“Papà, che vuol dire contemporaneamente?”
A volte ci sono cose serie che ti fanno venire in mente una vecchia barzelletta. Così, solo per un’assonanza. Una barzelletta che non c’entra niente, ma magari ti suggerisce tante cose.
Ad esempio, nel volantino con cui Fai, Flai e Uila spiegano unitariamente ai lavoratori i contenuti del nuovo contratto dell’industria alimentare, ci sono molte cose serie: la “responsabilità sociale”, la “formazione congiunta”, la “lotta alle discriminazioni” e tanto altro di bello e di buono. Ma ad attirare l’attenzione è il passaggio della premessa in cui si dice che questo contratto
“salvaguarda il valore universale dei minimi contrattuali, rafforzando contemporaneamente il secondo livello di contrattazione”.
Ecco, quel “contemporaneamente” può far venire in mente tante cose. Perché poi vai a vedere il capitoletto “accordi di secondo livello” per capire meglio che cosa è stato deciso per rafforzarli “contemporaneamente” alla conferma del livello nazionale. Cosa è stato deciso, intendiamo dire, oltre a quello che si sapeva già, cioè la moratoria di un anno, che però non è certo un rafforzamento: in pratica, chi sperava in accordi aziendali per avere qualche soldino in più per quest’anno dovrà aspettare il prossimo, chi ci sperava per il prossimo anno dovrà pazientare fino al successivo, e così via.
Detto questo, uno pensa che se i sindacati dicono che “contemporaneamente” hanno rafforzato il secondo livello vorrà dire che in cambio della moratoria avranno avuto qualcos’altro. Per dire, magari i soldini arrivano un anno dopo, ma “contemporaneamente” si decide che potranno o dovranno essere un po’ di più. O magari è stato concordato qualcosa per cercare di garantirli ad un numero più grande di lavoratori.
Invece, tutto quello che c’è scritto nel volantino unitario è quel che si sapeva, e cioè
“gli accordi di secondo livello con scadenza tra il 1.12.2015 e il 31.12.2017, avranno una ultrattività di dodici mesi rispetto alla loro originaria scadenza”.
Cioè, niente soldini in più a livello aziendale per un anno. Poi, si vedrà. Il tutto deciso a livello nazionale, con scarso rispetto per l’autonomia contrattuale delle parti aziendali.
E la barzelletta che non c’entra niente, ma magari fa capire tante cose? Chi non se la ricorda può leggerla a questo link.