Il brand e la card per l’outlet (notizie dal patronato)

Riceviamo una lettera che parla di come i dipendenti del patronato della Cisl iscritti ad un’importante federazione della Cisl, si sentono rappresentati (per modo di dire…) nel momento in cui da una parte il governo taglia le risorse e dall’altra Via Po 21 si preoccupa di garantire incarichi e reddito ad un bi-presidente uscente che già gode di una pensione di fascia superiore.

Del resto, già la relazione introduttiva alla conferenza riccionesca parlava di “marketing associativo” e di “brand della Cisl”. E quando il sindacato è qualcosa da vendere, non puo aspettarti certo tutele, né partecipazione democratica alle decisioni e alla mobilitazione per la difesa degli interessi dei lavoratori.

Ma, al massimo, consigli per gli acquisti e sconti per i clienti fidelizzati.

Tecniche di commercio, la cui applicazione al rapporto fra associazione e iscritti rischia di suscitare sgradevoli sospetti.

www.il9marzo.it

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In un momento in cui il governo con questa scellerata legge di stabilità mette a rischio i posti di lavoro degli operatori di patronato la FP, invece di organizzare, o almeno di discutere con i propri iscritti eventuali strategie di lotta che cosa fa?

 
Manda queste mail (e non è l’unica)

 

Per il mese di dicembre 2015 e per tutto il 2016 è stata attivata la convenzione in oggetto.

Castel Romano Designer Outlet è tra i più rinomati Outlet Village di Roma e provincia e fa parte del circuito britannico degli Outlet Center McArthurGlen.
Oltre 110 punti vendita monomarca e multimarca fanno del Castel Romano Designer Outlet il luogo ideale per fare uno shopping di qualità, con una grande scelta di articoli delle migliori firme, non solo di abbigliamento.
La convenzione (Privilege Card) consentirà ai nostri iscritti  di beneficiare di un’ulteriore riduzione del 10% dai prezzi Outlet  (che sono già inferiori di almeno il 30% rispetto al prezzo originario di listino) nei negozi aderenti all’iniziativa.
La card potrà essere utilizzata dal lunedì alla domenica e la riduzione sarà riconosciuta solo sulla merce non in saldo/promozione.
Al fine di poter ritirare la PRIVILEGE CARD gli iscritti CISL, dovranno presentarsi presso l’Ufficio Informazioni di Castel Romano Designer Outlet muniti di un documento di identità e del tesserino CISL (o la stampa sostitutiva del tesserino). Questa procedura andrà ripetuta ogni volta che si vorrà andare a fare acquisti presso il Castel Romano Designer Outlet .
Il Segretario Generale Roberto Chierchia

