Fausto Scandola ci manda un suo comunicato relativo allo stato del suo ricorso contro l’espulsione, alle iniziative giudiziarie da lui attivate (fra le altre, la denuncia di venti dirigenti della Cisl) ed alle mancate risposte dei probiviri agli esposti che aveva presentato. Notizie accompagnate dalle valutazioni su iniziative come il codice etico e il nuovo regolamento, che sembrano più utili a nascondere i problemi che a risolverli, e sulla situazione di un’organizzazione dove non funzionano i meccanismi di responsabilità della dirigenza verso l’organizzazione.
Volentieri lo pubblichiamo, per le informazioni che dà (compresa una denuncia nei suoi confronti di Pierangelo Raineri) e per le considerazioni, in gran parte condivisibili, sulla situazione nella Cisl.
Naturalmente siamo disponibili a pubblicare, con lo stesso risalto, smentite o precisazioni di chiunque si senta ingiustamente chiamato in causa ;(anche se fatti, nomi e cifre sono già stati resi noti da tempo) basta scriverci una mail. Perché a noi non interessa che prevalga questo o quello, interessa la libertà di parola, anche nella Cisl. Nel rispetto di tutti ma anche nel rispetto della verità di come stanno le cose.
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CAMBIAMO LA CISL /RISCOPRIAMO LA NOSTRA CISL
RITORNIAMO A FARE QUELLO PER CUI SIAMO NATI
Un aggiornamento
in merito alla mia espulsione dall’Organizzazione di cui faccio parte da decenni, non posso dimenticare che questa è la conseguenza di un’iniziativa punitiva presa nei miei confronti per il solo fatto di aver segnalato e denunciato, all’interno dell’Organizzazione, stipendi e pensioni d’oro che alcuni dirigenti si sono riservati; compensi certamente non in linea con i principi morali ed etici che dovrebbero essere propri della CISL, e comunque non in sintonia con la situazione dei 4.400.000 lavoratori, pensionati e disoccupati che la finanziano.
Per questo, prima ancora del provvedimento, non posso accettare quello che significa.
Il Tribunale di Verona non è entrato nel merito, accogliendo la richiesta della CISL Nazionale di spostare la competenza territoriale su Roma, foro dalla stessa preferito e ritenuto più congruo. Il tutto accogliendo pure le richieste CISL di addebitarmi le spese giudiziarie.
Con il mio legale abbiamo deciso di far ricorso alla Cassazione contro la decisione di non competenza del Tribunale di Verona.
I Le mie denunce e la reazione della Cisl
Le mie denunce, con nomi e cognomi e cifre mai smentite e assolutamente non in linea con quanto previsto dai Regolamenti economici, non hanno sortito alcun effetto nella Cisl. Tranne la mia espulsione.
Per quei fatti, secondo la dirigenza nazionale Cisl non ci sono responsabili, e non c’è mai stato neanche bisogno di alcun chiarimento né di intraprendere alcuna azione contro nessuno. Semmai si sono mossi per ricercare le mie fonti di informazioni. E mi hanno denunciato ai probiviri chiedendo di espellermi dopo che avevo portato all’attenzione dei massimi dirigenti dell’organizzazione azioni e situazioni a dir poco scandalose; il tutto anche al fine di bloccare i ricorsi interni da me presentati nei confronti della Furlan e Raineri.
Successivamente alla mia denuncia, la dirigenza della CISL Nazionale ha elaborato e fatto approvare due nuovi documenti in materia:
1 Il nuovo Regolamento per i trattamenti economici, approvato all’unanimità il 9 luglio 2015, che presenta una novità sostanziale rispetto al precedente: per l’indennità di funzione prevede un incremento complessivo del 40% dell’intera retribuzione riservata a tutte le segreterie nazionali delle varie strutture. Evidentemente si tratta del tentativo di colmare il divario tra quello che veniva percepito e quello che era previsto nei regolamenti; invece di riportare le retribuzioni dentro alle regole, si sono adeguate le regole alle retribuzioni!
