Il primo amore non si scorda mai. E così il dottor Sbarra dell’Anas, alle prese con un rinnovo del contratto degli alimentaristi che gli sta dando più pensieri che soddisfazioni e con il fastidio dei segretari regionali che gli chiedono di dire se farà o meno il segretario della Fai (come se cì fossero dubbi) si è concesso finalmente un bel comunicato sui problemi della viabilità calabrese.
Questa volta, abbiamo poco da dire e niente da ironizzare. Perché su questo tema il commissario non improvvisa certo, anzi dimostra una conoscenza della materia che se ce l’avesse avuta sulle questioni della Fai forse in questo anno avrebbe comandato di meno e fatto di più.
Colpisce però che il dottor Sbarra dell’Anas, al termine dell’elenco delle richieste (che parte dall’immancabile completamento della Salerno-Reggio Calabria ed arriva alla creazione di un coordinamento fra regione Calabria, parti soclali e grandi aziende tra cui l’immancabile Anas), senta il bisogno di precisare che il suo “non è meridionalismo piagnone, ma consapevolezza del tempo perso, delle occasioni perdute”.
Detta così, la sua affermazione assomiglia a quella che in latino si chiama “excusatio non petita“. Cioè quando qualcuno, porgendo delle scuse che nessuno gli ha chiesto, finisce per ammettere una propria colpa.
Perché quello del dottor Sbarra dell’Anas non sarà un comprtamento da “piagnone”, ma almeno un po’ gli assomiglia. Così come un certo sottofondo di piagnonismo inconcludente si avverte anche nelle tesi per il congresso di fine commissariamento. Dove ci sono molte richieste e rivendicazioni anche giuste, ma poca strategia su cosa fare.
E invece di qualche strategia sindacale ci sarebbe bisogno, e di qualcuno che (dal sud, dal nord, dal centro o dalle isole che venga) non sappia solo lamentarsi delle inadempienze altrui, ma sappia anche organizzare l’iniziativa della Fai.
E senza aspettare che il governo mantenga le promesse di completamento della Salerno-Reggio Calabria…