Ci sono due modi di fare i conti col passato.
Uno è quello di una famosa canzone napoletana: “chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, scurdammoce ‘o passato”. Che poi è quel che cantano, un po’ stonate, Femca e Flaei nei loro comunicati dell’altro giorno.
Un altro è quello di accertare cosa è successo, se necessario chiarire le responsabilità, e quindi trarre le giuste conseguenze. Senza drammatizzare ma anche senza far finta di niente.
E’ chiaro che il secondo modo è l’unico valido, il primo è un trucco. Ma è anche quello che la Cisl ha deciso, all’unanimità (per quel che vale l’unanimità in un’organizzazione nella quale non si discute più da troppo tempo) nell’ultima conferenza di Riccione. Il cui messaggio fu: “da oggi siamo tutti più buoni, il passato non c’è più”. Una sorta di Giubileo con indulgenza plenaria da far impallidire quello proclamato da Papa Francesco.
In quel momento Fausto Scandola era già stato espulso, e si volle far credere che i suoi discorsi non interessassero più a nessuno. E questa è stata la versione ufficiale, che ha retto in qualche modo fino alla puntata delle Iene del 6 marzo.
E cosa si è ottenuto? Che quel passato è stato ingigantito anziché rimosso, che i veleni seminati durante la stagione bonanniana hanno continuato ad inquinare l’aria. Ed ora la Cisl rischia di avere più danni di quelli che avrebbe potuto avere se avesse fatto chiarezza subito, senza atteggiamenti duceschi del tipo “io ti faccio espellere!” (o, nel nostro caso, “io ti commissario!”).
Ma, forse, qualcuno se ne sta accorgendo. E pare che nell’unanimità di Riccione stia emergendo più di una crepa
La reazione più rapida, probabilmente, è stata quella della FNS Marche. Che la sera stessa della trasmissione ha scritto sul suo sito, rovesciando giustamente i termini della posizione ufficiale,
“di sicuro oggi è tutto OK. Questo non vuol dire che non sia successo nulla!”.
Un giudizio simile, ma più articolato e più politicamente impegnativo, è arrivato dalla Fim Torino-Canavese (prendiamo l’informazione dal sito ‘www.sindacalmente.org’); la cui segreteria ha approvato un documento il 9 marzo (una data che a noi piace…) scrivendo fra l’altro che
ora occorre terminare l’opera iniziata, occupandosi anche del passato e di disinnescare le ulteriori e possibili minacce insite in questa vicenda.
Passano pochi giorni, ed è la Cisl di Brescia a chiedere alla segreteria confederale di tracciare “una chiara linea di confine rispetto al passato”, in una lettera aperta al segretario della Cisl che viene richiamata anche dalla Fnp Brescia-Val Camonica.
Una posizione molto chiara nel dire che, se fosse necessario, la Cisl non dovrebbe sottrarsi ad un “rigenerante rinnovamento dei gruppi dirigenti”.
E allora è chiaro che “scurdammoce ‘o passato” e “lasciateci in pace ché ce la vediamo fra noi a Via Po 21”, oltre a non essere una soluzione, non è più la posizione unanime della Cisl; di solito, per uno che parla ce ne sono molti altri che tacciono e acconsentono. Alla base, al vertice e fra i quadri intermedi.
Anche se poi, onestamente, dobbiamo ammettere che è difficile dire, al netto dell’effetto Iene, cosa sia cambiato dai giorni dell’unanimità di Riccione. Forse, qualcuno ha preso coraggio, qualcun altro si è accorto che il trucco del “tutta roba vecchia” non reggeva più, qualcun altro si è accorto che il vento cambia e si sta ricollocando.
In ogni caso una cosa è certa: quel che ha fatto Fausto Scandola continua a produrre conseguenze anche ora che è morto.
Ancora grazie, Fausto!

Dimenticare il passato per un politico, SINDACALISTA o qualunque persona che ricopre incarichi di rappresentanza é impossibile o meglio si può solo in un modo: scomparendo dalla scena pubblica; il che vuol dire DIMETTERSI. Così da passare nel DIMENTICATOIO. Diversamente sarà inevitabile il ripetersi della miserevole scena vissuta con l’ultima trasmissione delle Iene che si riproporrà ogni volta che i personaggi chiacchierati apriranno bocca. Almeno in questo Bonanni è stato più furbo. BIancaneve invece si è trasformata in strega e con i suoi prodi ha sfidato la storia, dimostrando la sua pochezza ed ignoranza. Il passato è pieno di personaggi con ben altri attributi finiti nella polvere. A questo punto egoisticamente dobbiamo augurarci che continuino a farsi male da soli e dunque insistere su questo comportamento suicida. Ancora un po di PAZIENZA CINESE e dalla sponda del fiume si vedrà passare l’ingloriosa fine di questo inFAUSTO e insignificante personaggio e la sua corte che, col passare del tempo, diventa sempre più corta.