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  1. PER PERMETTERE AI LETTORI DI INQUADRARE NELLA GIUSTA DIMENSIONE L’ENTITA’ DELLO SCANDALO,E DELL’ABUSO DI POTERE CHE BIANCANEVE E I SETTE NANI STANNO PERTETRANDO PENSO SIA OPPORTUNO RIPROPORRE QUANTO SI LEGGEVA SULLA STAMPA SOLO QUALCHE MESE FA:
    Stipendi d’oro alla Cisl. Dopo Bonanni è cambiato poco. C’è chi guadagna ancora 300.000 € l’anno
    (23 luglio 2015 di Sergio Patti La Notizia Giornale.it)
    Assistenza d’oro: Partiamo da ANTONINO SORGI, storico presidente del patronato Inas Cisl. Il presidente, 70 anni fatti il 22 marzo scorso, si porta a casa 304.000 € l’anno. Oltre 60.000 € più del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Come fa a incassare una tale somma senza che la signora Furlan dica niente? Semplice: si somma il compenso erogato dall’Istituto di assistenza sociale Inas, pari nel 2013 a 135.380,63 €, con lo stipendio di Inas Immobiliare, che nel 2013 è stato di 90.967,58 €. Ma non finisce qui. Alla sua età, Sorgi è anche pensionato e per questo risulta percepire dall’Inps 77.694,63 € l’anno. Fatte le somme risultano 304mila € e spicci. Se c’era da imboccare un nuovo corso, alla Cisl non hanno certo iniziato dall’Inas. Una dimenticanza che stride con i tagli e le economie chieste dappertutto, fino allo storico quotidiano Conquiste del Lavoro rimasto senza carta e risparmiato solo nella versione online. Tagli che ovviamente non toccano tutti. Tra i sindacalisti che non si sono accorti della crisi c’è infatti il segretario generale della Fisascat Cisl nazionale, PIERANGELO RANIERI. Strano, a prima vista, perché la Fisascat è la federazione nazionale dei sindacati addetti al commercio e al turismo, due attività che hanno visto chiudere negli ultimi anni migliaia di esercizi. Ranieri, alla guida della sua organizzazione niente di meno che dal 2006, è stato confermato all’unanimità dall’ultimo congresso del 16 maggio 2013. Forse però non tutti i delegati sapevano cosa guadagna questo signore, sommando la retribuzione di consigliere dell’Enasarco (la Cassa di previdenza privata della categoria) e altri Cda. Siamo andati a vedere e al Fisco risultano dichiarazioni di 274.422 € nel 2009, che diventano 256.790 nel 2010, per salire a 283.025 nel 2011 e ridursi (si fa per dire) a 259.940 € nel 2012 e a 236.846 € nel 2013. Gli ultimi anni però non sono stati poi così duri, perché Ranieri ha una moglie – Patrizia Parodi – che invece ha visto aumentare i suoi di stipendi. E dove lavora la signora Ranieri? Neanche a dirlo, al Quadrifor, un ente bilaterale del quale la Fisascat del marito è socia. Sicuramente la signora è bravissima, ma siamo andati a vedere e la progressione di carriera della stessa lascia impressionati. Assunta nel 1997 come segretaria par–time, è stata promossa al primo livello nel 2001, ha avuto un aumento di stipendio nel 2003, promossa quadro nel 2004, ha avuto un nuovo aumento di stipendio (250 € lorde al mese) a gennaio 2005 e un altro aumento di 300 € a settembre dello stesso anno. Nel 2012 è stata promossa direttore facente funzione e poi dirigente con uno stipendio salito a 80mila € l’anno.

