Come nella notte degli Oscar, la Fai commissariata ha aperto le buste del verdetto. Solo che là ci sono cinque candidati e un vincitore. Qui c’era un solo candidato e ci sono cinque vincitori.
Il candidato unico era il dottor Sbarra dell’Anas. “And the winner is…” il peggiore possibile. Ma anche il migliore. visto che, appunto, era unico. Quando si dice “ti piace vincere facile…”.
Gli altri quattro che entrano in segreteria … non c’è bisogno che ve li diciamo; tanto loro o altri, sarebbe la stessa cosa. Inutili questi, inutili quelli.
Certo, vi possiamo dire che non ci sono donne, e fin qui tutto come alla Filca. Magari da loro c’è l’attenuante che in edilizia di donne ce ne sono poche, nella Fai sarebbero maggioranza.
Però c’è un immigrato. Ma non uno di quelli arrivati con i barconi, uno di quelli che … tanto valeva metterci un italiano bravo, ché magari la condizione degli immigrati l’avrebbe avuta più a cuore.
A questo punto non resta che citare Montale:
“Un imprevisto/è la sola speranza. Ma mi dicono/che è una stoltezza dirselo”
Al di la della farsa, consumatasi con la squallida messa in scena di una bruttissima caricatura della vera democrazia sindacale, non ritengo vincitori ne la tapina portalettere e tantomeno il suo attendente stradino bensì la gloriosa Fai che ha difeso e conservato con successo la sua autonomia-
I QUAQUARAQUA PASSANO LA FAI RESTA
WIVA LA FAI E LA CISL LIBERE e fuori i mercanti dal tempio.
non riesco a capire perchè non facciate i ricorsi ai probiviri per l’annullamento del congresso e delle segreterie
se non rispetto lo statuto e regolamento (vedi filca) e fai se sarà come voi dite.
Se non lo fanno riandremo alle Iene o altro programma e lo diremo agli iscritti e agli Italiano.
Un sindacato così non è piu sopportabile.
Se non lo fate poi non venite a raccontate storie, fin che c’è quella regola va applicata. punto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!