E’ arrivata ad Imperia l’ottava tappa del Giro d’Italia che vede il dottor Sbarra dell’Anas saldamente in maglia rosa. D’altra parte è l’unico concorrente in gara, tutti gli altri devono attendere il suo passaggio e battere le mani gridando “sei il più forte!”.
Ma questa volta c’è una novità. La noiosa telenovela di una campagna elettorale senza avversari ha un piccolo colpo di scena da raccontare. Dopo un numero imprecisato di anni, è finito il monologo ligure di Paolo Carrozzino: prima come segretario regionale, poi come sub-reggente di Augusto Cianfoni, e da un po’ di mesi sub-reggente di un reggente che non c’era più (il che sarebbe un problemino giuridico di legittimità della rappresentanza mica da niente). Al suo posto, si insedia il trentottenne Davide Piazzi, di Imperia.
Ora, a parte l’istintiva simpatia per un giovane che assume un incarico di responsabilità, la novità finirebbe lì. Non è che la Liguria, ci si perdoni la sincerità, sia la regione più importante all’interno della Fai. Nella Cisl, invece, anche se Genova non ha più la presenza industriale di una volta, la Liguria è comunque la regione da cui è arrivata la signora Annamaria. Che, evidentemente, era quanto di meglio era rimasto in magazzino…
Ma poi, pensandoci meglio, si vede che tre motivi di importanza questa notizia ce l’ha.
Il primo è legato al fatto che la Fai ligure durante la gestione Carrozzino è stata un esempio di quel connubio fra il settore pesca e l’Assolapa (che sarebbe una controfigura dell’Ugc interna alla Fai), inaugurato sotto la gestione Cianfoni e proseguito, con tanto di iniziative formative ben finanziate, sotto il commissariamento. Un connubio che ha poco a che fare con le dinamiche della produzione e della rappresentanza, perché la pesca si fa in mare e la coltivazione richiede la terra, ma ha molto a che fare con motivazioni economiche di altro genere, visto che si tratta di settori per i quali esistono finanziamenti pubblici di una certa importanza (e sottolineiamo che si tratta di cose assolutamente lecite), che possono dare un piatto di minestra a chi li amministra.
Anche nella mai nata FaiFilca era prevista una struttura di seconda affiliazione che avrebbe messo assieme pesca e Assolapa, e nella quale si prevedeva un limite di età a 70 anni (ovvero, Cianfoni avrebbe prolungato i suoi “tempi supplementari”). L’interesse per questo connubio è uno dei punti di forte continuità Cianfoni-Sbarra. Ed il fatto che il commissario abbia voluto tenere a battesimo la nuova dirigenza in una regione di pescatori e piccoli coltivatori ce ne sembra una riprova
Il secondo motivo di importanza della notizia è l’anticipo di quel che vedremo fra un anno; quando cioè il dottor Sbarra dell’Anas sarà assurto a segretario generale e gestirà un ampio ricambio nella dirigenza regionale e territoriale della Fai.
Molti segretari regionali, con la loro obbedienza anche di fronte alle cose più contrarie alle tradizioni della Fai compiute dal commissario, si sono infatti garantiti di arrivare al termine del loro ultimo mandato, sebbene il risultato del voto del congresso dell’Ergife avrebbe potuto, e probabilmente dovuto, mettere in discussione anche molti di loro. Il commissariamento li ha salvati, e il senato delle regioni ha mostrato gratitudine al commissario. Che ha ricambiato lasciando tutti al loro posto (tranne due; uno prescelto già da Raffaele Bonanni alla guida della Cisl del Veneto; ed un altro, invece, sacrificato per far capire che cosa sarebbe potuto capitare a chiunque…).
Ma nel 2017, col congresso ordinario, si cambia. Fuori i vecchi (chi in pensione con qualche collaborazione retribuita, chi in altri incarichi grazie alle buone referenze per i servigi resi); e dentro una nuova generazione di prescelti, preferibilmente fra quanti non hanno mai frequentato i corsi di formazione per la dirigenza della Fai (una tradizione ultratrentennale che, a parole, era l’orgoglio di molti che poi hanno concorso al suo affondamento).
Il terzo motivo è, almeno per quel che possiamo vedere dal resoconto sul sito della Fai, capire meglio come si sta svolgendo la campagna elettorale del dottor Sbarra dell’Anas, che ufficialmente sarebbe il percorso per eleggere i delegati al congresso al termine del quale un commissario dovrebbe tornare da dove è venuto.
Le assemblee congressuali di questo tipo non hanno alcun potere di eleggere segretari e segreterie; ed infatti, precisa il comunicato sul sito della Fai, il giovane Piazzi è stato eletto dal direttivo.
Ma allora queste persone che si sono trovate sul traguardo di Imperia per acclamare l’arrivo del commissario in maglia rosa erano lì come direttivo o come assemblea congressuale? Perché i titoli di legittimazione e le formalità cui adempiere non sarebbero esattamente uguali.
Qua ci viene in mente Nino Frassica quando diceva “è uguaglio!”. Direttivo o congresso, che differenza fa? La gente, più o meno, è la stessa.
A proposito di gente; i resoconti delle altre sette tappe, oltre alle foto del commissario idealmente in maglia rosa e con il bacio ideale delle miss o dei mister del luogo, mostravano sempre il pubblico, più o meno numeroso.
Questa volta, invece, niente. Eppure la saletta deve essere stata piena in ogni ordine di posti, vista anche l’eccezionale partecipazione di ospiti.
“I lavori – c’è scritto sul sito della Fai – si sono svolti alla presenza dell’assessore regionale all’agricoltura, Stefano Mai, del direttore di Confindustria Imperia, Paolo Della Pietra, del segretario generale della Filca-Cisl Liguria, Salvatore Teresi, del presidente della Ugc Liguria, Daniela Menini, del direttore regionale del Patronato Inas, Massimo Ramenzoni, e del segretario generale Cisl Liguria, Antonio Graniero”.
A meno che questi sei ospiti, così importanti, non costituissero anche la maggior parte dei presenti.
Nessun problema per Paolo Carrozzino si aprono le porte in Gegreteria Generale, continua la gestione …, sempre ligure è…