Tutto secondo copione

Come contributo ad una riflessione sullo stato della Cisl dopo la Conferenza riccionese, pubblichiamo questa riflessione che ci manda Luigi Viggiano

TUTTO SECONDO COPIONE E L’AGONIA DELLA CISL CONTINUA

Per chi ha vissuto, direttamente e indirettamente, diversi congressi e assemblee organizzative l’esito dell’assise di Riccione era scontato anche se ammettiamo che qualche flebile luce di speranza (l’ultima dea per il poeta) ancora tremolava timidamente in noi.

Il tutto però è durato lo spazio di un mattino tanto è bastato per capire che l’andazzo era il solito, autocelebrativo, pieno di vacuità senza spostarsi di una virgola dagli arcinoti stanchi rituali subiti e vissuti quasi con fastidio come “il costo da pagare alla democrazia”.

Di risposte, ai tanti problemi che strangolano la società medio bassa, pensiamo al ceto medio e alla classe che un tempo si chiamava operaia e oggi precariato e net; (quest’ultimi sono un altro bel risultato li chiamano scoraggiati perchè non studiano, non hanno un lavoro e non lo cercano). Domanda in proposito: dov’era il sindacato ed in particolare la cisl quando avveniva questa metamorfosi? Perchè siamo tuttora contro al salario minimo proposto dal Presidente dell’inps Boeri? Qualcuno dice per difendere le circa 17.000 pensioni maturate abusando (come ha scritto Treu) della sua legge. A proposito della tanto invocata, citata e promessa trasparenza quando gli italiani avranno il piacere di leggere i nomi dei sindacalisti che ne usufruiscono?

E ancora dov’era il sindacato quando il ceto medio è stato ricacciato alle condizioni di vita di fine anni sessanta, azzerando di fatto trentanni di lotte e conquiste?

Per correttezza però riconosco che il congresso ha votato la rappresentanza dei giovani che però somiglia tanto alle leggi che governi e regioni di solito fanno per salvaguardare le specie di animali e piante in via d’estinzione!! La verità é che si tratta di pura ipocrisia perché serve loro per salvare la faccia continuando a tenere saldamente in mano le regole del gioco.

Se veramente si vuol fare gli interessi dei giovani e della società, visto che la confederazione ha perso il potere politico, ovvero la propria ragion d’essere, non gli resta che consegnare le chiavi ai suoi azionisti di riferimento che sono le categorie e queste provvederanno se e chi lo vorrà a costituirsi in una nuova unione sindacale con regole ed obiettivi diversi e condivisi. A quel punto i giovani, che ogni categoria sarà in grado di mettere in campo, diventeranno artefici del proprio futuro.

Qualcuno o tanti diranno che questa é pura utopia e probabilmente hanno anche ragione però scusate se non si trova il coraggio di osare neanche quando tutto é perduto come si può sperare di cambiare?

Savona, 22 novembre 2015

Luigi Viggiano fnp Savona

 

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Un Commento - Scrivi un commento

  1. Il fuoco si sta spegnendo e nelle ceneri rimarranno solo i nostri sogni di un sindacato libero. La realtà rimarrà invariata, come le persone incenerite di Pompei. Statue morte, incivili, che rimarranno lì a far da guardia ad una civiltà ormai scomparsa.

    La parola d’ordine è: “Tengo famiglia!”
    …e probabilmente è quella famiglia di cui nessuno si vuol più preoccupare.

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