Cento pagine

Lina Lucci non è Elena Ferrante, ma ha scritto cento pagine di storie varie ambientate a Napoli. E le ha mandate come esposto alla Cisl-Probiviri.

Chissà, queste cento pagine un giorno diventeranno lo spunto per un film, o per una fiction tipo “Un posto al sole”; intanto quello che si consuma è il gioco delle vendette incrociate. Come dice quella bella canzone napoletana “e metto ‘ncroce a chi mm’ha miso ‘ncroce”.

Il romanzo-denuncia alla Cisl-probiviri non lo abbiamo letto, ma chi lo ha ricevuto ne ha già parlato in giro aggiungendo qualche considerazione (se fossero dei magistrati dovrebbero dimettersi solo per questo, ma magistrati non sono). E, per quello che si sa, ” ‘o malamente” della storia è Pietro Cerrito. Cioè quello che prima ha imposto Lina Lucci alla guida della Cisl Campania, poi ha organizzato il colpo di mano per metterla fuori. E lei ricambia il pensiero gentile.

Il risultato? Il commissario Ragazzini, quello che il professor Raffaele Bonanni ha scelto e la signora Anna Maria ha confermato come segretario amministrativo della Confederazione, ora ha le mani libere: Lina Lucci non c’è più, e il predecessore deve affrontare il giudizio dei probiviri. Che non è un giudizio secondo diritto, ma secondo criteri politici.

E siccome l’interesse politico di chi comanda a Via Po 21, come ci ha spiegato da tempo Enrico Marro sul Corriere della Sera, è di avere persone “a lei fedeli” alla testa delle strutture regionali in vista del congresso, sarà un gioco da … Ragazzini fare fuori tutti quelli e quelle che rappresentano il passato e individuare qualcuno o qualcuna che giuri fedeltà alla signora Anna Maria in cambio dell’investitura.

Certo, in questo modo cambiano le persone, ma il metodo rimane lo stesso, ed è quello di premiare la fedeltà. Anche a costo di scegliere i peggiori. E quindi è facile prevedere che i risultati per la Cisl saranno, più o menio, gli stessi che hanno portato allo spettacolo deprimente di questi giorni.

E allora i romanzi-esposti ai probiviri, proprio come le puntate di Un posto al sole o i libri di Elena Ferrante, rischiano di diventare una lunga serie. A Napoli e non solo.

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5 Commenti - Scrivi un commento

  1. Quando il giogo lo menano i regazzini la semina viene male ed il raccolto peggio.
    Per il bene della Cisl auguriamoci che questo modo di dire dei vecchi contadini, si avveri rendendo a queste arroganti mezze cazette tutto quello che meritano con relativi interessi.

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  2. Devono annà tutti a zappà. Sti MAGNACCIONI….oni…oni..oni.oni e sennò a raccogliere i pommidori comme gli immigrati in puglia. Sti mangia pane alle spalle dei lavoratori.

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  3. Se la magistratura non è un organo terzo ed indipendente non garantisce nulla e nessuno, all’infuori di chi l’ha nominata. Quella della CISL poi! Personaggi patetici o peripatetici, a seconda dei punti si vista.

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  4. Se ne siete a conoscenza mi fate il nome di qualcuno/a nuovo in cisl aldifuori del cerchione dell’inferno creato da bonanni che tiene ancora ancora tutti dentro: segretari, aggiunti, portavoce, addetti stampa, operatori politici, scienziati e…..

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