Cambiare idea

In un’intervista sulla grande questione oziosa del momento, ossia se dire sindaco o sindaca, segretario o segretaria, Daniela Fumarola conclude ricordando che una volta, al tavolo della contrattazione, qualcuno vide che la Fisba era rappresentata da una donna ed esclamò “Con questa dobbiamo fare le trattative?”. “Ma poi cambiarono idea”, osserva Daniela, per dire implicitamente che quando fai sindacato quel che conta non è se gli altri ti chiamano al maschile o al femminile, ma chi sei e chi rappresenti.

Solo che, senza volerlo, Daniela ci costringe a fare un paragone che lei non approverà ma è inevitabile: quello con la signora Anna Maria, attuale segretario/a generale/e della Cisl. Che non ha esordito al tavolo della difficile contrattazione agricola in provincia di Taranto, dove il maschilismo era certamente un problema, ma neppure il più grave. Perché la signora Anna Maria ha avuto un esordito più facile, cioè alle Poste, dove probabilmente nessuno l’avrà accolta con un intimidatorio “con questa dobbiamo trattare?”.

Solo che temiamo che anche in questo caso “poi cambiarono idea”. E “ma proprio con questa dobbiamo trattare” l’hanno detto dopo che lei ha aperto bocca, e non prima.

Questo lo diciamo come introduzione al nuovo contributo che ci manda il nostro amico Luigi Viggiano della Fnp di Savona e che è appunto dedicato alla signora Anna Maria, segretario o segretaria che sia.

IL MONDO E’ NEL FUTURO MA LA FURLAN INSISTE COL PASSATO 

Sul Sole 24 ore di oggi 19 luglio trovo “LA CISL SULLA POLITICA INDUSTRIALE RILANCIA”; comincio a leggere, con interesse che però, nel volgere di qualche frase, scema completamente. Mi accorgo che, ancora una volta mi si prospetta il déjà-vu che, da anni la segretaria sfodera nelle occasioni migliori, (non oso pensare cosa dice nelle altre). Praticamente declama il solito libro dei sogni, elencati con puntualità certosina, preoccupandosi di non saltarne alcuno, e via allora con: sviluppo industriale, sfruttare la nostra capacità produttiva, favorire innovazione e ricerca, contrattare la produttività indispensabile per la crescita salariale, favorire l’aggregazione delle piccole e medie imprese, favorire l’occupazione e i consumi delle famiglie, separare le banche d’investimento  dalle  commerciali; colmare il divario nord sud e via di seguito. Scusate ma per ripetere, questa nenia di ovvietà penso che possa ampiamente bastare un qualunque iscritto o cittadino, mediamente informato; ritenete necessario ed opportuno che si sprechino gli stipendi che sappiamo per cotanto sforzo? Il mondo che la signora ignora o finge d’ignorare ce l’ha ricordato qualche giorno fa il Governatore della banca d’italia Visco quando, all”assemblea dell’ABI ha detto che: la perdita, negli anni della crisi è stata di quasi dieci punti di PIL e di circa un quarto di produzione industriale; allora perchè non ci spiega lei perchè dal 2008 l’Eurozona non cresce e l’Italia buon ultima con la Grecia decresce? Perchè manca la domanda di beni e servizi? O manca la capacità produttiva delle imprese ? Se ci provasse forse si accorgerebbe che il problema non è nella produttività ma essenzialmente nella domanda. Se poi si guarda al mercato del lavoro con 16 milioni di disoccupati ufficiali (più altrettanti non registrati dalle statistiche) vedrà che manca la domanda: rispetto alla quale la capacità produttiva del sistema è in eccesso; la stessa cosa si verifica per la domanda di beni e servizi perché la spesa delle famiglie è calata e non si riprende. Ecco credo che un segretario sindacale,  è a queste domande che DEVE DARE RISPOSTE CON PROPOSTE CONCRETE ma forse  così si usava fare un tempo, quando il segretario si batteva per le condizioni socioeconomiche degli iscritti e suoi simili, dava la linea politico-sindacale da portare avanti fatta di obiettivi e strategie (tutte parole oramai desuete) da quando la linea è unica e chiara “ubbidir tacendo” e guai a chi sgarra o pone domande del tipo: cui prodest una posizione così vacua da apparire smaccatamente servile? Una dirigente che da oltre un decennio declama gli stessi obiettivi senza averne minimamente conseguito alcuno come fa a rimanere al suo posto e per di più con lo stipendio che sappiamo?  SEMPRE PIU’ MI CONVINCO CHE UN SINDACATO COSI’ NON SERVE A NESSUNO TRANNE AD UNA STRETTA CERCHIA DI CAPI E CAPETTI CHE. DIFENDONO CON LE UNGHIE E CON I DENTI I PRIVILEGI AUTORICONOSCIUTESI. ALLA FACCIA DI TUTTE LE CRISI E I DISOCCUPATI DI QUESTA BISTRATTATA ITALIA. SIAMO NEL TERZO MILLENNIO; NELLA QUARTA /QUINTA RIVOLUZIONE SOCIO/CULTURALE /TECNOLOGICA/ECONOMICA …. E CONTINUIAMO COL SINDACATO NATO IN UNA iTALIA  PREVALENTEMENTE AGRICOLA  ANZI NO PERDONATEMI MAGARI AVESSIMO MANTENUTO IL BUON SENSO, L’ETICA, LA MORALE E L’UMANITA’ DEI FONDATORI; OGGI DI CERTO SAPREMMO MOLTO BENE COSA DIRE E COSA FARE; ED INVECE….
Savona, 19 luglio 2016                                                                                     LUIGI  VIGGIANO
F N P   S a v o n a

Condividi il Post

Un Commento - Scrivi un commento

Commenti