7/Munnezza (la collaborazione)

Lo ammettiamo: un po’ siamo invidiosi di Lina Lucci.

Quando Via Po 21 ha commissariato la Fai (illegittimamente; lo possiamo scrivere tranquillamente perché nessun giudice ha mai smentito nel merito questa affermazione) i giornali non ne parlarono molto. Invece lei fa notizia. E dimostra anche di saper usare l’informazione.

Eppure da noi c’era un voto del congresso che ci dava legittimazione democratica, mentre lei ha contro tutti gli organismi della sua regione e quelli nazionali. Ma resiste. I francesi direbbero “chapeau”; noi ci limitiamo ad invitare alla riflessione quanti nella Fai si sono arresi al commissariamento senza tentare alcuna resistenza. Passi per qualcuno che voleva proprio questo risultato, ma chi la notte del congresso dell’Ergife ha votato contro lo scioglimento della Fai in nome della libertà e poi si è spaventato delle conseguenze impari dalla Lina furiosa che le battaglie, se le vuoi vincere, prima le devi combattere.

Ma torniamo alle vicende napoletane ed a come la stampa locale sta dando risalto alle posizioni della commissariata assai più che a quelle dei tanti che la vogliono mandare a casa (anche perché lei ha una faccia, il suo avversario ce l’avrebbe ma non ce la può mettere).

Ad esempio, il Corriere del Mezzogiorno racconta oggi quale sarà la sua strategia. Che non sarà quella di contestare il commissariamento (illegittimo anche questo: come si fa a commissariare una struttura impedendo così la riunione di un consiglio generale già convocato? Semplice, come hanno fatto a commissariare la Fai per ritorsione contro il voto del congresso: basta prescindere dalle regole).

Anzi, lei dichiara “massima disponibilità alla collaborazione”. E, contestualmente, fa sapere che fornirà al commissario “una ricognizione dettagliata sui suoi anni alla guida della Cisl regionale della Campania”. E qua la Lina furiosa, o chi ne ha riferito il pensiero al quotidiano, lancia un avvertimento; è “tutto tracciabile, la sua attività come quella degli altri segretari”.

Insomma, in questa partita a poker Lina Lucci fa capire di avere in mano delle carte da giocare. E che la sua “collaborazione” non sigifica che intende farsi parte.

Almeno non da sola.

 

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