di Verona si è dichiarato incompetente a decidere, quindi non ha dato ragione né torto a lui né alla controparte. Questa discutibilissima decisione del giudice era stata impugnata da Fausto in Cassazione, ma la causa è finita a causa della morte del ricorrente.

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  6. Non so se ci sono o meno scheletri nell’armadio di Bernava so però come parla, e mi basta e avanza, per dire che se questo è lo spessore (è purtroppo lo è) dei rappresentanti della Cisl ai massimi livelli. Povera cisl e cislini tranquillizzatevi le figuracce non vi mancheranno di certo.
    Un ex stracontento di essere fuori da questa accozzaglia di incompetenti arroganti, avidi e secondo qualcuno anche dal fare mafioso. Auguri di buona fortuna ai superstiti cislini onesti (oramai mosche bianche)

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