Il metodo Furlan

 

 

 

Ieri la Filca ha eletto la nuova segreteria. Una “squadra” a sei, senza donne e senza immigrati. Il che, giusto o sbagliato che sia, è la dimostrazione che le federazioni di categoria possono e forse devono adeguare le regole alla propria realtà (con buona pace delle quote rosa e di altro). Sempre che ora non scatti il commissariamento della Filca per (citiamo dal dispositivo di commissariamento della Fai) “irragionevole violazione delle scelte e della decisioni assunte dagli organismi confederali”, in particolare sulla “equilibrata presenza organizzativa di entrambi i sessi a tutti i livelli e in tutti i settori” (art. 3 statuto Cisl).

Ma noi, che sosteniamo l’autogoverno delle federazioni di categoria non saremmo coerenti ad esserne contenti.

In ogni caso, a rappresentare la quota rosa c’era comunque la signora Anna Maria, segreterio generale della Cisl in fuga dalle Iene, presente al voto ed a certificare che tutto era a posto. Un po’ come la lettera del suo amico commercialista…

Eppure, il giorno seguente, la stessa signora ha tenuto a battesimo la segreteria del Veneto, più politicamente corretta con due uomini e una donna. Come dire, il 7 aprile ci sono di nuovo le regole che il 6 aprile non c’erano più.

D’altra parte, la lunga gestazione del segretario della Filca, eletto due mesi e mezzo fa, per partorire la segreteria (un bel parto plurigemellare) dice che la gravidanza non deve essere stata semplice. Ed è stato necessario ricorrere allo stesso metodo usato già dalla signora Anna Maria ad ottobre 2014: intanto eleggete me segretario generale, datemi tempo di trovare la quadra e poi eleggiamo la squadra.

Un momento! E se anche il dottor Sbarra dell’Anas stesse pensando di fare la stessa cosa? Intanto mi eleggete, e dei segretari (uomini, donne e/o immigrati/e che siano) ne parliamo un’altra volta. In fondo, perché dovrebbe avere fretta? Da un anno e mezzo governa la federazione senza “squadra”, perché dovrebbe cambiare regime nell’anno, forse anche meno, che manca al prossimo congresso?

Anzi, a ben vedere ha tutta la convenienza ad aspettare. Così non scontenta ancora nessuno, e lascia ancora vive le speranze di molti che aspirano, più o meno legittimamente, ad entrare nella segreteria nazionale, e quindi non gli creano problemi nell’urna dell’Antonella, e neanche dopo. Intanto, si libera dell’ormai inutile “senato delle regioni”, l’assemblea extrastatutaria dei segretari regionali di cui si è servito in questi mesi, e sfrutta il lavoro degli ex segretari e degli altri operatori per mandare avanti i contratti e tutte quelle cose di cui lui non capisce molto, Poi arriva alla scadenza congressuale ordinaria fra un anno (ma forse anche prima), quando sarà azzerato il potere di trattativa di moltissimi dirigenti, regionali e provinciali, che concludono il terzo mandato e devono farsi promuovere o uscire.

A quel punto, con segretari regionali ridotti al silenzio perché in uscita e una nuova classe dirigente locale scelta da lui, lascia a casa gli aspiranti (ma non altrettanto preveggenti) e chiama chi vuole lui nella sua squadra. Probabilmente non dalla Fai (del resto lui, dipendente Anas, è iscritto alla Fit, che gliene frega della continuità della nostra federazione?). E senza nemmeno avere il vincolo di rispettare quote rosa, o il numero dei segretari, visto il precedente della Filca convalidato dalla presenza della signora Anna Maria.

Questa sarebbe una cosa non molto elegante in assoluto, ma certo non la peggiore fatta da questo licenziatore di padri di famiglia. E sarebbe un’applicazione più efficace del metodo Furlan rispetto all’originale.

Perché di una cosa (pur con tutta la non simpatia che, lo confessiamo, nutriamo per lui), dobbiamo dare atto al dottor Sbarra dell’Anas: in queste cose è più sveglio lui di nostra signora delle Poste.

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7 Commenti - Scrivi un commento

  1. Personalmente non sarei così severo con la Furlan. E se in apprensione psicologica per un potenziale attacco da parte delle Iene avesse solo confuso una norma coercitiva con una indicativa? Suvvia, siamo nell’anno santo del perdono!

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  2. Il metodo della portalettere é molto semplice; parafrasando un reale del passato che usava dire “l’Etat cest moi” la tapina ama dire ai suoi servitori “la cisl sono io” e tutti i baciapile si affannano ad ubbidir tacendo.

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  3. Qualcuno deve pur ricordare alla neoregina sola/e che personalmente è libera di rendersi ridicola quandto vuole purchè precisa che la cisl è un’altra cosa molto più seria.

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    1. Ricorso a chi? Ai probiviri che hanno espulso Scandola? O ai tribunali che non vogliono neanche sentir parlare di decidere su queste cose?

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  4. Pero’ è triste valutare che oltre voi nessuno parla. Direi anzi che la cisl è un’organizzazione omertosa..ma in fondo la furlan è nata dalla costola di bonanni

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  5. Se la Furlan invece che da una costola di Bonanni fosse uscita dal suo cervello come a suo tempo Atena da quello di Zeus, a quest’ora avrebbe già capito che era arrivato per lei il momento opportuno per andarsene. Ed avrebbe avuto pure ottime giustificazioni.

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