La banalità del codice etico

La Cisl si è data un codice etico. E già la notizia ci preoccupa. Perché da una parte dimostra che c’è un qualche bisogno di pulizia (altrimenti non sarebbe stato necessario scrivere niente) e dall’altra vuol dire che, invece di fare pulizia, si scrivono cose ovvie e/o banali del tipo “la Cisl si ispira alla solidarietà, alla mutualità, alla legalità e ad altri valori con l’accento sulla a”.

Perché questi codici (ce ne aveva uno anche la Fai, peraltro scritto un po’ meglio …) sono spesso usati da paravento, scrivendo nuovi principi e nuove regole quando non si rispettano le regole già esistenti (sia quelle interne, sia quelle dello stato). E moltiplicare le regole è una maniera certa per renderne più incerta e arbitraria l’applicazione usandole ora in un modo, ora in un altro, per poter fare una cosa e poi poter fare il suo contrario, per bastonare chi dà fastidio ed assolvere chi è amico.

E la riprova che le cose stanno così è che Via Po 21 ha usato il codice etico per dare altre funzioni e altri poteri alla Cisl-Probiviri. Un consesso che avrebbe per compito quello di garantire il rispetto delle norme giuridiche interne. Che è cosa da tenere distinta dalla funzione di guardiani dell’etica, che risponde a logiche diverse ed ha bisogno di strumenti distinti da quelli del diritto (esistono responsabilità morali senza colpa giuridica, e viceversa).

Ora, dare nuovi poteri in termini del tutto indeterminati (e l’indeterminatezza è la miglior premessa degli abusi di potere) alla Cisl-Probiviri è una maniera per dare altro potere arbitrario a chi di decisioni arbitrarie è già maestro. E di norme su cui vigilare ne ha già a iosa (ricordiamo che, solo a livello confederale nazionale, valgono le regole dello statuto, quelle del regolamento di attuazione, e in più le “Norme generali del procedimento dinanzi ai collegi dei probiviri”).

Intanto, con la scusa del codice etico, Via Po 21 continua a rimandare le risposte che deve dare come premessa per qualsiasi opera di pulizia. Sulla pensione di Bonanni si aspetta ancora la trasparenza promessa; su Scandola si deve ancora spiegare perché una richiesta di trasparenza è stata punita con l’espulsione; sul caso Sorgi non si capisce perché non è possibile dire ad un pensionato (non al minimo) che non è più il caso, visto cosa è venuto fuori, continuare a collezionare incarichi e compensi (e benefit); sul commissariamento della Fai resta la contraddizione fra la motivazione ufficiale (la rappresaglia contro il libero voto del congresso) e le chiacchiere messe in giro su questo e su quello, che parlano di soldi che mancano, o di dirigenti afflitti da ludopatie (sì, si sono inventati anche questo…).

Ecco, questa sarebbe una regola da codice etico: il divieto di chiacchiere. Perché, come dice il Papa, con le chiacchiere si uccide.

Oppure, come nella Cisl, le chiacchiere preparano il terreno, poi ci pensa la Cisl-Probiviri a far da killer. Magari col codice etico alla mano.

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7 Commenti - Scrivi un commento

  1. Credo che su questo codice etico ci sia molto da discutere, vorrei evidenziare cosa vuol dire in un codice etico inserire d) ; e) affidare alle società Caf regionali la tenuta contabile dei bilanci e delle buste paga dei dirigenti e operatori; ma se io mi rivolgo ad un consulente o redigo in economia tali servizi dichiarando comunque come previsto dal punto d) … rendere pubblica la lista di consulenti e fornitori, perché l’obbligo di affidare questi servizi ai Caf (rifugio di riciclati di Federazioni, di Condederazioni o trombati di segreterie però amici degli amici degli amici, o pensionati), che in più casi abbiamo constatato come operano creandoci molti problemi con i tesserati, sia dal punto di vista tecnico che comportamentale, mi sembra una forzatura che va a TOGLIERE QUELLA AUTONOMIA DELLE FEDERAZIONI che è sempre stata il fondamento della CISL, credo sia più opportuno che si diano risposte diverse agli iscritti del tipo di come si siano venuti a creare certe pensioni e certi stipendi, di sicuro queste persone non hanno adottato nessun codice etico e alcune di questi tuttora militano ancora nell’organizzazione seppur pensionati, ma cosa devono insegnare queste persone , il codice etico ce lo hanno dato i padri fondatori della CISL e chi non si rispecchia in quei principi deve VERGOGNARSI ED ANDARE A CASA E SE NON LO FA LUI O LEI UN GRUPPO DIRIGENTE SERIO LI MANDA A CASA , MA FORSE PER PERIMI DEVREBBERO ANDARE LORO A CASA ….

