A porte chiuse

Le modifiche al regolamento della Cisl, che hanno l’importanza di modifiche dello statuto visto il massiccio spostamento di competenze deciso dal congresso del 2013, stanno per essere discusse dal comitato esecutivo. Che si riunisce a porte chiuse.

Il che basta a illustrare la trasformazione in atto nella Cisl da organizzazione (almeno tendenzialmente) democratica e trasparente in una sorta di associazione esoterica; che ha tutto il diritto di celebrare in segreto i propri riti, ma non quello di dirsi democratica e trasparente.

Ma ormai nella Cisl il processo decisionale funziona così; nel segretissimo delle riunioni di segreteria si prendono gli accordi, poi nell’esecutivo a porte chiuse le decisioni si estendono a tutti i vertici delle strutture, che dovranno garantire l’obbedienza di unioni e federazioni. Così, quando si arriva al consiglio generale, il pacchetto è quello e lo puoi solo approvare. Ed i congressi possono essere solo delle autocelebrazioni giulive, come quello dell’Antonella, e mai un momento di decisione, come fu quello dell’Ergife.

Che infatti provocò il comissariamento della Fai per non aver aderito a quel che era stato deciso in alto. A porte chiuse.

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2 Commenti - Scrivi un commento

  1. da quest cisl bisogna scappare.
    ricordate la Dc del 1982? vi ricordate il Partito Popolare di Buttiglione che elimina Martinazzoli e la Bindi?
    siamo ancora peggio di quel livello e chi resta ne è corresponsabile a sua insaputa???
    Ragazzi sveglia, fanno le segreterie a 6 e senza donne e non si fanno i ricorsi, si fanno gli stipendi e non si maniifesta in modo visibile davanti a via Po convocando le telecamere e i fotografi.
    Scandola aveva ragione ma manca il coraggio da parte di chi lo vorrebbe seguire.
    O chiarezza e questi signori a casa, non si fanno i patti con il diavolo.

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  2. Scandola ha sempre detto in tutte le salse che non si deve abbandonare la Cisl, non si deve travisare la sua battaglia per cose diverse da quello che Lui manifestava.

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