I soldi dei lavoratori

Il segretario generale della Uil ed il suo predecessore sono a giudizio, assieme ad altri sei dirigenti, per appropriazione indebita; l’accusa è di aver pagato con i soldi del sindacato una crociera, vacanze e gioielli (ma roba di Swarovski, praticamente bigiotteria d’alta classe…) in anni passati.

La notizia fa impressione, ma anche no.

Fa impressione perché, per la prima volta, vediamo la magistratura entrare nei conti di un’organizzazione sindacale per valutare la rispondenza fra spese sostenute e utilizzo di soldi che vengono, in un modo o nell’altro, dai lavoratori.

Ma, al di là di quel che deciderà il giudice sulle responsabilità dei singoli, non ci fanno impressione le cifre indicate. Perché dalle nostre parti abbiamo visto stipendi alzati oltre le indicazioni del regolamento, con danno per l’organizzazione, e pensioni gonfiate, con danno per l’Inps. Per cifre che, moltiplicate per i mesi di “gonfiamento” fanno apparire dei peccatucci veniali quelli contestati ad Angeletti e Barbagallo (e in attesa di sapere se saranno effettivamente condannati).

Per questo la notizia dell’iniziativa della magistratura ci fa piacere, ma anche no.

Ci fa piacere che la giustizia si ricordi che l’autonomia delle organizzazioni sindacali non vuol dire esenzione dalle regole del diritto comune: chi usa di soldi che non gli spettano, o per scopi non previsti dallo statuto, ne risponde. E l’intervento della magistratura in questo caso non è mai violazione del diritto dei sindacati né un’ingerenza.

Non ci fa piacere constatare che la giustizia in Italia sul punto si muove in ordine sparso: nel caso di Fausto Scandola, che aveva presentato denunce suffragate da documenti precisi, nulla è successo; almeno che si sia saputo fino ad oggi.

Ma prendiamo l’interesse per le spese nella Uil come un primo indizio del fatto che il diritto comune, civile o penale, vale anche dentro ai sindacati. Lo si deve ai lavoratori, i cui soldi sono quelli che entrano nelle casse dei sindacati e quindi devono essere spesi per fini sindacali e non per altro.

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4 Commenti - Scrivi un commento

  1. “Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
    Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza»”.
    (ndr dal vangelo odierno parabola dell’amministratore disonesto).
    Un semplice ma importante invito alla riflessione e ad un profondo esame di coscienza di come si usano le risorse sia materiali che umane, a partire da quelli di via Po.

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  2. anonimi per necessità · Edit

    Credo vadano ripresentati i ricorsi di Fausto eventualmente con altre firme ma con la stessa documentazione proprio sulla base di quanto emerso per la Uil, mai nessuno da noi aveva pensato che un sindacalista potesse essere accusato di appropriazione indebita, ora sappiamo che è così e se fossi in voi manderei copia di tutti i vostri articoli dove si parla di possibili usi di denaro non corretto, non vorrei veniste accusati del reato di favoreggiamento o di omessa denuncia.
    Avanti passate tutto in Procura e vediamo.
    La verità sopra ogni cosa.

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  3. Perfettamente d’accordo con “l’anonimo per necessità”,e credo proprio che tutti ( frequentatori e non del “nove marzo”) auspichino che la documentazione raccolta dal compianto Fausto e la sua denuncia alle Istituzioni competenti (INPS-Procura-Guardia di Finanza) sia riprodotta,riprendendo magari “l’attività'” di coinvolgimento mediatico di tutti gli Organi di informazione, per evitare le “distrazioni” finora evidenziate. Visto infatti,che le cose denunciate da Scandola a carico dei “dirigenti” della CISL sono certamente più gravi, sia per entita’ che per ipotesi di reati di quelli della Uil, non credo che almeno qualcuna delle Autorità’ competenti sopra citate,possa continuare a non intervenire. Al solito,il problema è chi si carica l’onere di fare le cose. Il sito,e non solo,può essere lo strumento per organizzare iniziative operative. Tutti le aspettiamo. DIAMOCI DA FARE!!!

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  4. Sono d’accordo va ripresentato tutto e ci metterei anche l’anrticorruzione. e bisogna ripartire con una quotidiana campagna mediatica d’informazione trasparente

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