2 Il codice etico e comportamentale della CISL è stato approvato anch’esso all’unanimità il 16 dicembre 2015. Ma se un’associazione arriva a dover scrivere il proprio codice etico solo per dire che le regole vanno rispettate, significa che ha grossi problemi. E infatti il codice “etico” è un vero capolavoro di centralismo democratico, tanto è vero che se ne affida il controllo esclusivamente ai vertici nazionali con l’uso del Collegio dei Probiviri e dei Sindaci Revisori Nazionali. In pratica, le regole del codice stesso saranno applicate solo dall’alto verso il basso; nessun adeguato controllo è previsto nei confronti dei vertici nazionali, che hanno così un altro strumento di potere, che non accetta alcuna verifica della base e non risponde a nessuno delle sue azioni.
Anche l’unanimità con cui questi documenti sono stati approvati deve far riflettere. Quando un grande sindacato approva tutto sempre all’unanimità, lascia il sospetto che ci sia scarsa libertà di espressione, in modo particolare se le votazioni si fanno per alzata di mano. E’ possibile che in un’organizzazione di 4.400.000 iscritti non ci sia mai qualcuno che avanza un dubbio o un’obiezione? Più che di unità di intenti, è probabile che sia un indizio del conformismo e della preoccupazione di non pregiudicare la carriera facendosi la fama del guastafeste. O magari del fatto che a molti conviene coprirsi, uno con l’altro.
Quando alti dirigenti che non hanno rispettato i regolamenti economici dell’Organizzazione (compresi i Signori che tra l’ottima pensione personale ed i compensi CISL superano i 300,000.00 Euro all’anno) non vengono accompagnati alla porta, ma sono anzi premiati, significa che il fenomeno è molto più diffuso di quanto si conosce.
II. Le mie nuove iniziative
Per non arrendermi a questo comportamento (di cui non mi azzardo a dare una definizione) del massimo gruppo dirigente della CISL, in data 19 Novembre 2015 ho depositato alla Procura della Repubblica di Verona una denuncia/querela nei confronti di 20 dirigenti per compensi che il più delle volte sono il doppio o addirittura il triplo di quanto previsto nei Regolamenti.
Tra i casi di incoerenza tra i trattamenti che si sono riservati e quanto sarebbe previsto dai Regolamenti Economici CISL troviamo anche la Segretaria Generale Nazionale Confederale CISL Annamaria Furlan che nel caso di specie nel 2013 avrebbe dovuto percepire 85.033,00 euro come da Regolamento e invece risulta aver percepito 177.439,00 euro e cosi anche per gli anni precedenti.
Ho pure segnalato che il sig. Luigi Sbarra, oggi segretario confederale CISL nazionale, nonché Commissario della Federazione FAI CISL nazionale, nel 2006 viene assunto da ANAS, con distacco retribuito, mentre era Segretario Generale Regionale CISL della Calabria. Ritengo opportuno che venga verificata la regolarità della sua posizione presso ANAS.
In data 18 novembre 2015 con raccomandata a/r ho inviato segnalazioni all’ufficio ispettivo INPS di Verona e all’ufficio dell’Ispettorato del Lavoro di Verona, allegando copia della denuncia/querela sopra citata.
In data 27 novembre 2015 ho inviato comunicazione/segnalazione al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Verona, allegando la mia segnalazione agli uffici ispettivi dell’Inps e dell’Ispettorato del Lavoro, inclusa la denuncia/querela sopra citata.
In data 3 dicembre 2015, via e-mail, ho inviato una segnalazione alla Presidenza Nazionale INPS ed alla Guardia di Finanza Nazionale, allegando copia della denuncia/querela, delle segnalazioni a INPS ed Ufficio del lavoro, e della comunicazione al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Verona.
E non basta. Per esempio, qualche settimana fa mi è stato recapitato in forma anonima copia di un carteggio che in data 31 Gennaio 2011, a mezzo di raccomandata a/r, era già stato inviato, tra l’altro: all’allora Segretario Generale Nazionale CISL Raffaele Bonanni; all’attuale Segretario Generale Nazionale Pensionati FNP-CISL Ermenegildo Bonfanti; all’attuale Segretaria Generale Regionale CISL Veneto Franca Porto; all’allora Presidente Nazionale CAF CISL Valeriano Canepari; e, p.c. all’attuale Presidente dei Probiviri Nazionali Confederali CISL Carlo Biffi. Tutti questi signori erano da tempo a conoscenza dei gravi ed illeciti comportamenti tenuti da un Dirigente Territoriale di Rovigo, che aveva utilizzato a fini personali risorse del CAF del suo territorio. Ma anche in questo caso nessuno ha preso iniziative di qualsiasi natura.
