Par condicio in stile Fim

La Cisl sta organizzando molte iniziative in vista del referendum sulla nuova Costituzione. Ed invita a parlare sia quelli che sono favorevoli al sì, sia quelli che sono molto favorevoli al sì. Senza dimenticare quelli che sono entusiasti del sì. Più uno del no, per far finta di aver dato voce a tutte e due le parti in causa.

Questo è lo schema introdotto dal convegno nazionale dell’11 luglio con Maria Elena Boschi in carne ed ossa a sostenere il sì, e l’impresentabile Calderoli per il no. E questo schema, più o meno, viene replicato, su scala ridotta, nelle iniziative in varie parti d’Italia. Ad esempio ieri dalla Cisl Emilia-Romagna a Bologna.

Ma la Fim del Bentivogli Marco non è mica una federazione da seguire passivamente la linea confederale! E allora gli invitati al suo convegno li sceglie come vuole lei.

Infatti a parlare il 22 settembre sono stati chiamati Giorgio Tonini, senatore del Pd, che sul suo sito scrive “se vince il No vice l’ingovernabilità”; Irene Tinagli, eletta per Scelta Civica e poi approdata al Pd renziano, autrice di un libro in cui spiega che se vince i sì l’economia riparte (lo profetizzano da anni, prima o poi ci indovineranno…); Marco Gay, presidente dei giovani confindustriali, organizzazione che si è schierata per il sì.

Oltre ai graditi ospiti, viene data la parola alla signora Anna Maria, che è sempre per il sì a quel che dice il governo figuriamoci in questo caso. E naturalmente il Bentivogli Marco. che per presentare l’iniziativa ha scritto un comunicato il cui senso è: votate come vi pare, purché votiate sì.

Per il no non parla nessuno. E forse è meglio così. Perché almeno si evita l’ipocrisia di uno messo lì a far da foglia di fico.

Noi però, che siamo per dare voce a tutti, ci ribelliamo a questo andazzo. E allora, fermo restando che chiunque può scriverci e dire quel che pensa (quelli del sì, quelli del no e quelli del forse), rivolgiamo un invito speciale a chi, nella Cisl, è orientato a votare no.

Scriveteci, ché ci pensa ‘il 9 marzo’ a darvi voce.

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3 Commenti - Scrivi un commento

  1. I MANDARINATI ITALIANI, CISL COMPRESA , PRECETTATI PER IL SI AL REFERENDUM

    Oramai, ai nostri dirigenti super prezzolati, il padrone non chiede ordina, togliendo loro ogni minima possibilità di barcamenarsi e così, più i giorni passano più la maschera diventa trasparente e mostra la faccia che svergogna la loro presunta equidistanza. Forse non tutti sanno che nel 2013 esattamente il 28 maggio JP Morgan società finanziaria con sede a New York, “leader” nei servizi finanziari globali stilò un documento di 16 pagine dal titolo “aggiustamenti nell’area euro” nel quale a pagina 12 e 13, a proposito delle Costituzioni dei Paesi europei, è scritto: «Quando la crisi è iniziata era diffusa l’idea che questi limiti intrinseci avessero natura prettamente economica. Ma col tempo è divenuto chiaro che esistono anche limiti di natura politica. I sistemi politici dei Paesi del Sud, e in particolare le loro Costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano una serie di caratteristiche che appaiono inadatte a favorire la maggiore integrazione dell’area europea». E poi: «I problemi economici dell’Europa sono dovuti al fatto che i sistemi politici della periferia meridionale sono nati in seguito alla caduta di dittature, e sono rimasti segnati da quell’esperienza. Le Costituzioni mostrano una forte influenza delle idee socialiste, e in ciò riflettono la grande forza politica raggiunta dai partiti di sinistra dopo la sconfitta del fascismo».
    In conclusione: «I sistemi politici e costituzionali del Sud presentano le seguenti caratteristiche: esecutivi deboli nei confronti dei parlamenti, governi centrali deboli nei confronti delle regioni, tutele costituzionali dei diritti dei lavoratori, tecniche di costruzione del consenso fondate sul clientelismo, il diritto di protestare se i cambiamenti sono sgraditi. La crisi ha illustrato a quali conseguenze portino queste caratteristiche. I Paesi della periferia hanno ottenuto successi solo parziali nel seguire percorsi di riforme economiche e fiscali, e abbiamo visto esecutivi limitati nella loro azione dalle costituzioni (Portogallo), dalle autorità locali (Spagna), e dalla crescita di partiti populisti (Italia e Grecia)»
    In parole povere JP Morgan dice che la nostra Costituzioni come altre é nata dalla fine del fascismo, tutela i diritti dei lavoratori, evita “riforme” economiche e garantisce “il diritto di protestare.
    Spero di aver contribuito a fare un po di chiarezza su chi vuole questa riforma (capitale finanziario) e a che prezzo (cancellando il lavoro, i diritti, la democrazia e al sistema parlamentare).
    JE SUIS FAUSTO’

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  2. Aggiungo agli altri – già significativi e mirati – il mio commento. Anche nella mia zona – Veneto – è stato organizzato in Fim un appuntamento di presentazione del referendum, con la presenza di 2 non meglio specificati senatori a rappresentare le ragioni del Sì e del No. Di certo, per il No verrà scelto il peggior esponente possibile dal punto di vista dialettico.
    E’ un’operazione soft in stile Arancia Meccanica. Not in my name.
    Voterò come mi indica la mia coscienza, non secondo i giacobini di turno o la sora Anna Maria
    Reyah

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