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  2. Il vero motivo di affidare i bilanci e le buste paga ai CAF è semplicemente per avere un controllo diretto sulle federazioni da parte della confederazione, e quindi all’occorrenza recuperare risorse oltre ad obbligare a pagare tariffe per la tenuta non trattabili ma imposte dai CAF , che diciamolo e poi sempre la confederazione a dirigere per utilizzarne le risorse, SVEGLIA ragazzi è finita l’autonomia delle federazioni, ritengo che a questo punto abbiamo copiato molto bene dalla CGIL se dovesse andare in porto questo codice etico direi che è morta la CISL

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    1. Non capisco i motivi di polemica. Si è deciso che a vigilare sul codice etico saranno i probiviri della confederazione, quindi in caso di contrasto fra confederazione e federazioni decideranno loro.
      E, se avrà ragione la confederazione, daranno ragione alla confederazione; se invece avranno ragione le federazioni, daranno ragione … alla confederazione.

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  3. Ritengo che il codice etico partorito dall’attuale dirigenza confederale Cisl valga meno della carta igienica (con tutto il rispetto dovuto ai lavoratori che la producono) perchè I signori che l’hanno stilato e approvato sono gli stessi che hanno violato (finora impunemente) quello fatto dai padri costituenti. Ora si da il caso che l’etica e la morale non cambiano e non invecchiano facilmente dunque non si capisce da dove é nata l’esigenza di riscrivere le regole, a meno che non si pensa male, e cioè che con esso i NEODUCETTI hanno voluto autoassegnarsi nella vicenda il ruolo di giudici invece che di imputati, quali in realtà sono, visto che loro per primi l’hanno violato per anni e finora nessuna delle accuse é stata smentita con fatti. Preciso che parlo appunto di responsabilità etico-morali per le civile e penali deciderà ovviamente la magistratura se investita.
    Si continua a ciurlare nel manico come si suol dire facendo finta che i colpevoli siano altri.
    Che credibilità si può dare a persone che hanno letteralmente massacrato l’etica, la morale e il buon nome
    della cisl e adesso addirittura si arrogano il diritto di sindacare l’operato dei fondatori della cisl che per mezzo secolo ha fatto la storia dei lavoratori italiani mentre loro negli ultimi 15 anni hanno letteralmente svenduto tutte le conquiste che avevano ereditato, e consumato un ricco patrimonio di risorse intellettuali, morali, economiche e di iscritti.
    Se proprio volevano intervenire su etica e morale prima dovevano pubblicare tutti i loro redditi degli ultimi lustri e i nomi dei pensionati Cisl che hanno abusato della legge Treu, poi abbassarsi gli stipendi al massimo pari al doppio netto del settore di provenienza, ridurre a due i mandati complessivi, dimezzare l’organico confederale nazionale, abolire le strutture confederali regionali, eliminare le auto blu.
    IL VISIONARIO

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  4. Certamente sui proibiviri visti gli ultimi interventi fatti ci sia POCO e ripeto POCO da STARE SERENI , rileggiamo gli interventi presi e ci diamo la risposta da soli, dopo la dirigenza sarebbero i primi da mandare a casa, su alcuni se si fa una visita medica specialistica si riscontrerebbe già una fase avanzata di demenza senile, purtroppo a certe età e naturale

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  5. La discussione rischia di prendere una brutta piega. Va bene criticare l’indegna gestione della Cisl-Probiviri, ma cerchiamo di evitare espressioni come “demenza senile”. Che potrebbero offendere non solo i destinatari.

    Per questa volta non abbiamo cancellato nulla, perché ci dispiace togliere la parola in un momento in cui è bene che parlino tutti; ma invitiamo tutti alla moderazione nei termini.

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