    Tengo famiglia: a far diventare la situazione ancora più imbarazzante è però l’assunzione del figlio di Ranieri al Fondoprofessioni, altro ente bilaterale del quale la Fisascat è socio, e pure la fidanzata del figlio, presa a Coopersalute (neanche a dirlo, ente controllato dalla Fisascat). Se la Furlan vuole davvero seguire un nuovo corso – e non limitarsi ad annunciarlo – la strada da fare non le manca davvero.
    Stipendi d’oro, case scontate La dolce vita del sindacalista
    (Libero, 26 luglio 2015)
    A Roma in un palazzo in stile umbertino dietro Porta Maggiore, si trova la sede di un piccolo sindacato, il Clas : E’ nato tre mesi fa dopo una spaccatura dentro la Cisl. L’artefice della diaspora, insieme con un altra decina di quadri è stato Mauro Brinati, settantenne ex segretario territoriale (…) della Fisascat Cisl, la sigla che si occupa del comparto servizi e che solo nella Capitale conta trentamila iscritti. Brinati annuncia a Libero che nei prossimi giorni depositerà un esposto alla procura di Roma . Lunedì mi incontrerò con il mio avvocato per discutere gli ultimi dettagli. In passato sono già stato costretto a denunciare il segretario nazionale della Cisl Sergio D’Antoni e gli altri sindacalisti, costringendoli alle dimissioni. Ora Brinati è intenzionato a mettere all’indice nuovi presunti stipendi d’oro e nuove parentopoli che ritiene uno schiaffo ai lavoratori iscritti a quella federazione che percepiscono stipendi mensili lordi che vanno dai 400 € ai 1300.
    Il principale obiettivo dell’atto di accusa di Brinati è il segretario nazionale della Fisascat Pierangelo Raineri, 59 anni imperiese. Il dirigente è stato eletto nel 2006 ed è stato riconfermato all’ultimo congresso del 16 maggio 2013. Nel frattempo ha collezionato poltrone, da quella nel consiglio d’amministrazione dell’Enasarco, l’ente previdenziale degli agenti di commercio,in cui è seduto dal 2007, a quelle di presidente del Quas la cassa di assistenza sanitaria quadri, e dell’Ente bilaterale del settore terziario, di cui Fisascat è socia.
    Collezione di incarichi
    Un elenco di incarichi che sostiene Brinati carte alla mano, ha contribuito a far schizzare le dichiarazioni dei redditi a una media di 262.000 € l’anno nel lustro 20092013: dai 274.000 € del 2009 al picco di 283.000 del 2011 ai 237.000 del 2013.”Parliamo di guadagni superiori a quelli del Presidente della Repubblica e pensi che in base a norme statutarie da lui stesso emanate, Rainieri dovrebbe percepire uno stipendio mensile di 4.272 € pari a 59.808 € annui” continua l’ex sindacalista. Per Brinati i maggiori introiti sarebbero frutto di consulenze o delle attività all’interno dei vari consigli di amministrazione e commissioni di cui Ranieri fa parte. Per esempio l’appannaggio da consigliere di Enasarco e di 48.450 €, cifra a cui bisogna aggiungere i gettoni di presenza da 270 e 180 € per cda e commissioni.
    Oltre a Ranieri nel consiglio d’amministrazione figurano il presidente Brunetto Boco sindacalista della Uil con 135.324 € di stipendio base, due vicepresidenti da 97.428 € e altri 10 consiglieri. Emolumenti su cui in passato non sono mancate le polemiche.
    Nel 2011 l’ Enasarco, con Raineri nel cda, lancia il progetto Mercurio, il piano di vendita degli oltre 17.000 immobili dell’ente ai già fortunati affittuari (la pigione media era 450 €) Lo slogan che promuove l’operazione è il seguente: «Da inquilino a proprietario il passo è breve. Non deve neanche uscire di casa ».L’offerta è ghiotta : un 30 per cento di sconto iniziale rispetto al valore di mercato e un ulteriore 10 per cento se aderisce alla prelazione almeno il 70 per cento degli affittuari dello stesso stabile. Alla fine il prezzo può dimezzarsi rispetto al reale valore. Durante il suk alcune associazioni di consumatori accusano Enasarco di scarsa trasparenza e l’ente replica sui giornali: «Il processo di dimissione ha sempre avuto come caposaldo la considerazione dei risvolti sociali dell’operazione».
    La conferma della buona causa arriva dall’identità degli acquirenti.Tra questi Ranieri e la moglie Patrizia Parodi. Il primo nel dicembre del 2013 compra nel quartiere dell’ Eur, in zona Grottino, un appartamento di sette vani e 4 box (uno dei quali della grandezza di 37 metri quadrati) per una spesa complessiva di 362.050.81 € con un risparmio garantito di circa 150.200 €. Un pacchetto che va ad aggiungersi ai due immobili e ai terreni che già possiede nella natia Liguria. La moglie Patrizia proprietaria di due appartamenti e due box a Roma, acquista dall’ Enasarco al prezzo di 104.000 € un mini attico di tre vani sull’alberata circonvallazione Ostiense, al confine con la Garbatella. La portiera dello stabile , intervistata da Libero, decanta la posizione e la vista , senza ostacoli, di quella casa . «quanto vale? Non meno di 170.000 €. Anche perchè è in atto un grande progetto i riqualificazione della zona.>Brinati , continuando a fare i conti nelle tasche di Ranieri, non si ferma ai beni immobili:» E’ intestatario anche di quattro autovetture e due motocicli. Sarà la procura ad accertare a chi appartenga il cabinato che abitualmente usa per le gite in mare.»
