Sotto il velo del bianchetto

A gennaio del 2017, la signora Anna Maria maturerà il prossimo scatto di anzianità.

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Non che la cosa sia particolarmente importante, ma la sottolineiamo perché è una delle poche informazioni che si possono ricavare dalla busta paga del segretario generale messa in rete dopo l’aggressione delle Iene (nella versione precedente, quella rimasta sul sito da novembre a marzo, non c’era scritto neanche questo).

A parte cognome e nome, il lordo, il netto, l’indennità di funzione e l’indennità di carica, praticamente tutto il resto è sbianchettato, comprese informazioni innocue come la data di nascita (che, secondo Wikipedia, è il 24 aprile 1958) e la data dell’inizio del rapporto di lavoro con Via Po 21.

Ma perché questo sbianchettamento pressoché totale? C’è qualcosa da nascondere, dietro alla foglia di fico della privacy?

Non lo sappiamo. Ma sappiamo cosa ci sarebbe piaciuto leggere. Ad esempio, la voce sulla trattenuta della quota sindacale. Che tutti gli iscritti devono pagare in proporzione alla retribuzione lorda.

La pulce nell’orecchio ce l’aveva messa Fausto Scandola: che, in un commento del 13 novembre scorso dopo la pubblicazione delle simil-buste paga “pre-Iene” aveva concluso invitando, fra il serio ed il faceto, il segretario generale della Cisl a

“ricordarsi di sottoscrivere la delega di adesione e versare la trattenuta sindacale per finanziare il sindacato, voce questa che non compare nelle sue buste paga”.

E Fausto, come si è dimostrato, aveva delle informazioni attendibili.

Siccome poi nel caso di nostra signora delle poste, le buste paga sono due (come nel caso del pompiere Ragazzini, della dirigente comunale Ventura, dell’impiegato dell’Inps Petriccioli e del dottor Sbarra dell’Anas) le trattenute dovrebbero essere due, una per busta. Altrimenti i rappresentanti pagherebbero in proporzione meno di quel che pagano i lavoratori rappresentati. Tanto più se, lo diciamo in via meramente ipotetica, la trattenuta fosse solo sulla busta più leggera, ad esempio quella delle Poste o dell’Anas. In questo caso, ci sarebbe uno sconto superiore al 50 per cento.

Naturalmente non abbiamo elementi decisivi per dire come stanno lo cose. Ma finché le voci della busta paga restano sbianchettate, l’ipotesi avanzata da Fausto Scandola resta non confermata né smentita.

L’altra cosa che ci piacerebbe sapere è in che data l’Anas ha assunto il dottor Sbarra. Informazione per la quale ci deve essere un motivo specifico di sbianchettamento, visto che di per sé non sarebbe un dato sensibile per la privacy tanto è vero che la voce corrispondente nella busta della Cisl non è stata coperta (01 01 2010), così come non viene coperta la data del prossimo scatto di anzianità all’Anas (01 01 2018; mentre quello alla Cisl è lo stesso della signora Anna Maria: gennaio 2017).

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Finché la data di quella assunzione resterà coperta con un colpo di pennellino da bianchetto (uno strumento ormai quasi scomparso da tutti gli uffici; forse è ancora in uso solo a Via Po 21) resteranno non smentite le voci, pubblicate dalla stampa locale, secondo cui l’attuale commissario della Fai sarebbe stato assunto dall’Anas quando era segretario generale in carica della Cisl calabrese.

Ed a quel punto bisognerebbe chiedere perché il segretario generale della Cisl calabrese ha avuto bisogno di essere assunto dall’Anas. E magari anche perché l’Anas ha avuto bisogno di assumere alle proprie dipendenze il segretario generale della Cisl di Calabria.

Sempre che sotto il bianchetto non ci sia la smentita di tutte queste congetture.

PS Ci segnalano che abbiamo commesso un errore nel definire Piero Ragazzini “pompiere”; in realtà è collaboratore tecnico dei vigil urbani di Forlì. Chiediamo scusa all’interessato ed al Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

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2 Commenti - Scrivi un commento

  1. Ma se la postina non risulta pagare l’iscrizione a che titolo si trova nella Cisl e ancor più ricopre l’incarico di segretaria general? Tutti gli atti fatti dalei devono essere considerati nulli e lei condannata a pagarne i danni. una sua eventuale regolarizzazione dell’iscrizione poi deve essere respinta per truffa ed indegnità morale.

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