Pierangelo Raineri, uno dei “due o tre casi isolati sui quali sarà fatta assoluta chiarezza”, come assicurava la signora Anna Maria un anno e mezzo fa ai tempi dello scandalo Scandola, ha messo infine la sua busta paga di settembre sul sito della Fisascat.
E per lui che, dagli Scandola papers, risultava viaggiare su livelli che solo Bonanni, qualche volta, riusciva a superare …
… la prima impressione è quella del dimagrimento: 7.237,65 lordi, 3.654,00 netti. Meno di quel che prende il dottor Sbarra dell’Anas per fare il segretario della Fai, meno di un qualsiasi Colombini della Femca che non è stato neanche inseguito dalle Iene o denunciato da Fausto Scandola. Certo, è un po’ di più di quel che prende il Bentivogli Marco della Fim, ma si sa che quello applica la logica della beghina, che si compiace di quanto è brava nel rispettare le regole anche più di quel che è necessario invece di cercare di fare in modo che nella Cisl tutti tornino alla dovuta sobrietà, come dovrebbe fare se applicasse la logica del sindacalista.
Ma torniamo al Raineri improvvisamente dimagrito che quasi non lo riconosci. Perché una busta paga bisogna saperla leggere. E noi, che non ci addentriamo nelle tecnicalità che lo portano ad avere un lordo alto ma un netto più basso di certi suoi pari grado, leggiamo qualche messaggio politico nel modo in cui la sua busta viene infine resa pubblica dopo tanti rifiuti a farlo.
Ad esempio, lui non ha sbianchettato tutto lo sbianchettabile, come invece fanno la signora Anna Maria o il dottor Sbarra dell’Anas (lui ci tiene soprattutto a nascondere la sua data di assunzione perché sennò magari si scopre quel che sanno tutti, e cioè che è entrato a lavorare all’Anas mentre faceva anche il segretario generale della Cisl della Calabria). Invece Raineri lascia tutto in mostra, come a dire: sono passato per il peggiore di tutti, e invece io sì che sono trasparente.
Ma siamo sicuri che le cose stiano così? Se non ricordiamo male, a gonfiargli il reddito non era lo stipendio da dirigente della Cisl, comunque non francescano, ma l’attività un po’ bulimica con enti, casse e fondi come raccontato da Fausto Scandola e come non era e non è permesso fare.
E allora la trasparenza ci sarà solo se e quando il buon Raineri metterà sul sito non solo una busta su dodici annuali, ma la dichiarazione dei redditi. Come vorrebbe il nuovo regolamento e come altri hanno fatto ma lui no.
Perché solo da lì si potrà vedere se la dieta è dieta.