In campagna

C’è un sapore strano nelle immagini del dottor Sbarra dell’Anas risanato che parla a Rosarno per celebrare la nuova legge sul caporalato. Un sapore come di campagna elettorale.

bona-nniana

Il fatto è che l’iniziativa di Rosarno era stata organizzata dal Pd della Calabria, allo scopo di festeggiare il ministro dell’agricoltura che ha portato all’approvazione la legge. Come è giusto che si faccia con un giovane competente e che ha legittime aspirazioni di ulteriore carriera.

Per questo Maurizio Martina è tornato a Rosarno dove aveva annunciato la legge sul caporalato, un po’ come Brodolini aveva annunciato lo statuto dei lavoratori ad Avola, a far vedere che lui è uno che mantiene gli impegni. Ed attorno a lui c’erano molti esponenti del potere locale, fra fasce tricolori e vecchi democristian-mariniani dai capelli ormai bianchi.

E la Fai che c’entrava? Non col tema del caporalato, ma con questa iniziativa di natura politica e di partito? A che titolo il dottor Sbarra dell’Anas, prima ancora di rimettere piede negli uffici romani della Fai, era presente su quel palco a far da corona al giovane ministro?

Si vede che qualcosa bolle in pentola. D’altra parte, in Calabria il lavoro agricolo o para-agricolo (e a volte anche qualche forma di para-lavoro) coinvolge un sacco di gente che, prima o poi, passa dagli uffici dei sindacati per un servizio o quell’altro. E allora, se domani ci fossero, ad esempio, delle elezioni primarie alle quali il ministro Martina volesse partecipare, ecco che avere buoni rapporti con il dottor Sbarra dell’Anas potrebbe essergli utile. Non foss’altro perché gli uffici dei sindacati e dei loro erogatori di servizi hanno nomi, cognomi e indirizzi di molti potenziali elettori.

Ma forse stiamo solo facendo ipotesi senza fondamento. Solo che non riusciamo a non sentire un certo sapore guardando le foto del dottor Sbarra dell’Anas ricomparso a Rosarno. Un sapore di campagna, ma non quella dove si lavora la terra (che, come è noto, è bassa e col mal di schiena non si può), quella dove si lavora per questo o quel politico.

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2 Commenti - Scrivi un commento

  1. Siccome l’appetito vien mangiando penso che lo stradino, la cui ambizione è smisurata quanto può essere quella di chi ha dimostrato con i fatti (carriera sindacale che ha portato per la prima volta un calabrese alla segreteria Nazionale (ricordo i titoli dei giornali di allora che sicuramente verranno ripescati per l’occasione. ritengo perciò che la politica centra e come ma non per portare i voti al ministro Martina ma allo stradino sbarra un uomo che si è fatto tutto da solo grazie alle sue virtù NASCOSTE (ma se vogliamo neanche tanto poi se si considera il come e il dove)

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