    Il parco mezzi di Ranieri è così composto: un fuoristrada della Nissan, una berlina della Subaru, due Fiat Panda, di cui una 4×4 un quad della kymco e una moto della britannica Royal Enfield.
    Ma nella sua filippica Brinati denuncia anche una presunta parentopoli: «Nel 1997 la moglie di Ranieri è stata assunta all’ente bilaterale della Formazione Quadrifor , di cui la Fisascat Cisl è socia, con inquadramento di addetta alla segreteria di terzo livello part.time, uno dei livelli più bassi previsti dal contratto. Insomma è entrata in punta di piedi . Ma da allora ha fatto una folgorante carriera. Nel 2001 è stata promossa al primo livello full–time, nel 2003 ha ricevuto un aumento di salario, nel 2004 è diventata quadro, nel 2005 ha avuto due incrementi di stipendio per un totale di ulteriori 550euro, il 26 gennaio del 2012 è stata nominata direttore facente funzioni. Dopo solo quattro mesi è diventata dirigente con uno stipendio lordo mensile di 5.714.29 € pari a 80.000 € l’anno» La signora è attualmente responsabile dell’erogazione corsi sicurezza, qualità e sistema informativo.
    Le carriere nell’ambito della galassia Cisl dei parenti del segretario imperiese non finiscono qua. Continua Brinati: «Anche il figlio di Ranieri Roberto, appena laureato, è stato assunto a Fondoprofessioni, altro ente bilaterale di cui la Fisascat è socia. Qui come si può facilmente verificare su Internet, il ragazzo ricopre l’incarico di responsabile organizzativo.» Come se non bastasse, pure la fidanzata del giovane , in passato è stata arruolata in uno di questi bilaterali:«Ha lavorato presso la Coopersalute, un’altra cassa sanitaria collegata alla Cisl.»
    Tanti furbetti
    Eppure Rainieri, secondo Brinati, non è il solo «furbetto» del sistema. Per questo l’ex sindacalista, nel suo esposto, ha deciso di inserire anche i nomi del segretario generale aggiunto di Fisascat Giovanni Pirulli, e quello di Rosetta Raso, segretario organizzativo della stessa sigla sindacale nonché vicepresidente di Fondoprofessioni e consigliera di Quadrifor: «Pure loro possono vantare figli d’arte,» sogghigna Brinati. Gli domandiamo per quale motivo non abbia rivelato prima questi presunti episodi di malcostume: Perchè solo recentemente siamo entrati in possesso della documentazione che certifica quanto sto affermando. Ne avevamo il sentore, ma non la certezza.»
    Il casus belli che probabilmente ha convinto qualcuno a tirare fuori il dossier sulle presunte malefatte dei dirigenti sindacali è stata la rottura interna alla Fisascat avvenuta il 9 aprile scorso in occassione del commissariamento della federazione di Rona da parte proprio del trio Ranieri–Pirulli e Raso» C’è chi si è atteggiato a censore senza averne la statura , io al pari dei 400 dirigenti e dei 4.000 iscritti Fisascat dimissionari ho i titoli per parlare perchè vivo in una casa ereditata da mia moglie, non ho immobili di sorta, non ho conti in banca e dopo 52 anni di contributi , non avendo accettato compromessi, percepisco una pensione di soli 1.200 €, mentre chi fa i trucchi ne porta a casa almeno il doppio» Di quali imbrogli parla? «C’è chi in vista del distacco sindacale gonfia la busta paga ottenendo contributi figurativi illeggittimi o addirittura c’è chi con falsi distacchi ottiene intere pensioni non dovute, d’oro o d’argento che siano. Meccanismi perversi di cui ha approfittato anche l’ex segretario della Cisl Raffaele Bonanni per questo costretto all’addio. Spero che il suo successore , Anna Maria Forlan, intervenga una volta per tutte per fare pulizia all’interno di un sindacato che rappresenta milioni di lavoratori e pensionati alla fame, mentre molti alti dirigenti sindacali vivono lautamente alle loro spalle.

    Come si può essere tanto ingenui da pensare che questi personaggi (autentici ducetti) possano cedere l’osso, con ancora moltissima polpa, alla candida e sprovveduta biancaneve. questi due signori più Bonfanti che con i pensionati ha in mano la metà dei cislini e il dottor sbarra che ha in mano calabria sicilia e puglia fanno cartello e così hanno la maggioranza assoluta delle risorse. umane e monetarie condizione che rende incontrastabili, un rospo questo, che hanno dovuto ingoiare, loro malgrado, Marini, D’antoni, Bonanni, biancaneve, Bentivoglio, Faverin, Scrima e qualche altro.
    Questa è l’amara verità , rispetto alla quale biancanev,e dovendo decidere tra l’abbandonare la barca o cambiare padrone, dopo Riccione ha capito che l’aria era cambiata definitivamente e come ogni bravo voltagabbana si è schierata con i nuovi padroni. La nomina di Sorgi ne è una prova e di sicuro non l’unica..
    IL VISIONARIO

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