La domanda, grave ed inquietante, è: perché i Vertici informati non si sono attivati? Perché non è stato espulso? PAURA? (Ho provveduto in data 28 gennaio 2016 a depositare alla Procura della Repubblica di Verona regolare denuncia in merito al fatto riportato dal dettagliato carteggio. Ed in data 12 febbraio 2016 ho interessato con raccomandata a/r la Guardia di Finanza di Rovigo).
Ho l’impressione di aver davanti un gruppo dirigente, che ha deciso di coprire gli scandali imbiancando i sepolcri e spacciando poi gli stessi Dirigenti Nazionali imbiancatori come i grandi moralizzatori .Ritengo ormai indispensabile che si agisca tempestivamente per isolare quanti si dimostrano interessati solo ai propri interessi privati.
III La giustizia interna alla Cisl
Negli statuti della Cisl è previsto che siano i collegi dei probiviri delle varie strutture a garantire il rispetto delle regole ed a decidere le sanzioni per chi non le rispetta; decisioni che possono essere impugnate davanti al collegio confederale nazionale. Ma questo sistema si è dimostrato inefficace ed è servito a occultare le mie iniziative interne all’organizzazione.
Lo dimostra il modo con cui sono stati trattati i miei ricorsi ai Probiviri.
- Il mio ricorso al Collegio dei Probiviri Regionali verso Sorgi Antonino (Inas) e Canepari Valeriano (Caf), per la verifica degli alti stipendi degli stessi, presentato il 29.05.2015, è stato girato per competenza ai Probiviri Confederali Nazionali il giorno 08.07.2015. Il Collegio dei Probiviri Nazionali ha esaminato il ricorso il 18.12.2015, ritenendolo non di sua competenza in quanto le persone oggetto del ricorso erano Presidenti di Società ed Enti CISL. Al di là delle ragioni più o meno giuridiche indicate dal collegio, sta di fatto che un iscritto alla Cisl aveva presentato due ricorsi ed il collegio nazionale, invece di dire quale fosse il giudice competente, ha fatto in modo che restassero senza risposta.
- Rammento di aver presentato ai Probiviri Confederali Nazionali altri due ricorsi: uno in data 06.07.2015 contro Annamaria Furlan, l’altro in data 27.07.2015 contro Pierangelo Raineri (segretario generale della Fisascat-Cisl). Due persone per le quali il collegio confederale non può invocare la propria incompetenza. Quando avranno risposta? Quando ci sarà un giudizio? Quale altra motivazione troveranno per dar ragione ai Dirigenti di Via Po, visto che decidono sempre e comunque in maniera favorevole a loro?
Con i soldi degli associati, Raineri ha denunciato Scandola per violazione della privacy, invece di dimostrare che non ha preso soldi che non gli spettavano.
Colgo l’occasione per ringraziare i tanti iscritti CISL, che mi hanno espresso solidarietà e condivisione, incitandomi a non mollare per il bene della CISL.
Signori, la CISL poteva e può farne tranquillamente a meno di Scandola, ma non può resistere a lungo se la base resta silente e passiva, subendo il potere incontrollato di dirigenti eticamente inadeguati.
Fausto Scandola Verona 22 Febbraio 2016
Ringrazio Fausto e invito gli iscritti dirigenti a presentare denunce presso anche presso altre Procure Italiane.
Forse troveremo un Magistrato che vuole vederci chiaro.
Forse molti potrebbero scrivere alla Guardia di Finanza anche per la gestione dei rimborsi argomento scabroso in molte categorie.
Dobbiamo reagire altrimenti ci penserà la gente attraverso i movimenti politici tipo cinque stelle e pagheremo tutti anche quelli corretti.
Bruno Pighi ex Cisl Verona
Per Bruno Pighi e soprattutto per Fausto Scandola
Qualcuno ha già sporto denuncia, sulla base delle rivelazioni di Fausto, indirizzandola alla Guardia di Finanza di Brescia – perchè la GdF locale ha contribuito a portare alla luce i comportamenti vergognosi di altri sindacalisti appartenenti a organizzazioni diverse.
Se magari s’aggiungesse qualcun altro, forse potrebbe partire una indagine seria che rivolterebbe i piani alti della Cisl come un calzino.
Saludos, amigos