Il rischio del Primo maggio è sempre lo stesso: bei discorsi per un giorno, quando perfino le tv si ricordano che esistono i lavoratori ed intervistano i sindacalisti, ed il giorno dopo, come dice il proverbio “passata la festa gabbato lu santo”.
Ad esempio, il Primo maggio di dieci anni fa, fu un giorno importante per Raffaele Bonanni. Eletto solo quattro giorni prima, fece il suo primo comizio da segretario generale della Cisl. E come lui fecero bei discorsi gli altri segretari confederali, tutti appena riconfermati nonostante il ribaltone che aveva buttato giù Savino Pezzotta.
Due giorni dopo, si passò dai bei discorsi alla pratica. E nella prima riunione di segreteria Bonanni annunciò “più soldi per tutti”. Cominciando, non senza una certa coerenza, ad applicare la regola a sé stesso ed ai suoi colleghi (fra i quali nostra signora delle Poste, la signora Anna Maria).
Infatti, negli anni seguenti, le retribuzioni dei vertici della Cisl aumentarono; proprio mentre quelle dei lavoratori scendevano o sparivano a seguito della crisi mondiale.
Il risultato è stato che, citiamo le cifre dicharate dagli interessati, Savino Pezzotta è uscito dalla Cisl con un netto di 3.183 al mese, Susanna Camusso dirige la Cgil con un netto di 3.850, Anna Maria Furlan sta a quota 5.200 in attesa del prossimo scatto di anzianità fissato a gennaio 2017. Mentre Bonanni ha una pensione per la quale rimandiamo alla sua smentita di ciò che hanno scritto i giornali (potete leggere le due versioni, neanche troppo diverse, a questo link).
Ma per fortuna c’è un commercialista che ci assicura che è tutto a posto…
Lui oltre agli stipendi faraonici divenne capo di una autentica Holding
ECCO IL BUSINESS DEL SINDACATO DI BONANNI
La Cisl, è un’autentica galassia nella quale convivono società d’investimento lussemburghesi, fiduciarie e colossi bancari esteri, una vera e propria rete di partecipazioni azionarie e accordi commerciali che conducono addirittura in Messico: lo sostiene un’inchiesta documentata pubblicata dal giornale on line “La Notizia”
Un grosso giro d’affari da milioni di euro sarebbe il business attribuito al sindacato Cisl di Bonanni secondo un’indagine pubblicata dal noto giornale on line La notizia che documenta in modo dettagliato un giro d’affari intorno alla Eustema, definita “la gallina dalle uova d’oro”, dove le due holding maggiori, Finlavoro e Innovazione Lavoro, che ne detengono rispettivamente il 35,5 e il 33,6%, fanno capo proprio alla sigla sindacale della Cisl.
Nella fase di crisi economica che sta attraversando il paese, come certifica l’Istat, si trova una percentuale di disoccupati che ha raggiunto l’11,7%, e che equivale a 3 milioni di individui e 2,8 milioni di precari. In questo scenario, il noto giornale online La Notizia pubblica i dati della società Eustema, una società virtuosa vicina alla Cisl, che ha sviluppato il suo business sul campo della consulenza tecnologica e del software, attività attraverso le quali l’azienda è riuscita a trarne degli ottimi volumi d’affari con la pubblica amministrazione. Il suo fatturato di esercizio per l’anno 2011 è stato di 40,3 milioni di euro e di utili per 1,2 milioni.
Nel 2012, Eustema in coppia con Accenture, si è aggiudicata due maxi appalti per servizi da fornire all’Inail che riguardano la manutenzione e lo sviluppo di tutti i siti internet dell’ente nazionale sulle assicurazioni e infortuni sul lavoro, per un giro d’affari di ben 14 milioni di euro. La società ha vinto inoltre due commesse su appalti dal valore di 26,2 milioni di euro per lo sviluppo di software per la gestione della contabilità, del patrimonio, del personale e della comunicazione dell’istituto che oggi è guidato da Massimo De Felice. Il 28,8% del capitale della Eustema, fa capo a una società di informatica, la E-World Consultant, dietro alla quale si trovano due fiduciarie. La prima si chiama Unione Fiduciaria facente capo ad importanti istituti bancari italiani quali la Banca popolare dell’Emilia Romagna, Banca popolare di Sondrio, Banco Popolare, Banca popolare di Milano e Ubi Banca.
La seconda si chiama Servizio Italia, che per il 100% fa addirittura capo al colosso del credito francese Bnp Paribas. Infine il restante 2% di Eustema è in mano a Postecom, una società tecnologica sul settore postale, un gruppo pubblico guidato da Massimo Sarmi con cui la Cisl ha un tradizionale rapporto. Le fonti sottolineano inoltre un volume d’affari della Eustema che si estende fino in Messico attraverso la sua partnership con Neoris, un gruppo informatico con sede a Miami ma controllato da Cemex, il colosso messicano del cemento che fattura qualcosa come 44 miliardi di dollari l’anno. Finlavoro, la holding di partecipazione “sindacale”, deteneva già nel 2011 1 milione e 70 mila euro di quote in fondi comuni d’investimento.
Tra le più importanti partecipazioni di Finlavoro spuntano strutture societarie a scatola cinese come la Edizioni Lavoro in possesso del 40% di Finlavoro, che forte dei suoi ricavi nel 2011 per 556 mila euro, ci svela interessanti sorprese nel suo azionariato. Il 60%, di finlavoro è in mano alla Avagliano Editore, che a sua volta è controllata dalla Repas Lunch coupon, società leader nel settore dei buoni pasto in diverse regioni italiane. Azionista di maggioranza della Repas, con 64,8%, è la Dynasty Investments, una società con sede a Lussemburgo. Secondo l’indagine all’interno della Finlavoro spuntano altre 4 società partecipate: La Assisind, che fattura circa 300 mila euro l’anno, che si occupa di assicurazioni. La Poker Travel Viaggi, con fatturato di 300 mila euro di ricavi, che opera come agenzia di viaggio. La Apogeo Servizi, fondata nel 2009, che agisce come concessionaria pubblicitaria di Labor tv, il canale televisivo della Cisl. L’ultima è la Euro Esse, fondata allo scopo di diventare un centro di ricerche e sondaggi.
E mai denticare che il Muratore di Bomba fu primo firmatario di una proposta di legge d’iniziativa popolare per porre un tetto alle retribuzioni/compensi dei top manager bancari (privati). Quando si dice coerenza …