Arrovellamenti in corso

Enrico Marro ha scritto ancora.

Dopo averci spiegato che nella Cisl il segretario generale sta mettendo persone “a lei fedeli” a capo delle strutture orizzontali e verticali per essere sicura ‍di non essere mandata via dal prossimo congresso (cosa che lei evidentemente teme; e se lei lo teme, vuol dire che qualche motivo per mandarla via ci sarebbe), stavolta si occupa di ‘Ape’ e di ‘Rita’. Che non sono nomi ma sigle per dire che chi vuole andare in pensione un poco prima deve pagare, e non poco.

Questa idea, che era piaciuta tanto alla signora Anna Maria (“il clima è cambiato”, aveva esclamato giuliva), sembra però lontana dall’aver avuto una formulazione plausibile. E infatti, come ci spiega Marro, c’è chi si sta “arrovellando” sui problemi che sono stati segnalati da quanti (anche noi, nel nostro piccolo) hanno fatto presente che il clima sarà anche cambiato, ma la fregatura è sempre in agguato.

Perché se i lavoratori, che già hanno pagato decenni di contributi, poi devono fare anche un mutuo per andare in pensione è difficile andargliela a vendere come una grande conquista. Per ora infatti, e lo osserva lo stesso Marro, è alta la possibilità che “la montagna partorisca il topolino”. Ossia che non convenga a nessuno, a dispetto dei nomignoli simpatici come Ape e Rita, andarsene via prima.

Ora però sappiamo che governo e sindacati “si stanno arrovellando” sui problemi emersi. Ma se pensiamo che molte riforme delle pensioni sono state fatte da governi e sindacati che si sono arrovellati assieme, ed i risultati sono quelli che sappiamo, forse è lecito dire che la cosa non ci tranquillizza. Tanto più se, come fanno temere le parole della giuliva signora Anna Maria (tutta contenta che il clima sia cambiato e chi se ne importa dei contenuti), il rischio è che i sindacati barattino il loro riconoscimento del ruolo di soggetto che negozia la riforma con cedimenti sostanziali rispetto agli interessi rappresentati.

Perché allora, più che Ape e Rita, chi lavora e spera di avere prima o poi una pensione dignitosa, rischia di doversi rivolgere semmai a Santa Rita. Quella che si invoca per i casi disperati e impossibili.

Condividi il Post

Un Commento - Scrivi un commento

  1. Si scrive “rischio” ma tutti sanno benissimo che da, Bonanni in avanti si è sempre letto CERTEZZA, il fatto che i confederali CISL barattino i loro salatissimi interessi/privilegi, con cedimenti sostanziali, rispetto agli interessi degli iscritti. Per chi continua a credere il contrario, consiglio una semplice chiave di lettura dei diversi accordi sottoscritti o che sottoscriveranno i nostri generali confederali; basta che per il passato, elenchino i passi avanti fatti dai: salari, tasse, occupazione, pensione ecc. dei lavoratori e si scoprirà che di passi ce ne sono stati, eccome, ma all’indietro (per noi ma non certo per loro però). E dunque qualcuno mi dice perché oggi dovrebbero cambiare di loro iniziativa?
    No amici lo faranno solo se saremo noi mandarli via, con metodi democratici e se non bastano, a calci nel….. ,salvo che non si risparmiano la figuraccia facendolo spontaneamente o cosa più probabile che lo faccia la magistratura (quella vera ovviamente e non certo quella parodia Fantozziana dei probiviri interni).

    Reply

Commenti