Avviso di garanzia

Per Giuseppe Ayala, ex magistrato ed ex parlamentare, la notizia del processo a carico dei dirigenti della Uil è stata praticamente ignorata dai mezzi di comuncazione, ma ora tocca al governo reagire rifiutando di sedere al tavolo, nel prossimo incontro, con chi è sotto processo per appropriazione indebita. Cioè con Carmelo Barbagallo.

Per Maurizio Sacconi, ex ministro del lavoro e parlamentare, sarebbe invece in atto una aggressione mediatica contro tutto il sindacato in quanto tale, che non sarebbe giustificata dalle vicende di cui si parla.

E allora, quale delle due opinioni è esatta?

Da che punto  guardi il mondo tutto dipende“, diceva una canzoncina di qualche anno fa. Ayala si sarebbe forse aspettato un’insurrezione popolare e giornalistica, un po’ come all’epoca di mani pulite. Sacconi invece, che viene dal Partito socialista ed ha sulla stagione di mani pulite una sensibilità legittimamente diversa, teme i giudizi sommari e i processi in piazza. Contro il sindacato ma soprattutto contro la Uil (anche la Furlan provò a dire un anno fa che la polemica sugli stipendi della dirigenza Cisl erano un attacco a tutto il sindacato in quanto tale; ma Cgil e Uil si guardarono bene dal seguirla su questa strada).

Con tutto il rispetto per Sacconi e la sua storia, sembra più fondata, in termini di fatto, la preoccupazione espressa da Ayala. Perché di campagna mediatica non si può parlare per una notizia di cui si sono occupati solo un paio di giornali (“La Repubblica”, che ha scoperto la storia, e il solito “Fatto quotidiano”). E soprattutto non se ne può parlare questa volta, perché non è accaduto quel che succede di solito in questi casi, cioè che i giornali scrivono che qualcuno è indagato ed orientano l’opinione pubblica in senso colpevolista prima ancora che l’interessato riceva l’informazione di garanzia e possa esprimere la propria difesa (e di solito questo vuol dire che la procura che indaga gradisce la massima pubblicità).

Questa volta, la notizia è uscita quando il procedimento è già arrivato davanti al giudice; quindi c’è stato il massimo di garantismo nella fase delle indagini.

Quanto alla proposta di Ayala, per cui il governo non dovrebbe ricevere Barbagallo, temiamo che sia un po’ impolitica. Perché sabotare la Uil sul tema dell’uso dei soldi degli associati (che, senza aver procedimenti in corso, anche la Cisl preferisce non sollevare dopo la vicenda Scandola e la pensione di Bonanni) finirebbe per rafforzare la posizione della Cgil.

E allora è difficile che il governo indebolisca chi potrebbe stare dalla sua parte e rafforzi l’interlocutore più ostile.

Invece è assolutamente condivisibile la convinzione espressa da Ayala per cui il processo finirà con la prescrizione.

Ma questo, in fondo, conta poco: perché ormai le procure della Repubblica hanno imparato la strada e hanno fatto capire che possono arrivare e controllare l’uso dei soldi da parte dei dirigenti sindacali.

E se fosse questo il vero avviso di garanzia?

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5 Commenti - Scrivi un commento

  1. Dopo aver letto la posizione di AYala e Sacconi sugli scandali il primo pensiero che mi è frullato in testa è stato una frase di che spesso usava mia nonna, parlando dei potenti con mio padre. Testualmente diceva : figlio mio ricordati che CANE CANIS NON EST ed io chiedevo ma cosa significa e lei che cane non mangia cane. OVVERO CHE I POTENTI ED OLIGARCHI NON VANNO MAI L’UNO CONTRO L’ALTRO MA SI DIFENDONO E SUPPORTANO A VICENDA.
    JE SUIS FAUSTO’

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  2. A propsito di cane non mangia cane oggi ho letto quanto riporto e sono letteralmente trasecolato perchè del prof. Cazzola avevo una buona considerazione ma adesso non posso che accomunarlo a quella che Je suis Faustò chiama oligarchia. Ma hanno proprio la faccia come i lxxxx che schifo. Trattasi solo di una questione di opportunità e buon gusto!!!!!! avanti così e presto non si parlerà più di populismo ma di fascismo.
    Le Punture di Spillo di Giuliano Cazzola da formiche.net di oggi 22 settembre 2016

    Alcuni dirigenti di un grande sindacato si sono messi nei guai per una crociera a spese dell’organizzazione. Poiché il sindacato è un’associazione privata (ex articoli 36 e seguenti del codice civile) essi ne devono rispondere solo agli organi dirigenti e di controllo e agli iscritti dell’organizzazione stessa. Ci auguriamo che la magistratura sia del medesimo avviso. Questo, però, è uno di quei casi in cui le ragioni dell’opportunità e del buon gusto pesano di più della violazione di norme di legge.

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  3. A proposito del non render pubblici i compensi è sbagliatoe da condannare senz’altro ma renderli incompleti e sbianchettati é ancora peggio perchè si tratta di una presa in giro bella e buona. ha lo stesso significato della famosa battuta di sordi nel Marchese del Grillo “Io sono Io e voi non siete un ….”

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  4. A proposito di sbianchettamenti; in tutte le buste paga pubblicate non compare mai la riga della trattenuta sindacale. Sorge una domanda tutti questi “alti” dirigenti sono iscritti al sindacato e pagano come tutti gli iscritti per essere soci? Altrimenti per applicazione della norma statutaria sono automaticamente decaduti.

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