“Il sindacato ha fatto bene il suo mestiere in questi mesi“: lo ha detto Nostra signora delle Poste, Anna Maria Furlan, ospite ieri del crocierista suo malgrado Barbagallo. E si riferiva, probabilmente, al tema delle pensioni.
Conferenza @UILofficial @FurlanAnnamaria: il sindacato ha fatto bene il suo mestiere in questi mesi pic.twitter.com/F9f4hXVTQT
— CISL Nazionale (@CislNazionale) November 3, 2016
Non sappiamo se la signora se n’è accorta, ma anche la Coldiretti, può dire di aver fatto bene il proprio mestiere di rappresentante di interessi. “Adeguamenti per le pensioni di 800mila coltivatori diretti“, annuncia il sito dell’organizzazione. Ma c’è chi pensa che anche altre regole concordate fra i sindacati e il governo siano scritte in modo da favorire i coltivatori diretti più che i lavoratori dipendenti.
Sarà forse per le esagerazioni tipiche di una campagna referendaria, ma c’è chi vede in questa improvvisa disponibilità di Renzi agli accordi con alcune organizzazioni di interessi gli estremi dello scambio: voi aiutate il governo a far passare la nuova Costituzione ed io accolgo le vostre richieste.
Anzi, questa tesi c’era chi la sosteneva già in estate quando il governo, attraverso il comitato per il Sì, raccoglieva le firme per il referendum (che, come è noto, assicurano un rimborso ai promotori). A luglio, un articolo del Fatto quotidiano (che è un giornale di parte e quindi prendiamo quel che dice con beneficio di inventario), stimava in centomila firme (sulle cinquecentomila necessarie) il contributo della Coldiretti alla causa del governo Renzi.

Forse sono solo fantasie. Ma a rafforzare questa ipotesi c’è anche un intervenuto dei giorni scorsi di Mario Monti, un altro che quando faceva il presidente del consiglio ebbe ampia collaborazione dalla Cisl (e forse sperava di avere dei voti che poi non sono arrivati). Senza fare nomi e cognomi delle organizzazioni o degli interessi beneficiati, Monti, che voterà No e quindi va preso anche lui con beneficio d’inventario, ha accusato Renzi di usare “elargizioni mirate” per acquistare consenso, rovinando i risparmi che lui aveva fatto.
Insomma, Renzi (che in tv ha accusato De Mita di far parte di una generazione che gli ha lasciato in eredità il debito pubblico degli anni ’80) starebbe usando la spesa pubblica per avere consenso (così dice Monti, che in effetti di consenso elettorale non ne ha comprato molto).
Ma lasciamo perdere, e torniamo alla signora Anna Maria convinta di aver fatto bene il mestiere di sindacalista. Ora chiederà un aumento per questo? O un premio di produttività? Intanto a gennaio incasserà uno scatto di anzianità.
Solo che, a ben vedere, c’è anche chi il mestiere di rappresentante di interessi lo ha fatto meglio di lei. Forse dobbiamo concludere che chi viene dalla terra sa seminare meglio e raccoglie di più di chi viene dalle Poste.
In fondo è sempre una questione di saper quale sia il tuo mestiere