Una trentina abbondante d’anni fa, c’era un buffo personaggio che si chiamava Romeo Anconetani e faceva il presidente del Pisa, all’epoca in serie A. Una sua specialità era comprare calciatori stranieri sconosciuti, valorizzarli nel Pisa e poi rivenderli a prezzi molto più alti di quelli pagati. E spesso il gioco gli riusciva.
Siccome però con questi sistemi si può andare avanti per un po’, ma poi bisogna inventarsi qualcos’altro, una volta provò anche lui a proporre l’accorpamento: mettiamo assieme le squadre di Pisa e Livorno, disse Anconetani, in modo da unire le forze e fare un’unica grande squadra. Un po’ come il progetto della FaiFilca.
Naturalmente, non se ne fece niente. Altrimenti i livornesi avrebbero dovuto chiudere il Vernacoliere, e i pisani rinunciare all’orgoglio di portare il nome di una gloriosa repubblica marinara (nascondendo così un presente non altrettanto importante).
Qualcosa di simile era stato però già fatto dal fascismo, che battezzò “Pisorno” gli stabilimenti cinematografici a Tirrenia. Ma, tornata la libertà, l’orribile neologismo fu abbandonato.
A rifare Pisorno ci ha pensato la Fai; che infatti non è libera. Ed a benedire il Pisorno della Fai è arrivato, in campagna elettorale, il dottor Sbarra dell’Anas, che conosce la zona perché da decenni si discute se completare l’autostrada A12 col tratto mancante fra Civitavecchia e Rosignano, o continuare a far passare tutto il traffico dalla SS1 ‘Aurelia’ (un discorso che è un po’ l’equivalente toscano del Ponte sullo stretto o del completamento della Salerno-Reggio Calabria).
E così, leggiamo sul sito della Fai, il commissario (in campagna elettorale, ma questo il sito non lo scrive) ha partecipato alle assemblee congressuali territoriali di Pisa e Livorno, facendo uno di quei suoi discorsi, pieni di belle parole tirate fuori dal sacchetto, e che vanno bene a Pisa come a Livorno, a Reggio Calabria come in Valtellina, ieri come domani.

Accanto a lui, le foto del sito ci mostrano sorridente sotto i baffi il subcomandante Giampieri, un personaggio che con le sue battute salaci e intelligenti guida e diverte la federazione toscana almeno dai tempi di Anconetani presidente del Pisa (naturalmente nel rispetto dello statuto, almeno come interpretato anche nel caso che coinvolge il segretario generale della Cisl).
Nel pomeriggio dello stesso giorno, il dottor Sbarra dell’Anas ha proseguito con l’A12 verso nord e, attraverso la diramazione A11-A12, ha raggiunto Lucca dove ha tirato fuori un altro po’ di parole dal sacchetto per parlare all’assemblea dei delegati della Manifattura Sigaro Toscano.
La notizia è significativa perché la Manifattura si trova a Lucca che dal punto di vista della Fai è periferia di Roccamassima. Lo è diventata ai tempi della precedente gestione, e lo è rimasta con il commissario.