“E siccome so di essere in una squadra di persone davvero straordinarie, abbiamo deciso con una delibera di segreteria ‐ lo dico così domani, anzi stasera stessa, Scandola potrà fare i conti ‐ di non applicare il massimale del 40%, così come previsto sul trattamento economico dei dirigenti, ma di ridurci ulteriormente lo stipendio, applicandone la metà”.
Così parlò Anna Maria Furlan, il 21 settembre 2015, davanti al consiglio generale della Cisl.
Per chi non se lo ricordasse, il “massimale del 40%” fa riferimento al trucco escogitato per permettere a chi guadagnava più del dovuto di mantenere lo stesso livello attraverso un’indennità di trasferimento. Un trucco tanto sfacciato che la Fim, correggendo la distrazione del suo segretario generale che aveva approvato questa regola, aveva deciso di escluderla dal proprio regolamento. Ed anche la Cisl del Veneto si era pronunciata contro.
Spiazzata da quegli antipatici pierini della Fim che devono sempre fare i primi della classe, e dal giacobinismo del Veneto del Veneto di Franca Porto (a proposito, qualcuno ne ha notizie? Non è che gliela stanno facendo pagare?) la signora Anna Maria cosa ti fa? Un bello sconto sulla furbata! Invece del 40 per cento, annuncia con la dovuta enfasi al consiglio generale, applicheremo la metà. Che fa il 20 per cento. DIciamo mezza furbata.
Passano due mesi, ed escono le buste paga (per le dichiarazioni dei redditi c’è da aspettare che siano pronte quelle disintossicate). Dove, se non abbiamo sbagliato i conti (nel qual caso siamo pronti a chiedere scusa ed a pubblicare la rettifica), risulta che l’indennità applicata è del 25 per cento. Un quarto in più di quel che aveva annunciato la signora Anna Maria a nome anche degli altri “fantastici sette”.
Quindi la signora Anna Maria, senza aver detto una vera e propria bugia, aveva detto qualcosa in meno della verità, tutta la verità e nient’altro che la verità. Diciamo un quarto di bugia, e chiudiamo il conto così.
O meglio, lo chiudiamo sotto questo aspetto. Perché anche per le bugie, e le frazioni di bugia, vale comunque la regola di Totò: è la somma che fa il totale. E fra bugie intere, pezzetti vari e cose ancora da chiarire, la somma vera deve essere ancora tirata.
Una squadra di straordinari bugiardoni.
Il segretario gen. Annamaria Furlan comunica alla fine della relazione davanti al Consiglio Generale del 21 settembre ” E siccome………………………applicandone la metà.”
La metà della indennità di funzione forfettaria mensile prevista dal nuovo regolamento, ovvero come tutti i dirigenti Cisl a livello verticale e orizzontale conoscono, della indennità di trasferimento, spacciata per indennità di funzione.
” Tutti i dirigenti conoscono tutto ”
Ma il rag. addetto alle buste paga fatica a far quadrare i conti e invece di applicare la metà della
indennità pari al 20% come da delibera della segreteria , annunciata dal segretario generale nella sua
relazione ,applica il 25% nel preparare le buste paga pubblicate nel sito Cisl. ( anche se i conti dei componenti della precedente segreteria rispetto a quelli denunciati da Scandola non torneranno mai )
” Tutti i dirigenti conoscono tutto ”
Non si tratta allora di una simpatica e straordinaria squadra di bugiardoni, ma del gruppo dirigente di una grande organizzazione che non sapendo come giustificare le corresponsabilità
nella gestione Bonanni, travolto da uno stato di impotenza è arrivato sul punto di non rispettare e violare le proprie delibere. Le proprie delibere.; come possono questi dirigenti rispettare e far rispettare le regole ?
Della gestione Bonanni in verità non facevano parte i segretari Ventura, Petteni, Farina, Bernava, ma che con la invenzione della indennità di funzione si sono adeguati alla ” ragion d’organizzazione”.
La goccia
In qualsiasi altro Paese Europeo e a qualsiasi livello di organizzazione una tale violazione sarebbe grave motivo di dimissione .
Non, oggi, in questa Cisl.
Semplicemente perchè negli organi dirigenti non si è alzata una mano , una voce, uno Scandola per chiedere trasparenza su quanto successo e ricercarne le cause. E probabilmente non si alzerà.
” Tutti i dirigenti conoscono tutto ”
Ha ragione Falco Verde , è passata la rassegnata codardia di” chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, scordiamoci il passato”, nascondendosi dietro la speranza e la promessa del ” futuro “.
Si è persa la dignità e non si chiede dignità.
Ma un dirigente, se non ha scambiato definitivamente la realtà e non ha perso l’umiltà, un minuto prima di farsi accecare e affogare nella propria arroganza sa riconoscere ciò che è bene fare per gli associati.
Per gli associati, che non vanno mai confusi con l’organizzazione.
Comma 22
La signora Porto è viva e lotta (???) insieme a noi. Il suo ultimo editoriale di fine ottobre si occupa di politica ‘alta’, di macroregioni, non di quei 3 o 4 casi di mele bacate che hanno reso pubbliche buste paga incomprensibili per giustificare i loro malsani comportamenti.
L’hanno sedata, o si sta autocensurando.
dalla Fim Veneto
Una persona è bugiarda a prescindere dal numero e entità delle bugie che dice, dunque biancaneve e i sette nani sono dei bugiardi incalliti perché, da tempo, reiterano il reato.
Ma il problema che, dovrebbe obbligarli alle dimissioni lo ha evidenziato chiaramente Papa Francesco quando ha detto, sbugiardandoli tutti che:
“Un credente non può parlare di poveri (lavoratori e disoccupati) e povertà e poi vivere come un faraone”
Parole che per dei Cristiani, credenti e praticanti quali sono i nostri dirigenti suonano come un secco e totale disconoscimento del loro operato e dunque la conclusione, per gente onesta quali si suppone che siano, non può che essere il doloroso ma salvifico passo delle…….
Tranquilli, oramai mi conoscete so di essere
un visionario